Pista da bob di Cortina, c’è un’offerta. Cristina Guarda: “Sul progetto pesa l’orgoglio del duo Salvini-Zaia”
Secondo le indiscrezioni, l’asta per la realizzazione della pista da bob questa volta non è andata deserta. A farsi avanti sarebbe stata la Pizzarotti Spa, il "colosso" di Parma specializzato nella realizzazione di grandi opere e una delle aziende costruttrici più importanti d’Italia. Cristina Guarda: "Non si trattasse di un progetto dal valore di 85 milioni di euro di fondi pubblici verrebbe da sorridere"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Fumata bianca? Secondo le indiscrezioni, l’asta per la realizzazione della pista da bob questa volta non è andata deserta. A farsi avanti sarebbe stata la Pizzarotti Spa, il "colosso" di Parma specializzato nella realizzazione di grandi opere e una delle aziende costruttrici più importanti d’Italia.
"Abbiamo avuto un'offerta per la pista da bob di Cortina e ora dobbiamo effettuare le verifiche necessarie", ha dichiarato, nel corso di un incontro con i giornalisti, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
L’intento è dunque quello di iniziare e portare a termine l'impianto di Cortina, nonostante il parere contrario del Comitato Olimpico Internazionale.
La realizzazione dell’onerosa impresa solleva infatti non poche perplessità: i tempi risicati per ultimare l'opera, il rischio per gli atleti (esposti a una pista che, a causa dei tempi ristretti, verrà messa a disposizione per i test event a ridosso delle Olimpiadi), gli elevati costi di manutenzione annua, l’impatto paesaggistico, ma soprattutto il futuro dell'infrastruttura a Olimpiadi terminate.
Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, si domanda se la pista verrà consegnata in tempo:
“Meno di un anno per costruire in Italia una struttura faraonica in tempo per le Olimpiadi invernali del 2026? Una favola paragonabile alla famosa Città (fantasma) dello Sport progettata da Santiago Calatrava a Tor Vergata per i Mondiali di Nuoto del 2009. Non si trattasse di un progetto dal valore di 85 milioni di euro di fondi pubblici verrebbe da sorridere. Ma sul progetto pesa l’orgoglio del duo Salvini-Zaia, ai quali poco importa delle tempistiche, dei costi e dell’impatto ambientale di questa cattedrale nel deserto: l’importante è dire che questa pista alla fine, in un modo o nell’altro, è stata fatta. Alla fine dei conti, a doversi fare carico eventualmente dei costi di mantenimento e di gestione dell’impianto non saranno certo loro…!”
"Nel prendere atto – prosegue Guarda – dell’improvvisa cautela manifestata dal Presidente del Veneto quando, dopo aver decantato per anni quanto l’orgoglio veneto fosse racchiuso in quest’opera considerata certa, afferma che il progetto è da realizzarsi solo se compatibile coi Giochi, non posso che ringraziare cittadine e cittadini che si sono mobilitati per fare squadra richiamandosi al senso di responsabilità di tutte le istituzioni e facendo emergere le contraddizioni ambientali ed economiche, ispirando, assieme ad Europa Verde, il Parlamento ad esprimere un voto contrario alla Pista da Bob a Cortina."
Quello che ci sentiamo di aggiungere è un grande in bocca al lupo al sindaco Gianluca Lorenzi per il futuro economico di Cortina e per le sue notti insonni. Ha infatti dichiarato durante il consiglio comunale di fine anno: “Non dormo alla notte pensando ai conti per mantenere la pista e al rischio di default del Comune”.