(IL VIDEO) "Il surriscaldamento globale non esclude questi eventi di freddo estremo": la spiegazione approfondita delle basse temperature che hanno investito l'Europa da parte di Giovanni Baccolo
Il glaciologo Giovanni Baccolo, docente del corso di Cambiamenti Climatici all'Università di Roma Tre, spiega cosa sta succedendo all'atmosfera e in particolare il motivo del drastico crollo delle temperature a seguito di un periodo di estremo caldo
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
"Si sta parlando tantissimo delle temperature molto basse che caratterizzano i nostri territori in questi giorni, più o meno a sproposito, quindi cerco di spiegarvi perchè il fatto che il surriscaldamento globale in corso sia una realtà incontrovertibile e non escluda questi eventi di freddo inatteso ed estremo" inizia così il video in cui Giovanni Baccolo, membro del Comitato Scientifico de L'AltraMontagna e docente del corso di Cambiamenti Climatici all'Università di Roma Tre, spiega nel dettaglio le dinamiche atmosferiche che hanno portato al drastico crollo delle temperature in buona parte del continente europeo "anzi l'occorrenza di periodi particolarmente freddi alle nostre latitudini potrebeb addirittura aumentare come frequenza".
"Tutto è connesso alle cosiddette correnti a getto, o in inglese jet stream, che si trovano a circa 8 chilometri di quota rispetto alla superficie terrestre e spirano con grande intensità, perchè generate da gradienti - che vuol dire differenze - di temperatura molto elevate, e che sono una componente naturale della circolazione atmosferica globale, che tra l'altro in parte sfruttiamo per i viaggi in aereo" spiega Baccolo "ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni è una modifica della dinamica di queste correnti a getto, dovuta proprio al cambiamento climatico in corso".
Essenzialmente, l'indebolimento dei gradienti di temperatura che generano le correnti a getto fa si che queste diventino meno forti e soprattutto che si "sbrodolino", seguendo delle traiettorie che sono caratterizzate da grandi anse che consentono ad alcune masse di aria fredda, polare, di scendere verso sud.
E' bene notare che se una massa di aria fredda si sposta verso sud, per principi fisici di conservazione, in altri punti una massa di aria calda sarà forzata a salire verso nord, coerentemente con la formazione delle anse di cui sopra e che sono rappresentate nell'immagine.
"Rimane da capire a fondo come il cambiamento climatico stia influenzando questi meccanismi e in particolare come il rapidissimo riscaldamento dell'artico, che avviene quattro volte più rapidamente che per il resto del pianeta" commenta il glaciologo "perchè questo implicherà un ulteriore indebolimento del gradiente di temperatura tra le basse e le alte latitudini".