Prima attacca gli ''stronzetti pseudoambientalisti'', ora noi de L'AltraMontagna, il sindaco Semperboni: ''Deve 'succhiare' chi vuol la montagna una riserva indiana''
Il primo cittadino di Valbondione, che negli ultimi giorni, per sua gioia o suo malgrado, è riuscito a ritagliarsi uno scampolo di notorietà grazie a un’uscita decisamente scomposta per il ruolo che ricopre (“Agli stronzetti pseudo ambientalisti e comunisti che sono contro il Comprensorio dico solamente. Succhiate e lo dico da Sindaco”), è inciampato di nuovo
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Walter Semperboni, sindaco di Valbondione che negli ultimi giorni, per sua gioia o suo malgrado, è riuscito a ritagliarsi uno scampolo di notorietà grazie a un’uscita decisamente scomposta per il ruolo che ricopre (“Agli stronzetti pseudo ambientalisti e comunisti che sono contro il Comprensorio dico solamente. Succhiate e lo dico da Sindaco”), è inciampato di nuovo.
Lo ha fatto attaccando un nostro recente articolo, probabilmente senza accorgersi di aver sostanzialmente avvalorato le critiche a lui mosse. Queste non prendevano infatti posizione sull’oggetto del dibattito (il progetto di collegamento del comprensorio sciistico di Colere con la stazione di Lizzola), ma si limitavano a riflettere sulla ricorrente tendenza a svilire il dialogo sociale attraverso un linguaggio, a essere generosi, imbarazzante.
“Anche L’AltraMontagna - ha scritto sul suo profilo Facebook il sindaco - mi degna di attenzione.. Cari giornalisti prezzolati (termine palesemente diffamatorio che si associa a chi è stato assoldato per compiere azioni disoneste o malvage, dunque ci chiediamo da chi saremmo stati assoldati e in cosa saremmo disonesti nel criticare il suo indecente linguaggio n.d.r.), in Montagna si fatica ad abitare, ci tolgono i servizi, ci tolgono la voglia di rimanere nei Nostri Territori (si perché sono Nostri prima di chi ci sale solo con il bel tempo).. Quindi si chi vuole fare della Montagna una riserva indiana deve ‘succhiare’.. Ciaoneeee”.
Con questa nuova dichiarazione, il primo cittadino di Valbondione oltre a dimostrare una preventiva irritazione, tiene lontana la possibilità di articolare un dialogo civile, che il suo ruolo di sindaco dovrebbe garantire.
Sorge inoltre un dubbio, che a questo punto impone di entrare nel merito della questione: viene quasi da pensare, infatti, che i toni incomprensibilmente esasperati utilizzati da Semperboni rivelino l’intento di bloccare sul nascere ogni forma di dibattito.
Il sindaco ha ragione a denunciare la carenza di servizi in montagna e il conseguente spopolamento - cosa questa da noi a più riprese sostenuta con i nostri articoli -, ma come al solito viene naturale domandarsi: in quest’epoca di progressivo aumento delle temperature, investire 70 milioni di euro (di cui 50 pubblici) in un’attività strettamente connessa a freddo e neve può essere considerata una scelta lungimirante per il territorio e per i suoi abitanti? Gli studiosi la pensano diversamente.