''Succhiate e lo dico da sindaco, stronzetti pseudo ambientalisti e comunisti'', il post del primo cittadino Sempreboni inquina il dibattito sul comprensorio sciistico
Si può essere o meno favorevoli al progetto di collegamento del comprensorio sciistico di Colere con la stazione di Lizzola (50 milioni pubblici su un totale di 70 milioni), ma la dichiarazione del primo cittadino di Valbondione compromette il confronto. Una vittoria, forse, per il sindaco. Certamente una sconfitta per la democrazia, quella vera
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Mettere un argine allo spopolamento dei territori montani è un’operazione cresciuta in complessità a causa dell’aumento delle temperature. Soluzioni fino a pochi anni fa ritenute vincenti (come la realizzazione di un comprensorio sciistico) perché capaci di stimolare l’economia locale, oggi risultano di dubbia lungimiranza. Gli esperti informano che la crisi climatica rende infatti i due elementi cardine del successo di un impianto - freddo e neve - via via più inaffidabili.
Ciononostante l’industria sciistica si è rivelata (e in molti contesti continua a rivelarsi) un modello economico efficace, capace di garantire maggiori benefici e maggiori sicurezze ai territori. È comprensibile che tanti amministratori continuino a bramarla con gli occhi sbrilluccicanti, soprattutto quando nel proprio comune si registra un evidente calo demografico.
È questo il caso di Walter Semperboni, sindaco di Valbondione (paese delle Orobie bergamasche) e convinto sostenitore del progetto di collegamento del comprensorio sciistico di Colere con la stazione di Lizzola. Come riportavamo (QUI articolo), “il progetto prevede la realizzazione di tre nuove piste, impianti a fune, una funicolare ipogea e un bacino per l’innevamento artificiale, con un finanziamento di 50 milioni pubblici su un totale di 70 milioni”.
Una cifra da non sottovalutare, perché il portafoglio pubblico dovrebbe essere utilizzato per iniziative auspicabilmente longeve, prive di ombre minacciose su loro futuro (e il futuro degli impianti a quote medio-basse rischia di essere adombrato da parecchie incognite).
Attorno al progetto, proprio a causa dell’incertezza provocata dai nuovi scenari climatici in cui si inserisce, si è sviluppato un ampio dibattito. Diversi abitanti della zona si domandano infatti se lo sci a quote medio-basse possa considerarsi una soluzione e, al contempo, invocano formule turistiche più aderenti alle attuali caratteristiche del territorio.
Il 5 gennaio, Walter Semperboni ha deciso di entrare con irruenza nella cornice della discussione: “Agli stronzetti pseudo ambientalisti e comunisti che sono contro il Comprensorio dico solamente. Succhiate e lo dico da Sindaco”.
Con queste parole, che poco si addicono al ruolo che ricopre, il primo cittadino di Valbondione mette ulteriormente in risalto la triste parabola culturale che caratterizza il nostro tempo, dove l’importanza del dialogo sociale viene puntualmente svilita dal turpiloquio.
In questo caso specifico si può essere o meno favorevoli al collegamento, ma la dichiarazione di Semperboni inquina il confronto, compromettendolo inesorabilmente nella sostanza.
Una vittoria, forse, per il sindaco. Certamente una sconfitta per la democrazia, quella vera.