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Attualità

Dopo quasi ottant’anni l’Italia ha una nuova Carta forestale: uno strumento fondamentale per conoscere, pianificare, gestire e tutelare 1/3 del territorio nazionale

La nuova Carta Forestale d’Italia è stata presentata dal CREA e dal Masaf come strumento di fondamentale supporto alle scelte di politica forestale e ambientale. Dalla carta si evince che, rispetto ai 10 milioni di ettari di boschi presenti in Italia, 4,5 risultano compresi nella definizione di “Aree interne” e circa 6,5 milioni si trovano al di sopra dei 500 metri di altitudine, quindi in aree montane

di
Luigi Torreggiani
27 dicembre | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Fino a poche settimane fa l’Italia aveva una sola mappa nazionale delle proprie foreste, realizzata nel 1936 dalla Milizia forestale del Regno d’Italia in scala 1:100.000, su confini diversi da quelli attuali. Quella carta rappresenta l’immagine di un’Italia boscata assai differente da quella di oggi. Allora i boschi si estendevano su circa 6 milioni di ettari (compresa l’Istria, allora italiana), mentre nel 2020 (anno di riferimento nominale della Carta), se si prende la definizione normativa del Testo Unico forestale, si arriva a oltre 10 milioni di ettari. Una crescita sostanziale, dovuta a politiche di rimboschimento ma soprattutto all’abbandono di campi e pascoli, in particolare in collina e in montagna, che ha lasciato spazio a una rapida ricolonizzazione da parte di alberi e arbusti.

 IGM

Una tavola della Carta forestale del 1936, fonte: IGM

La consistenza del patrimonio forestale in termini di superficie, volume e tanti altri parametri è stata monitorata nel tempo grazie all’Inventario forestale nazionale, realizzato a partire dal 1985 e poi ripetuto nel 2005, nel 2015 e oggi in fase di un nuovo aggiornamento. Quella che ancora mancava era una complessiva collocazione geografica dei boschi italiani sul territorio. Erano presenti carte regionali, realizzate però a scale diverse e basate su differenti definizioni di bosco, ma non una carta omogenea per tutto il territorio nazionale.

A colmare questo vuoto è stato finalmente il CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, su incarico del Masaf - Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

 

La Carta Forestale Italiana, spiega il CREA Foreste e Legno, è riferita all’anno 2020 e: “Permette di visualizzare, a scala 1:10.000, la superficie forestale distinta secondo le diverse definizioni di bosco previste sia a fini normativi (da quella nazionale del TUFF - Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali, a quelle regionali, qualora presenti) sia per fini statistici (definizione FAO in coerenza con quanto previsto dall'Inventario forestale nazionale). Si tratta di una dettagliata e funzionale rappresentazione vettoriale, derivante dall'aggiornamento e mosaicatura di cartografie tematiche, regionali e locali, basata sulle ortofoto AGEA ad oggi più recenti per l'intero territorio nazionale, a risoluzione geometrica di 20 cm”.

 

La Carta, sottolinea il Ministero, rappresenta: “Uno strumento fondamentale di supporto per le scelte politiche e per l'adozione di opportune azioni di programmazione forestale”. Per questo, tutte le informazioni georeferenziate disponibili in materia forestale e riguardanti aspetti diversi del territorio italiano sono messe a disposizione di privati, amministrazioni ed enti pubblici.

 IGM

La visione d'insieme della nuova Carta Forestale Italiana. In giallo la superficie a bosco.

È già possibile consultare online la nuova Carta Forestale Italiana attraverso il Sinfor, il nuovo Sistema informativo forestale, inaugurato da pochi mesi: https://sinfor.sian.it/

 

Cliccando qui si accede direttamente al webgis che mostra visivamente i contenuti della carta, insieme a tabelle numeriche contenenti interessanti informazioni derivabili dalla stessa (indicatori).

 

Ad esempio, dalla nuova Carta si evince che la superficie a bosco in Italia (secondo la definizione del Testo Unico), consiste oggi in oltre 10 milioni di ettari, un terzo circa del Paese. Verosimilmente il prossimo Inventario forestale nazionale mostrerà un dato ancora maggiore, in quanto questo strumento censisce anche le “altre terre boscate” (macchie, cespuglieti) e gli impianti di arboricoltura da legno (es. i pioppeti della Pianura Padana), non compresi nella definizione del Testo Unico. Seguendo il trend mostrato in questi anni, ci si può aspettare che la superficie complessiva possa avvicinarsi a 12 milioni di ettari, 40% circa del territorio nazionale. Ma tornando alla Carta, rispetto agli oltre 10 milioni di ettari mappati, circa 4,5 milioni risultano compresi nella definizione di “Aree interne” e circa 6,5 milioni si trovano al di sopra dei 500 metri di altitudine, quindi in aree montane. 3,2 milioni di ettari di foreste, invece, sono sottoposti a vincono ambientale, in quanto ubicati all’interno di aree protette. 

 

Navigando nella carta è possibile osservare non solo dove sono ubicati i boschi nel nostro Paese, ma anche, cliccando sui vari poligoni, comprendere di che tipo di boschi si tratta. L’invito, per chi non utilizza la carta a fini lavorativi o di studio, è di farsi almeno un giro virtuale tra i boschi italiani, per ammirarne l’ampiezza e la diversità.  

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