Oltre 10mila chilometri, da Trento al Pakistan in sella a una bici per ricordare a tutti quanto l'acqua è preziosa: Yanez Borella e il suo viaggio attraverso 10 Paesi
In sella a una bici elettrica partirà dal Muse di Trento per un viaggio di 4 mesi e oltre 10.000 chilometri. L'impresa, che vede il supporto scientifico del Muse e il sostegno di Parco Naturale Adamello Brenta e Apt Dolomiti Paganella, diventerà anche un docufilm firmato dalla regista Guia Zapponi
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Percorrerà 10mila chilometri attraverso 10 Paesi per raggiungere la catena montuosa del Karakorum, in Pakistan. Il tutto per ricordare che l'acqua è la risorsa più preziosa e da preservare che abbiamo. Mercoledì 10 aprile prende il via “Water Highway”, il nuovo progetto dell’esploratore e ciclo-viaggiatore Yanez Borella. In sella a una bici elettrica partirà dal Muse di Trento per un viaggio di 4 mesi e oltre 10.000 chilometri. Il viaggio, che vede il supporto scientifico del Muse e il sostegno di Parco Naturale Adamello Brenta e Apt Dolomiti Paganella, diventerà anche un docufilm firmato dalla regista Guia Zapponi.
“L’acqua è il principale bene che serve a mantenerci in vita – premette l’esploratore – eppure, è una risorsa limitata il cui uso deve essere parsimonioso poiché con il nostro comportamento stiamo rischiando di comprometterla definitivamente. Ricordiamoci che solo il 2,5 per cento di tutta l’acqua sulla Terra è dolce. 200 sono i litri d’acqua che ogni italiano dispone in un giorno, contro i 10 giornalieri di un abitante del Maghreb; 75-80 i litri di acqua consumata per una doccia di cinque minuti: utilizzare questa risorsa in maniera consapevole può fare la differenza. La mia idea è quella di documentare gli squilibri ambientali a cui stiamo assistendo, partendo dallo stato dei ghiacciai”.
Dai ghiacciai del Parco Naturale Adamello Brenta, dove Yanez Borella è di casa (vive a Fai della Paganella), a quelli himalayani. Le montagne sono importantissimi serbatoi d’acqua. Ospitano fino all’80% dell’acqua dolce del pianeta e forniscono le risorse idriche funzionali alla sopravvivenza di metà della popolazione mondiale. Il viaggio verrà raccontato dall’autrice e regista Guia Zapponi attraverso un film documentario realizzato in collaborazione con Gfilm Productions e Busacca Video.
IL PERCORSO
La partenza è fissata per mercoledì 10 aprile alle 10 dal Muse di Trento. Da qui, a cavallo di una bicicletta ibrida, che potrà essere alimentata da una batteria elettrica e da una ricarica solare tramite un pannello fotovoltaico, Yanez Borella partirà alla volta del Pakistan. Attaccato all’e-bike avrà anche un carrello con tutto l’equipaggiamento alpinistico necessario per le scalate e la sussistenza.
Da Trento si sposterà verso est. Tra Grecia e Albania affiancherà per lunghi tratti il fiume Vjosa, uno degli ultimi fiumi incontaminati d’Europa. Lungo 272 chilometri, è stato dichiarato il primo Parco Nazionale fluviale naturale in Europa. Poi la Turchia costeggiando il lago salato Tuz Gölü, il secondo bacino per ampiezza del Paese, situato nell'Anatolia centrale. In Iran affronterà un altro deserto salato, il Dasht-e Lut, considerato uno dei luoghi più aridi del pianeta. Durante la breve stagione umida, in primavera, l'acqua proveniente dalle montagne di Kerman inonda la zona, ma in breve tempo si prosciuga, lasciandosi dietro solo rocce, sabbia e sale.
In Turkmenistan e Uzbekistan sfiderà un altro deserto per raggiungere il lago di Aral, uno dei laghi più grandi dell'Asia che durante il dominio sovietico fu quasi totalmente prosciugato per le coltivazioni di cotone. Punto di arrivo del viaggio: il Karakorum, in Pakistan. La meta finale è il Gasherbrum VII, la settimana cima dell'immensa catena del Gasherbrum. Gasherbrum è un nome Balti formato dai termini "rgasha" (bellissima) e "brum" (montagna).
LA CONSULENZA SCIENTIFICA
Il progetto “Water Highway” vede la collaborazione di Muse, Parco Naturale Adamello Brenta e Apt Dolomiti Paganella.
Prima della partenza, Yanez si è confrontato con Valeria Lencioni, Mauro Gobbi e Christian Casarotto, tre ricercatori dell’Ambito di ricerca Clima ed ecologia del Muse. Il team, che studia le trasformazioni degli ecosistemi glaciali e fluviali anche in relazione ai cambiamenti climatici – principalmente in ambito alpino –, ha condiviso con il viaggiatore dati, informazioni e contatti utili al progetto.
Il Muse fa parte anche della Rete dei Water Museums (https://www.watermuseums.net), alleanza globale che promuove nuove visioni e approcci relativi a usi idrici più sostenibili.