Una nuova manifestazione in Panarotta per chiedere un turismo diverso
Una cordata di più di 20 associazioni attive nella salvaguardia dei territori montani, sotto la guida di Extinction Rebellion Trentino, torneranno in Panarotta a fine mese per chiedere una gestione diversa dal turismo montano, più lungimirante e in linea con il surriscaldamento globale in corso.
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
A meno di un anno dall’azione Re-imagine winter, iniziativa promossa da The Outdoor Manifesto, la Panarotta sarà nuovamente sede di una manifestazione dedicata a una discussione sul suo rilancio sostenibile.
La manifestazione, prevista per il 27 gennaio e guidata da Extinction Rebellion (XR) Trentino, ha raccolto le adesioni di più di venti realtà impegnate nella salvaguardia dei territori montani, tra cui Legambiente Trento, LIPU Trento, WWF Trentino, Italia Nostra - sezione trentina, Mountain Wilderness, Comitato Acque Trentine, Fridays for Future Trento, Protect Our Winters Italia, Yaku, Viração&Jangada, Ci sarà un bel clima, The Outdoor Manifesto e la neonata Rete Climatica Trentina, ENPA del Trentino, LAC Trentino, LAV Trentino, Pan-EPPAA, Associazione per l'Ecologia, L'Ortazzo, La Foresta - Accademia di comunità e Punto Zero APS.
“Con questa manifestazione vogliamo unire le voci dei cittadini di tante località montane che stanno vivendo questo sempre più esasperato conflitto tra lo sfruttamento della montagna ad ogni costo a vantaggio di pochi, e la salvaguardia della natura e il benessere dei residenti” spiega Stefano Musaico, portavoce dell’associazione capofila.
La gestione della Panarotta, luogo che potrebbe diventare simbolo di un cambio di paradigma di gestione della montagna ed esempio per tutta la penisola, è già stata oggetto di un confronto tra le associazioni del territorio e le amministrazioni locali, anche mediante un incontro pubblico. Tuttavia, alla richiesta della costruzione di un'alternativa vera al turismo incentrato sullo sci alpino - come raccontano i portavoce di XR Trentino - non sono arrivate risposte chiare da parte della politica. Nel frattempo, seguendo la ricostruzione di XR Trentino, la Panarotta SRL è stata posta in liquidazione dopo anni di crisi (solo nel 2023 i debiti ammontavano a 430mila euro) e conseguentemente anche questo inverno gli impianti rimarranno fermi. Continua Musaico “alcuni imprenditori locali hanno mostrato interesse nel riaprire gli impianti del piccolo comprensorio della Panarotta ad una condizione: un grande investimento da parte della Provincia per la costruzione di un nuovo bacino artificiale da 20mila metri cubi, nuovo impianto di innevamento e lavori di livellamento delle piste. Si parla di una spesa di circa 6 milioni e mezzo di euro di soldi pubblici”.
Tra gli obbiettivi della manifestazione, prevista per fine mese, c’è quello di sottolineare la scarsa lungimiranza di investimenti di questo tipo in un contesto di surriscaldamento globale che porta la quota neve oltre i 2000m s.l.m. anche in pieno inverno. Nel corso dell’anno sono stati pubblicati diversi studi e rapporti su questo tema, primi tra tutti Neve Diversa di Legambiente e lo studio della Banca d’Italia, che sottolineano l’importanza di rendere l’economia montana meno dipendente dalla presenza di neve e di differenziare le attività proposte. “Questi investimenti pubblici, oltre a non garantire alcuna sostenibilità economica del comprensorio, rischiano di devastare ulteriormente la montagna e di esacerbare il conflitto per l’accaparramento dell’acqua. I bacini artificiali non sono dei semplici laghetti, ma nascondono grandi impatti ambientali” spiegano i rappresentanti di XR.
Inoltre, la Panarotta, con i suoi impianti chiusi negli ultimi inverni, è diventata l’esperimento a scala naturale di una fruizione diversa dell’ambiente montano, e con la presenza di tanti escursionisti e famiglie che ogni settimana raggiungono l’area per una ciaspolata, una camminata, un’escursione, una tappa nei ristoranti, è diventata la dimostrazione che un turismo alternativo è possibile. “L'alternativa esiste e non è l'attuale stato di abbandono e incuria, non sono le bobine di tubi, ferraglie varie e cannoni sparaneve (pagati con soldi pubblici) abbandonati lungo le piste insieme agli edifici fatiscenti. L'alternativa è la cura della montagna da parte dell'intera comunità. L'alternativa è una rete di operatori, enti pubblici, cittadini, associazioni ed esperti che lavorano insieme per costruire una proposta condivisa, sostenibile e lungimirante.”
L’appuntamento è alle ore 10 al parcheggio impianti Panarotta 2002 per poi raggiungere la cima con una facile camminata. Sarà anche l’occasione per un dialogo itinerante con Marco Albino Ferrari, giornalista e scrittore, autore di “Assalto alle Alpi”, Pietro Lacasella, curatore de L’AltraMontagna e Michele Nardelli, scrittore, autore di “Inverno liquido”.