"La gente tende a una visione romantica, ma questo lavoro è fatica e impegno". Storia della giovane imprenditrice Virginia Espen
La storia di Virginia Espen, giovanissima imprenditrice agricola di Romagnano, il borgo di Trento adagiato ancorato alle pendici del Monte Bondone, che è tra le protagoniste del corso di alta formazione del Wfo Gymnasium Program
Coltivare tra fiume e cielo dolomitico, con frutteti di fondovalle proiettati verso le cime riservate ai caroselli sciistici, sfruttando benevoli escursioni termiche. Per raccogliere mele che stimolino al confronto, sgomberando limiti, specialmente quelli culturali. E farlo con determinazione e l’inconfondibile guizzo femminile. Ecco la storia di Virginia Espen, giovanissima imprenditrice agricola di Romagnano, il borgo di Trento adagiato ancorato alle pendici del Monte Bondone, che diventa una delle protagoniste del Wfo Gymnasium Program, il percorso di alta formazione dedicato ai giovani agricoltori sotto i 35 anni. Progetto formativo per futuri leader del settore agricolo globale.
Virginia Espen è stata coinvolta per la sua entusiasta preparazione - studi in lingue e un corso per giovani imprenditori all’Istituto agrario di San Michelell'Adige della Fondazione Edmund Mach - in sintonia con la passione per la montagna e i valori che custodiscono le ‘terre alte’. La giovane coltivatrice ha acquisito una vasta esperienza in tutte le fasi colturali, diventando un membro autonomo e fondamentale dell’azienda.
Impegno e altrettanta determinazione, con Virginia selezionata tra i 20 partecipanti provenienti dalle organizzazioni membri della Wfo in tutto il mondo. Ogni edizione del programma dura 30 mesi e i giovani agricoltori si incontrano almeno due volte all’anno in occasione di conferenze internazionali legate all’agricoltura per acquisire un’esposizione alla realtà dei negoziati globali che riguardano il settore-
Frutticoltrice per vocazione familiare, sicuramente una giovane che vuole sperimentare tecniche innovative, pienamente in sintonia con le procedure del biologico. Intraprendente, altrettanto rispettosa delle consuetudini montanare del comparto frutticolo trentino. Quello che opera tra nozioni di frontiera e di confine: qualcosa che separa e unisce allo stesso tempo.
Frontiera, come zona dell’interazione tra due culture, uno spazio simbolico capace di produrre continuità alle forme di conservazione. Confine, per superare le cosiddette ‘frontiere nascoste’, aprendo spazi portatori di diversità, di complessità in misura maggiore di quegli ambiti territoriali stabiliti dai confini.
La giovane Virginia - tra l’altro vice presidente dei Giovani di Confagricoltura del Trentino - partecipa al Gymnasium per migliorare la qualità del lavoro e della sua azienda, rafforzando le competenze e ampliando la rete professionale. Una ‘donna di montagna’ decisa a rispettare l’habitat che circonda i suoi frutteti, coltivando bio nella fascinosa cornice delle alte vette di Trento.
L’azienda Espen è un faro di eccellenza nell’agricoltura biologica. Fondata dal nonno Luigi e tramandata di generazione in generazione, ora è nelle mani di Virginia, una trentenne già con otto anni di esperienza sulle spalle, che ha perfezionato tecniche agricole e avviato con successo l’agriturismo “La Casa Gialla”.
l Wfo Gymnasium è un trampolino di lancio per i giovani agricoltori, che si propone di sviluppare le loro capacità, preparandoli a diventare leader nel settore primario. I partecipanti assistono a lezioni date da figure di spicco a livello internazionale, intervengono a eventi globali legati all’agricoltura, come il Comitato sulla sicurezza alimentare mondiale e la Conferenza delle parti dell’Unfccc.
L’adesione di Virginia al programma testimonia il suo impegno verso la formazione continua e la creazione di reti tra aziende agricole. “Penso sia fondamentale creare reti tra le persone e le aziende agricole impegnate nei diversi settori. Essere sostenibili è una missione da compiere ogni giorno”, afferma Virginia, sintetizzando il suo approccio alla vita e al lavoro.
La presenza di Virginia al Wfo Gymnasium Program rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un’opportunità per l’intero settore agricolo italiano. La sua esperienza e le competenze acquisite nel programma contribuiranno a migliorare la redditività delle aziende agricole e a promuovere pratiche sostenibili. In un mondo in cui l’istruzione è fondamentale per affrontare le sfide globali, il percorso di Virginia è un esempio luminoso di come la passione e la dedizione possano fare la differenza. La grande differenza tra l’agricoltura tradizionale e quella biologica, è che con la seconda si utilizzano prodotti di derivazione naturale.
“L’aspetto però più importante che mi hanno insegnato mio padre e l’agricoltura biologica - ribadisce la giovane frutticoltrice - è che bisogna conoscere la propria campagna fino in fondo, dal primo all’ultimo insetto, dal primo all’ultimo fungo. Ho imparato soprattutto l’importanza di un’agricoltura che contribuisce a preservare il territorio, a mantenerlo sano, alimentando con questo il benessere delle persone. Spesso le persone non sanno che impegno ci sia in agricoltura: la gente tende a volte ad avere una visione romantica di questo lavoro; invece è fatto di continui aggiornamenti, fatica, impegno e confronto pure con un mondo agricolo tradizionalmente maschile. Il mio progetto di azienda futura, oltre al mantenimento del frutteto, la gestione di un agriturismo, è quello di poter offrire al meglio il nostro prodotto e organizzare visite guidate in azienda, per far capire fino in fondo cosa significhi agricoltura biologia e far vivere un’esperienza a persone che non hanno la fortuna di vivere in mezzo alle montagne e al verde come me. Penso sia fondamentale creare reti tra le persone e le aziende agricole impegnate nei diversi settori. Essere sostenibili è una missione da compiere ogni giorno”, afferma Virginia, sintetizzando il suo approccio alla vita e al lavoro.
D’altronde, ha acquisito una vasta esperienza in tutte queste fasi, diventando un membro autonomo e fondamentale dell’azienda. Coinvolgendo anzitutto il settore giovani di Confagricoltura, specifica associazione nata in Trentino appena da due anni e che ha già raccolto numerosi successi e soddisfazioni. Con Virginia Espen considerata un esempio per stimolare nuove idee e soluzioni future per l’agricoltura, specialmente quella della montagna.
Nato a Stravino, micro-borgo rurale in Valle dei Laghi, tra Trento, le Dolomiti di Brenta e il Garda. Per 36 anni inviato speciale Rai in programmi e rubriche agroalimentari, filmmaker, da oltre 30 anni degusta vini per la guida del Gambero Rosso e ha pubblicato numerosi testi di cultura enogastronomica. È editorialista e colonna del quotidiano online ilDolomiti.it e per l'AltraMontagna racconterà di enogastronomia 'eroica', di Terre Alte ed alte quote, di buon vino e buon mangiare.