Viaggiare durante il Ramadan è un'esperienza unica. E la sera? Le vie si riempiono di vita, luci e festa
Venerdì 26 maggio è iniziato il Ramadan (Sawn), il mese del digiuno per i fedeli islamici che prende le mosse dalla rivelazione divina. Anche il turista può digiunare, o almeno provare a farlo, per rispetto nei loro confronti e come esperienza personale. Ecco la proposta di viaggigiovani.it
TRENTO. Venerdì 26 maggio scorso è iniziato il Ramadan (Sawn), il mese del digiuno per i fedeli islamici. Il mese di Ramadan è il nono del calendario islamico e questo periodo è reso doppiamente sacro dall’Islàm per il fatto che è il mese in cui il Corano ha acquisito il valore di guida verso la salvezza: 'Iqra! Leggi!' disse Allah a Maometto nella grotta della montagna della luce.
E proprio dalla prima parola della rivelazione divina, il verbo qara'a (leggere) deriva Qur'an, Corano, il libro da leggere e recitare.
Il Corano infatti raccoglie le massime di Maometto, sistemate dopo la sua morte durante il governo dei primi tre califfi e mostra al credente la via giusta, come strumento di elevazione e insieme criterio cui conformare l'agire nel mondo.
Viaggiare durante il Ramadan è un momento unico e viverlo direttamente rappresenta la possibilità di conoscere un popolo e le sue tradizioni: anche il turista può digiunare, o almeno provare a farlo, per rispetto nei loro confronti e come esperienza personale, mentre un altro aspetto importante è quello di rispettare l'ora della preghiera.
Durante il Ramadan, fra l'alba e il tramonto, il fedele deve astenersi da cibo, bevande, fumo e rapporti sessuali. Il 'mese del digiuno' rappresenta la purificazione per l'uomo, in cui ringrazia Dio per i doni della vita quotidiana dei quali solo nel momento della privazione diventa consapevole, in generale pazienta e la ricompensa per la sua pazienza è il paradiso.
Il diritto islamico, tuttavia, dispensa dall'obbligo di digiuno gli anziani, i malati, le donne in gravidanza, le puerpere, chi svolge lavori pesanti e i viaggiatori.
Nella prova del digiuno è più importante il significato spirituale di quello materiale per il fatto che l'uomo obbedisce ad un ordine divino. il fedele impara a tenere sotto controllo i suoi desideri fisici e supera la sua natura umana.
La rottura involontaria del digiuno non comporta nessuna sanzione, purché si riprenda subito dopo aver preso coscienza di tale rottura. In caso di interruzione consapevole, bisogna rimediare con l’offerta di un pasto sessanta musulmani bisognosi, oppure dare l’equivalente in denaro: diversamente bisogna digiunare per sessanta giorni.
Il sorgere della luna nuova del mese di Shawwal segna il termine il mese di Ramadan e così finisce l'astinenza e inizia 'Id al-Fitr, la festa della rottura.
Il Ramadan coinvolge proprio tutti, quindi anche le attività commerciali. Tanti ristoranti e negozi chiudono di giorno, perciò è importante regolarsi di conseguenza, informarsi e fare sempre una verifica per evitare di rimanere a digiuno (anche se non osservi il Ramadan).
E la sera? Via alla festa: le strade si riempiono di vita al tramonto, di luci, di musica e di dolci tentazioni a ogni angolo. Bazaar, viette, piazze, tutto si anima fino a tardi e nessuno ha fretta di alzarsi presto il giorno seguente.