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Attualità

Il paradosso di Cortina d'Ampezzo: una vetrina per turisti che rischia lo spopolamento

Al 1° gennaio 2024, Cortina contava 5.529 abitanti (fonte Istat), un dato che segna una continua decrescita dal 2011, con previsioni che indicano un futuro prossimo sotto i 5.000 abitanti residenti. Il turismo è una risorsa o un pericolo?

di
Mara Vicino
14 gennaio | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Cortina d'Ampezzo è una delle località turistiche più rinomate e amate delle Dolomiti, famosa per le sue bellezze naturali, le piste da sci sulle Tofane e una tradizione che la rende meta privilegiata per turisti italiani e internazionali. Tuttavia, sebbene il turismo porti indubbiamente ricchezza alla zona, il suo impatto sulla vita locale sta sollevando interrogativi sempre più urgenti. In particolare, il paradosso di Cortina d'Ampezzo emerge chiaramente dal contrasto tra un turismo in continua crescita e una popolazione che vive un lento ma inesorabile declino.

 

Al 1° gennaio 2024, Cortina contava 5.529 abitanti (fonte Istat), un dato che segna una continua decrescita dal 2011, con previsioni che indicano un futuro prossimo sotto i 5.000 abitanti residenti. Questo calo demografico è un fenomeno che si osserva non solo a Cortina, ma anche in altre località montane o ad alta densità turistica, come Venezia, dove i giovani emigrano verso i centri urbani in cerca di opportunità lavorative più stabili e remunerative, ma soprattutto sostenibili a livello di costi. In un contesto del genere, la crescita esponenziale delle presenze turistiche – che nel periodo gennaio-ottobre 2024 ha raggiunto le 905.329 unità – solleva una domanda fondamentale: il turismo è veramente una risorsa o un pericolo per la vita di un'area come questa?

 

 

Il turismo, senza dubbio, rappresenta una risorsa economica imprescindibile per Cortina, il motore che alimenta l’intero sistema: alberghi, ristoranti, negozi, impianti sciistici e servizi legati alla natura sono solo alcuni dei settori che beneficiano direttamente dell'afflusso di visitatori e visitatrici. In particolare, il turismo di alta gamma, che attrae famiglie benestanti e sportivi di élite, ha contribuito a rendere la località un punto di riferimento internazionale, sia in inverno che in estate. 

 

Tuttavia, questo afflusso di ricchezza non è sempre distribuito in modo equo o sostenibile. I costi della vita sono altissimi e la scarsità di alloggi a prezzi accessibili per i residenti rende difficile per giovani e famiglie radicarsi nel territorio e crearsi un futuro in questi luoghi. Basti pensare che il prezzo medio al metro quadro è di circa 15.000 €, un dato facilmente verificabile in uno qualsiasi dei più famosi siti di vendita immobiliari. La crescente domanda di alloggi  ha spinto i prezzi delle proprietà immobiliari alle stelle, creando una spaccatura tra residenti e turisti. Quanti sono disposti a pagare 350.000 € per un monolocale di 21 metri quadri, ma soprattutto quanti ne hanno la possibilità? Cortina rischia di diventare una località abitata solo da seconde case di proprietà di facoltosi, con pochi spazi per la residenza permanente.

 

Se le case diventano per lo più seconde abitazioni, i negozi locali e i piccoli commercianti faticano a competere con le catene internazionali, soprattutto del lusso, e le strutture ricettive. La domanda di servizi è in costante aumento durante la stagione turistica, ma la bassa popolazione residente non riesce a sostenere il peso delle necessità quotidiane, creando una sorta di "desertificazione" sociale fuori dai periodi di alta stagione.

 


Cortina d'Ampezzo dall'alto
Cortina d'Ampezzo dall'alto

 

Il Futuro di Cortina: un'area viva o una vetrina preparata ad hoc?

Guardando al futuro, Cortina d'Ampezzo si trova davanti a una sfida cruciale: come bilanciare il flusso turistico con la necessità di mantenere una comunità viva e coesa? La domanda centrale è se il turismo possa continuare a essere un motore di sviluppo o se, al contrario, finirà per distruggere ciò che rende unica e vitale questa località montana, una questione che sarà di massima importanza per la politica locale.

 

Il destino della valle dipenderà dalla capacità di tutti gli attori locali – cittadini, amministratori e operatori turistici – di fare scelte coraggiose e lungimiranti per mantenere viva la sua autenticità senza sacrificare il benessere e la qualità della vita di chi ci vive.

 

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