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Attualità

Valle Maira e Valli di Lanzo unite nel promuovere l’ecoturismo: un’alleanza innovativa e esemplare per molti altri territori montani

La Valle Maira e le Valli di Lanzo, in Piemonte, si alleano in una Società Consortile di promozione del turismo sostenibile che rappresenta un modello più unico che raro di collaborazione tra territori montani, e un interessante caso di studio per molti altri

di
Luca Rota
28 gennaio | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Sono già numerosi i frequentatori delle montagne che conoscono e apprezzano la dimensione turistica della Valle Maira, un luogo che a differenza di altre regioni alpine ha scelto da tempo di puntare sul turismo sostenibile nelle sue varie forme contemporanee. Questo anche perché – come si legge nel sito del Consorzio Turistico locale, la Valle Maira «è riuscita a preservarsi dal cemento e da pratiche che feriscono la montagna, come gli impianti di risalita. Libera, verde e incontaminata, attira un turismo slow, a passo lento, e gli amanti dell’outdoor che desiderano scoprire paradisi nascosti. La maggior parte delle strutture ricettive sono antiche borgate o case, ristrutturate nel rispetto dell’architettura della Valle, in maniera sostenibile. Spesso chi sceglie la Valle Maira lo fa anche perché alla ricerca di una vacanza a basso impatto». Una gestione turistica ammirevole, inutile rimarcarlo.


Veduta invernale del Pian della Mussa in Val d'Ala, Valli di Lanzo. Foto di Davide Tomatis, opera propria, CC BY-SA 4.0, fonte commons.wikimedia.org.

Più a nord, anche le Valli di Lanzo hanno intrapreso un simile percorso di gestione turistica sostenibile. In particolare, il Consorzio Operatori Turistici raduna differenti tipologie di operatori (albergatori, ristoratori, agriturismi, aziende agricole, operatori dei servizi turistici e sportivi) con l’obiettivo di sviluppare l’offerta turistica delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, di migliorare la qualità dell’accoglienza ed incrementare la possibilità di fruizione del territorio, nel rispetto dell’identità culturale e delle risorse naturalistiche delle Valli, nella convinzione che le proprie iniziative possano portare una rinnovata attenzione verso le valli stesse ed una crescita dei flussi turistici a livello locale.

 

E sono proprio le due realtà sovracitate, nelle figure del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo e il Consorzio Operatori Turistici Val Maira che, al motto di «Territori diversi, obiettivi comuni» si sono unite nella Società Consortile a responsabilità limitata Valli Lanzo & Maira, la prima di questo genere in Piemonte – e, credo di poter dire, più unica che rara nell’intera cerchia delle Alpi italiane.

 

Come spiegato dai suoi fondatori, la Società Consortile è stata creata "nell’ottica della collaborazione fra due territori che, pur differenti, puntano entrambi alla valorizzazione di una montagna sostenibile e ad un turismo outdoor". Luoghi perfetti per avventurarsi in qualsiasi sport all’aria aperta, dove la natura diventa protagonista e le tradizioni, la storia e i sapori offrono il giusto corollario per trascorrere esperienze uniche. "Sulla base di quanto previsto dalla legge regionale 14, con le modifiche del 2023, secondo la quale la Regione Piemonte riconosce le Società Consortili costituite da Consorzi – spiega Livio Barello, presidente del Consorzio Operatori Turistici Valli di Lanzo e ora anche della nuova Società – abbiamo voluto attuare questa sinergia che permette di unire le competenze dei due territori che puntano su un’enogastronomia di qualità e che si propongano al mercato nazionale, ma sempre di più anche a quello straniero. Un tipo di turismo, quello che guarda al Nord Europa, che la Val Maira ha già ben sperimentato. Le nostre montagne sono una grande attrattiva per francesi, tedeschi, svizzeri: le considerano un paradiso per chi ama il turismo slow e per gli amanti dell’outdoor. La collaborazione con la Val Maira inizierà quindi subito attraverso la preparazione di proposte di soggiorno comuni e di educational mirati per tour operator stranieri".

 

"L’importanza strategica di questa unione – commenta Giovanni Neyrone, presidente del Consorzio Operatori Turistici Val Maira e vice della nuova Società – rafforzerà la montagna piemontese che vive su un turismo sostenibile, con territori che hanno molto da raccontare, da una parte la nostra tradizione occitana, dall’altra quella franco provenzale delle Valli di Lanzo. Abbiamo Valli  silenziose e accoglienti, con strutture a conduzione familiare, ristoranti che offrono tipiche specialità gastronomiche e abili artigiani dalle produzioni uniche. Un patrimonio che deve essere vissuto e assaporato ogni giorno dell’anno. A Novembre siamo stati alla fiera Alpinmesse ad Innsbruck dove abbiamo portato un po’ della Valle Maira e delle Valli di Lanzo. Lavoriamo insieme per i territori, aree sicuramente non facili, ma abbiamo constatato che, se promosse nella misura giusta, anche le difficoltà diventano dei punti di forza. Ospitalità, prodotti d’eccellenza, guide preparate e azioni condivise possono davvero dare la spinta giusta per incentivare un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente".


L'altopiano della Gardetta in alta Valle Maira. Immagine tratta dalla pagina Facebook del Consorzio Valle Maira.

Quella che la Valle Maira e le Valli di Lanzo hanno voluto e saputo costruire è un’importante ed esemplare sinergia: un modello di collaborazione e cooperazione significativo per diversi aspetti, primo tra tutti il cambio di paradigma nei riguardi della frequentazione turistica delle montagne nel presente e nei prossimi anni, sotteso dai suoi obiettivi. Si tratta di un’evoluzione che non solo commerciale ma anche politica, amministrativa, economica e, soprattutto, culturale. Inoltre, sottolineiamo che ad allearsi non sono due territori contigui ma, anzi, relativamente distanti e separati da un’ampia parte delle Alpi piemontesi, quella più sfruttata dall’industria turistica “pesante” (la Val Susa, per intenderci) che in questo modo si ritrova a confrontarsi con una alternativa turistica più consona alla realtà montana presente e futura. La società neo-costituita tra le due valli piemontesi e la sua missione rappresentano un modello pronto per essere imitato in numerosi altri contesti della montagna italiana, soprattutto in quelli ancora legati alla vecchia monocultura dello sci da discesa e della quale, forse, vorrebbero svincolarsi, puntando su un turismo diverso,  senza sapere come farlo e con quale modus operandi. Un modello, questo, che per la sua novità e le caratteristiche che presenta si fa da subito esperienza da conoscere, studiare, analizzare e, appunto, per quanto possibile imitare.


La Val d'Ala, nelle valli di Lanzo vista dai pressi del Rifugio Gastaldi. Foto di Toma15996, opera propria, CC BY-SA 4.0, fonte commons.wikimedia.org.

In effetti questo è un cambio di paradigma turistico per il quale uno degli elementi fondamentali al fine di ricavarne un successo a favore di tutti i soggetti coinvolti è proprio quello del fare rete tra realtà similari. Valle Maira e Valli di Lanzo l’hanno saputo fare e chissà che al loro consorzio non vi possano aderire anche altri territori di quella porzione delle Alpi occidentali, accrescendo ancora di più il valore esemplare a favore di simili iniziative in altri territori delle montagne italiane.

 

(Nella foto d'apertura: la chiesa di San Peyre di Stroppo e l'alta Valle Maira. Immagine tratta dalla pagina Facebook del Consorzio Valle Maira.)

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