Appennini: il caldo anomalo delle scorse settimane ha causato una fusione parziale della neve caduta a Natale, ma torna il freddo
Non avremo nevicate intense come quelle di Natale, ma in ogni caso un po' di inverno tornerà sugli Appennini
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Una nuova fase di maltempo di carattere freddo ha raggiunto la nostra Penisola.
Nulla di eccezionale: si tratterà di una normale fase fredda per il periodo.
Non avremo nevicate intense come quelle di Natale, ma in ogni caso sapranno riportare un po' di inverno anche sulle nostre montagne.
Il peggioramento è iniziato con la giornata di ieri, con l’alta pressione delle Azzorre che si è estesa verso la Penisola Scandinava permettendo così a delle masse di aria artica di raggiungere anche la nostra Penisola.
La giornata più fredda sarà quella di domenica, con la quota neve che si estenderà velocemente verso le aree collinari di Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria. Gli accumuli più abbondanti potranno verificarsi sulle aree nordorientali di Gran Sasso e della Majella, ma anche sull’Appennino calabro e lucano.
Accumuli nevosi moderati anche sull’Appennino Campano.
Anche le giornate di lunedì e di martedì vedranno con probabilità la presenza di molta instabilità specie sulle aree dell’Appennino centro meridionale, con nevicate da effetto stau che si svilupperanno ancora una volta verso le aree orientali delle nostre montagne.
Pure la ventilazione tra domenica e lunedì sarà piuttosto intensa dai quadranti nordorientali.
I valori minimi di temperatura saranno molto bassi, ma già da mercoledì è previsto il ritorno dell'alta pressione nella nostra Penisola.
Perturbazioni e basse temperatura potrebbero essere una boccata di ossigeno per le nostre montagne, che in questi giorni hanno vissuto una fusione parziale del manto nevoso.
Dopo la neve caduta nemmeno 15 giorni fa, le temperature sono intatti tornate a risultare piuttosto anomale per il periodo, e le abbondanti nevicate di Natale al momento sono soltanto un lontano ricordo.
C’è da sperare che questa fase di maltempo possa risultare davvero incisiva per le nostre montagne, altrimenti il rischio è quello di trovarsi a fronteggiare una seconda parte di stagione invernale simile a quella dello scorso anno, che è stato caratterizzato dall'assenza del freddo e della neve.