Da San Francisco all'Alaska, de Bertolini: "Novemila chilometri fatti, ora punto al circolo polare artico"
Tra Ghost town, villaggi indiani e la Monument valley, ma anche temperature altissime e tempeste di sabbia, il trentino ha raggiunto la terra di confine a nord-ovest del continente americano: "In Alaska ci sono solo tre stagioni: luglio, agosto e l'inverno. Qui nevica già"
ALASKA (Stati Uniti). E' stato più veloce del previsto. Testa bassa e pedalare, Alessandro De Bertolini, ricercatore della Fondazione museo storico del Trentino, ha letteralmente divorato circa novemila chilometri attraversando California, Nevada, Arizona, New Mexico, Colorado, Wyoming e Montana (Qui articolo).
L'obiettivo finale dovevano essere le Montagne Rocciose e il Canada, ma il traguardo è arrivato ben prima del previsto e ormai il trentino è in ballo. L'avevamo lasciato in Utah (Qui articolo) e lo ritroviamo nella terra di confine, all'estremo nord-ovest del territorio americano.
"Il piano - spiega de Bertolini - è virato verso l'Alaska. Ormai siamo agli sgoccioli, ancora una decina di giorni e questa avventura si concluderà. Adesso l'intenzione è quella di puntare al circolo polare artico oppure al Denali National Park and Preserve sul monte Kinley".
Dalla California al parco delle sequoie, dal Grand Canyon alla Ruote66, dal villaggio Blackfeet al Canada, non sono mancati i contrattempi, ma de Bertolini ha superato ogni difficoltà: "Ho affrontato - evidenzia - una tempesta di sabbia e strade chiuse per incendi boschivi, ma anche forature e il gran caldo, soprattutto nella Death valley, che mi ha costretto a pedalare di notte e riposare durante le ore diurne".
Il ricercatore si è inoltre imbattuto nella Ghost town di Bellarot, un villaggio che risale a circa 100 anni fa per sfruttare le risorse del territorio, oro in particolare, e abbandonato agli inizi del '900.
"Un ambiente - commenta - davvero particolare. Questi luoghi non sono musealizzati, ma si può camminare e respirare ancora l'atmosfera dell'epoca. Qui ho perfino incontrato una coppia che trascorre l'estate nella solitudine di questa cittadina".
Un altro luogo particolare è quello della Monument valley: "Immensa, bellissima - ricorda - legata a doppio filo al cinema. Da 'Ritorno al futuro' a 'Ombre rosse' con protagonista John Wayne, da 'Forrest gump' a 'Easy rider', difficile non lasciarsi condizionare dall'immaginario delle pellicole a stelle e strisce. Questo è anche un luogo vittima del cine-turismo e qui non si è più in America, ma all’interno della riserva Navajo".
L'ultima tratta di questa avventura targata Bikethehistory (Qui info) in collaborazione con Montura editing, Realweb e Saidea è in dirittura d'arrivo, ma le riserve sulla meta finale verranno sciolte solo all'ultimo momento.
"Qui i locali - evidenzia il trentino - dicono che esistono solo tre stagioni, cioè luglio, agosto e l'inverno: le temperature già ora sono piuttosto basse. Ho dietro tutto il necessario per affrontare gli ultimi mille chilometri e raggiungere il mare artico, ma devo valutare se lungo la strada non ci sia già troppa neve e quali condizioni meteo si prospettano. Se raggiungere il circolo diventa troppo pericoloso, dirigo la bici verso il monte Kinley".
Un viaggio nella solitudine, tempo immobile e un orizzonte spesso sconfinato a suon di musica che si avvia verso la fine. "In realtà - conclude de Bertolini - mi sono sentito solo quando sono transitato per una città: solo in quel momento ho avvertito la necessità di relazionarmi con altre persone, altrimenti si pedala e basta, mentre la natura è talmente magnifica che non ci sente mai veramente soli. Ora mi aspettano le ultime fatiche".