Vittoria contro la Provincia dei 200 maestri con diploma magistrale
Il Consiglio di Stato ha rigettato la sentenza del Tar di Trento che aveva negato il loro inserimento in quarta fascia. Pericolo (Delsa): "Ora i ricorrenti vanno tutti inseriti con riserva nella attuale quarta fascia, a pettine, con i laureati e chiederemo i danni professionali alla Provincia"
TRENTO. Possono finalmente gioire i 200 maestri diplomati magistrali trentini che, dopo 15 anni di lavoro, dal 2014 si erano visti scavalcare in graduatoria da altrettanti colleghi abilitatisi con laurea in scienze della formazione pur avendo, in alcuni casi, esperienza minima di lavoro. Il 5 agosto, infatti, il Consiglio di Stato gli ha dato ragione andando a rigettare e a sospendere la sentenza del Tar di Trento che aveva negato, qualche mese fa, il loro inserimento con riserva nella graduatoria di quarta fascia. D'altronde abilitati lo erano anche loro e per legge peraltro, attraverso un diploma magistrale che fino al 2002 era l'unico percorso abilitante per formare i maestri italiani.
"Inspiegabile dunque l'iniziativa nel 2014 della giunta Rossi di istituire una fascia ad hoc per i soli laureati in Scienze della formazione primaria - comunica il sindacato Delsa che ha seguito la causa dei 200 insegnanti - mettendo letteralmente all'angolo i docenti che fino ad allora avevano lavorato per la PAT nelle scuole primarie provinciali con titoli e preziosa esperienza sulle spalle. I maestri trentini però, dopo aver incassato un rigetto netto al Tar di Trento alcuni mesi fa, si sono rivolti in secondo grado al Consiglio di Stato che ha dato loro ragione. Il tutto al termine di una sentenza cautelare fortemente dibattuta, che ha visto contrapporsi gli avvocati Francesco Lilli, Fabio Pellicano, Claudia Morreale all'intera avvocatura provinciale, il Cds ha ribadito che la Provincia non può discostarsi da quella che è la disciplina vigente in campo nazionale sulla abilitazione dei titoli e per questa ragione i ricorrenti di Delsa vanno tutti inseriti con riserva nella attuale quarta fascia, a pettine con i laureati, secondo il proprio punteggio e in piena facoltà di stipulare contratti sia a tempo determinato che indeterminato".
Commosso il presidente del sindacato trentino Delsa, Mauro Pericolo: "Sono tesi esclusivamente nostre, sostenute per anni e alle quali con ritardo ed atteggiamento opportunista si sono accodate altre organizzazione sindacali con evidenti scopi speculativi. Da parte nostra c'è piena intenzione a chiedere un risarcimento per danni professionali economici e morali nei confronti della Provincia autonoma di Trento, precisando che tutti i nostri ricorrenti sono già da anni dipendenti della Pat e non vengono da fuori provincia. Coloro i quali avevano anni di servizio alle spalle e sono rimasti senza lavoro perché scavalcati ingiustamente da più di 200 colleghi ora potranno chiedere conto del mancato introito sia in termini economici che di servizio".
"Ora la Provincia non potrà procedere ulteriormente con le assegnazioni degli incarichi - conclude il sindacato - facendo riferimento ad una graduatoria, quella di quarta fascia, illegittima poiché istituita sulla base di regolamento provinciale errato nella parte in cui non consentiva l'inserimento degli abilitati con diploma magistrale ante 2002".