Che succede al Vanoi? Zaia: "Si possono evitare le dighe". La decisione rimane politica
Con l’elezione del nuovo presidente del Consorzio di bonifica Brenta e con le elezioni regionali venete in programma per il 2025, il progetto dell’invaso del Vanoi sembra non trovare più l’appoggio politico di cui godeva qualche mese fa. Sia Luca Zaia che Luca De Carlo sembrano sposare le ipotesi rimandando le decisioni politiche. Nel frattempo le fasi della progettazione dell’invaso continuano


di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Con l’arrivo del nuovo presidente del Consorzio di bonifica Brenta e con le elezioni regionali venete in programma per il 2025, il progetto dell’invaso del Vanoi sembra non trovare più l’appoggio politico di cui godeva qualche mese fa. Sia il governatore del Veneto, Luca Zaia, che il senatore cadorino e presidente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, Luca De Carlo, sembrano voler sposare le linee alternative per i problemi di irrigazione della pianura.
Il progetto della diga sul torrente Vanoi, 33 milioni di metri cubi di invaso ad uso quasi esclusivo dell’irrigazione della pianura veneta, sembra stia per essere abbandonato definitivamente dopo che le nuove elezioni del consorzio, tenutesi a dicembre 2024, hanno visto prevalere una linea no-diga.
Dopo le dimissioni a marzo di Paolo Bordignon, vicesindaco leghista di Rosà, Martino Cerantola di Coldiretti è il principale candidato alla presidenza del Consorzio di Bonifica del Brenta. Cerantola ha espresso apertamente la volontà di valutare alternative all'invaso in Val Cortella per affrontare l'irrigazione e la siccità nella pianura. Come riportato dal Corriere delle Alpi il 10 marzo 2025, il governatore Zaia è ritornato sulla questione tecnica dell’invaso: “Finiamola di far credere alla gente che basta parlare col presidente di Regione o con l'assessore per sistemare le cose. È come dire ai cittadini che basta parlare con l'assessore ai lavori pubblici in un Comune per bloccare le concessioni edilizie che non piacciono ai vicini di casa. I nostri tecnici ci sono espressi, come previsto dalla legge, e hanno sollevato un sacco di perplessità circa la sicurezza idraulica, la fragilità dei territori e, quindi, penso che da questo dobbiamo partire”. La questione Vanoi però è sempre stata politica e i risultati di queste nuove elezioni confermano questo punto: i tecnici possono garantire sia il funzionamento di un invaso sul torrente Vanoi (nei decenni l’evoluzione tecnica permette di costruire in sicurezza anche in territori idrogeologicamente fragili) mentre la volontà di procedere con le diverse alternative, sia un serbatoio che una gestione idrica in pianura tramite aree di infiltrazioni forestali, si decide nei consigli di amministrazioni e tra i corridoi di Palazzo Balbo a Venezia. Rimarca Zaia: “si possono evitare le dighe”.
LE FASI PROGETTUALI CONTINUANO
Con una nota del 6 marzo 2025, inviata ai sindaci della zona e agli uffici amministrativi competenti, il presidente uscente del Consorzio Enzo Sonza, ha comunicato l’avvio della nuova fase progettuale dell’invaso del Vanoi. Le indagini geologiche e geognostiche previste serviranno a definire il modello geologico dell’area, individuare rischi geologici dell’area (come eventuali frane) e valutare le stratigrafie del sottosuolo.
Se anche la volontà politica del nuovo consiglio del Consorzio dovesse abbandonare definitivamente il progetto di un invaso in Val Cortella, l’iter progettuale, finanziato tramite contributo pubblico, dovrà andare avanti, almeno fino alla fine delle indagini. Non è dato sapere se ci sarà poi un progetto esecutivo, non ancora previsto.
COSA ASPETTARSI PER IL FUTURO
La questione dell'invaso sembra conclusa ma i comitati locali dovranno continuare a seguire gli sviluppi dello studio di fattibilità che potrebbe ritornare sulle scrivanie del Consorzio con le nuove elezioni del nuovo consiglio, tra cinque anni, o con le nuove elezioni regionali del 2025.
Tutti i principali partiti si sono già smarcanti dal progetto, forse giudicandolo troppo rischioso a livello elettorale per essere confermato. Fratelli d'Italia e Lega, che si contendono la presidenza della destra per le prossime elezioni venete, sembrano voler abbracciare le alternative progettuali con il rischio di perdere l'appoggio dei territori montani. Le decisioni politiche sono volatili e, a meno che di una bocciatura definitiva tecnica, continueremo a parlare del Vanoi anche in futuro.