Come evitare che il dibattito sull’invaso del Vanoi si faccia senza i bellunesi: di cosa si tratta, quali sono gli appuntamenti e come partecipare
Le prossime settimane saranno decisive per lo svolgimento del Dibattito Pubblico sul progetto del nuovo invaso del Vanoi a cavallo delle provincie di Belluno e Trento, voluto dal Consorzio di Bonifica Brenta. In 18 giorni il Dibattito Pubblico sarà concluso lasciando poco tempo materiale alla popolazione interessata per capire le ragioni di un nuovo invaso, le alternative e le ricadute concrete (sociali ambientali ed economiche) sul territorio. I territori montani potranno essere rappresentati solo a Canal San Bovo. Una scelta geograficamente valida ma che esclude politicamente il bellunese dall’eventualità di avere una voce forte durante il Dibattito Pubblico sulla progettazione della diga
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Le prossime settimane saranno decisive per lo svolgimento del Dibattito Pubblico sul progetto del nuovo invaso del Vanoi a cavallo delle provincie di Belluno e Trento, voluto dal Consorzio di Bonifica Brenta. Il Consorzio presenterà le tappe del Dibattito Pubblico il 29 agosto presso la propria sede di San Lazzaro (Bassano del Grappa) che inizierà ufficialmente il 2 settembre “con la pubblicazione sul sito del Consorzio della “Relazione di Progetto” che è stata elaborata, come previsto dalla norma, per rappresentare in maniera chiara e semplice lo studio delle alternative effettuato dal Consorzio stesso a beneficio di tutti gli interessati”. Ad oggi il sito non è ancora online.
Le tappe del Dibattito sull’invaso del Vanoi saranno cinque di cui tre in presenza e due online (05/09 Presentazione online del Documento di Fattibilità, 09/09 Incontro pubblico a Canal San Bovo (TN), 10/09 Incontro pubblico a Valbrenta (VI), 16/09 Incontro pubblico a Cittadella (PD) c/o sede del Consorzio 23/09 Incontro on line di chiusura) durante tutto il mese di settembre. La grande esclusa dal dibattito sul Vanoi è la provincia di Belluno i cui comuni (che confinano con il sito individuato per l’invaso) non ospiteranno nessuna delle tappe del Dibattito. In 18 giorni il Dibattito Pubblico sarà concluso lasciando poco tempo materiale alla popolazione interessata per capire le ragioni di un nuovo invaso, le alternative e le ricadute concrete sul territorio.
Le tappa in presenza nelle provincie di Trento, Vicenza e Padova serviranno a capire se il Dibattito sarà una sola presentazione delle alternative progettuali alla progettazione o se eventuali richieste dai territori saranno integrate nel processo progettuale.
I territori montani potranno essere rappresentati solo a Canal San Bovo. Una scelta geograficamente valida (l’invaso ricadrà nel comune trentino) ma che esclude politicamente il bellunese dall’eventualità di avere una voce forte durante il Dibattito Pubblico sulla progettazione dell’invaso.
Cos’è e come si sviluppa il dibattito pubblico
Il Dibattito Pubblico (débat public) nasce in Francia con la legge Barnier del 1995 a seguito delle direttive europee che preannunciavano la necessità di coinvolgere la popolazione nel processo progettuale delle grandi infrastrutture con un impatto ambientale notevole. In Italia il Dibattito Pubblico è stato introdotto nel 2016 (D.Lgs 50/2016) con il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici per “grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevante impatto sull’ambiente, sulle città e sull’assetto del territorio” mentre solo nel 2018 sono state definite le modalità di esecuzione dello stesso con la creazione di una Commissione nazionale per il dibattito pubblico. Tale Commissione ha il compito di indirizzo, supervisione e monitoraggio del processo e fa riferimento al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Con il nuovo codice dei contratti pubblici (D.Lgs 36/2023) e l’allocazione dei fondi PNRR post-pandemia sono state infine definite le modalità di partecipazione al Dibattito Pubblico. Nello specifico “le amministrazioni statali interessate alla realizzazione dell’intervento, le regioni e gli altri enti territoriali interessati dall’opera, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, che, in ragione degli scopi statutari, sono interessati dall’intervento, possono presentare osservazioni e proposte entro il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione”.
Il Dibattito Pubblico si svolge secondo i seguenti passi:
- Pubblicazione sul sito web della stazione appaltante della relazione contenente il progetto dell’opera e l’analisi di fattibilità delle eventuali alternative progettuali
- Nomina del Responsabile del dibattito pubblico
- Definizione del progetto di dibattito pubblico che stabilisce le modalità, il numero degli incontri pubblici e i temi da affrontare
- Svolgimento del dibattito pubblico
- Redazione della relazione conclusiva del responsabile del dibattito pubblico (coordinatore)
- Redazione del documento conclusivo a cura della stazione appaltante
e i passaggi del Dibattito sono aperti a tutti i soggetti interessati (sia privati che pubblici) secondo le modalità definite (online oppure in presenza).
Come partecipare al Dibattito Pubblico sull’invaso del Vanoi
Gli eventi sono aperti a tutti e si può partecipare liberamente, senza nessun previo accreditamento, richiesta o altra incombenza. Solo per gli eventi online, per ragioni connesse alla piattaforma digitale e alle liberatorie sul trattamento dei dati e registrazione dell’evento, di volta in volta sarà necessario compilare un form.
I territori bellunesi potranno partecipare alle riunioni, online o in presenza, solamente fuori dalla propria provincia (e a tempo di record).