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Attualità

Il piano B per le Olimpiadi se la pista di Cortina non fosse pronta? Niente St. Moritz, si vola a Lake Placid negli Stati Uniti: "Avviati contatti mirati"

La scelta è stata effettuata da Fondazione Milano-Cortina, anche per rispondere alle richieste del Cio. L'indicazione di un piano B è sempre necessaria e nulla cambia per le Olimpiadi del 2026. La venue americana entra in gioco se l'impianto italiano non fosse pronto nei tempi prestabiliti

di
Luca Andreazza
15 dicembre | 22:03
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il piano B per le gare olimpiche di bob, skeleton e slittino se la pista di Cortina non venisse completata nei tempi stabili dal cronoprogramma? Lake Placid, si volerebbe quindi negli Stati Uniti. E' questa la decisione della Fondazione Milano Cortina 2026 che ha inviato all'ente che gestisce l'impianto americano un documento per ufficializzare la località come riserva per le competizioni olimpiche su ghiaccio.

 

E' doveroso premettere che Fondazione Milano Cortina, Simico e governo non mettono in dubbio che la tanto discussa (e costosa) opera nell'ampezzano sarà portata a conclusione nei tempi richiesti dal Cio e con le omologazioni del caso, ma c'è sempre bisogno di un piano B, sollecitato nei mesi scorsi proprio dal Comitato olimpico internazionale

 

Niente St. Moritz o Innsbruck, si punterebbe direttamente sugli States. Una notizia che negli ultimi giorni era rimbalzata su numerosi media americani. Una scelta, considerata la migliore dal comitato organizzatore italiano, che sistema le procedure con l'inserimento di una location di riserva, così come anche una partita a stelle e strisce. L'impianto di Lake Placid necessita di alcuni interventi e per poter puntare a un finanziamento allo Stato di New York, questo documento ufficiale giustifica la richiesta.

 

A un anno dall'appuntamento a cinque cerchi inoltre serve tempo agli americani per sistemare la pista e poter, eventualmente, ospitare le competizioni olimpiche. A ogni modo numerosi quotidiani riportano i commenti di Darcy Norfolk, direttore delle comunicazioni per l’Olympic regional development authority, che gestisce le sedi degli sport invernali dello Stato di New York.

 

"C’è molto da fare per essere pronti", le parole di Norfolk. "E' stato avviato un dialogo mirato con Milano-Cortina per lavorare a un piano. Sono fiduciosi che la pista sarà completata in tempo, ma avevano bisogno di identificare una sede di riserva, secondo le regole del Comitato olimpico internazionale. E' chiaro che dobbiamo mettere insieme un progetto che funzioni per entrambi" (Qui articolo completo).

 

La venue di Lake Placid ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1980 e del 1932, inoltre è un campo di allenamento per gli atleti olimpici statunitensi e ha ospitato i Giochi universitari mondiali nel 2023. Inoltre a marzo del prossimo anno sono previsti i campionati del mondo di skeleton e di bob.

 

Il Cio ha tenuto negli scorsi mesi degli incontri riservati con i gestori degli impianti a Lake Placid, St. Moritz (Svizzera) e Innsbruck (Austria) per verificare dei piani alternativi nel caso la pista di Cortina non fosse pronta. Queste località avevano presentato i progetti più convincenti per ospitare le gare. Il Comitato avrebbe preferito la Svizzera, anche per la vicinanza a Livigno ma la scelta italiana è ricaduta sugli Stati Uniti. Sono loro a dover farsi trovare pronti a fronteggiare ogni evenienza.

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