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Attualità

Chico, ambasciatore di Milano-Cortina 2026 e testimonial (involontario) della colonizzazione della montagna

Quarant’anni dopo Vacanze di Natale ‘83 i canoni estetici utilizzati per promuovere le Dolomiti ripropongono gli stessi stereotipi frivoli della montagna. Il cane Chico è l'ennesimo tentativo per distogliere il pensiero dalle complessità delle terre alte

di
Michele Argenta
10 gennaio | 14:56
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Tempi di incertezze nel mondo dei social network. Nel momento in cui il volto social più famoso d’Italia rischia di perdere contratti milionari con i più importanti brand mondiali, le Olimpiadi di Milano-Cortina decidono di puntare sul sicuro. Un personaggio affidabile, lontano da pericoli di immagine: il cane Chico (da leggersi “Cico”). 

 

È uscito ieri il video di presentazione del testimonial che accompagnerà le attività promozionali dei giochi da oggi al loro inizio. "Il piccolo cagnolino - già noto per la sua spiccata passione per gli sport, la neve e la natura”, riporta il sito ufficiale (un po’ come tutti i cani aggiungiamo noi) "è il primo testimonial digitale a quattro zampe nella storia dei Giochi”.
La prova d'inizio per il nostro eroe è stata una gara di curling. Ma Chico è stato sottoposto, in rapida successione, anche ad un secondo esame. Orale questa volta. Ha dovuto infatti dimostrare di conoscere tutti i dettagli della gloriosa storia olimpica, grazie al supporto (e alla voce) del suo papà. 

 

Viene tuttavia da chiedersi cos'ha spinto a puntare su un testimone così inusuale e quali chiavi di lettura il cane Chico ci può offrire sull’evento olimpico. Il sito delle Olimpiadi prosegue spiegando che la scelta si inserisce nel tentativo “di diffondere i valori dello sport e a coinvolgere tutte le generazioni, dai più giovani ai più grandi”. Un nobile intento inclusivo per far sì che non sia solo la performance sportiva a farla da padrone. Questo però avrebbe probabilmente funzionato anche con altri personaggi e con altre storie

 

 

 

 

 

 

 

 

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Un animale come testimonial è un perfetto veicolo di messaggi dissimulati. Immaginate, ad esempio, se si pronunciasse sulla pista da bob a Cortina: nessuno si azzarderebbe a criticare un tenero cagnolino o, comunque, non gli si darebbe molto credito. Eppure il suo notevole seguito (Chico può vantare 727.000 follower su Instagram) contribuirebbe velatamente a influenzare l'opinione pubblica. Inoltre, se un cagnetto ci dice che la pista da bob è essenziale per i giochi olimpici siamo ovviamente portati a credergli. Vuoi che il migliore amico dell’uomo menta e sia succube di dinamiche politiche nazionali? Certo che no!

Un simil-barboncino veicola un’immagine simpatica, rassicurante, affabile e rende tale anche tutto quello che asserisce. Perché sì, questo cane sui social parla con una voce da Paperissima, che ti viene solo voglia di stare “vicini, vicini” e smetterla di polemizzare su tutto.
 

Con Chico, inoltre, il simil-barboncino ha preso ufficialmente il posto dello scoiattolo alpino, da sempre simbolo di Cortina. Ovviamente, di questi tempi, il testimonial non poteva essere un lupo, come a Sarajevo ‘84, tantomeno un orso. Sarebbe troppo rischioso, per il quieto vivere della manifestazione olimpica, solleticare una riflessione ecologica sul rapporto conflittuale tra esseri umani e fauna selvatica, un tema che meriterebbe seri approfondimenti e valutazioni (e che sicuramente troverà spazio ne L'AltraMontagna).
Durante questi mesi gli ampezzani si sono lamentati che le olimpiadi Milano-Cortina fossero in realtà solo le olimpiadi di Milano. Ora, con la nuova "mascotte da appartamento" ne abbiamo conferma. Cortina resta un territorio colonizzato dalla grande città con le sue mode, le sue abitudini, i suoi personaggi. Quarant’anni dopo Vacanze di Natale ‘83 i canoni estetici utilizzati per promuovere le Dolomiti ripropongono gli stessi stereotipi frivoli della montagna. Il cane Chico è l'ennesimo tentativo per distogliere il pensiero dalle complessità delle terre alte.

 

 

 

Polemiche(tte) a parte, auguriamo a Chico un buon lavoro per i prossimi mesi. Anche se speriamo che di fronte agli sprechi e al lascito delle opere olimpiche tiri fuori il suo lato più ferino. La storia ci insegna che gli animali parlanti possono essere una voce coscienziosa e positiva per gli umani. Grillo parlante e Gigiàt docent. 

 

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