Contenuto sponsorizzato

Un orto alpino a 1.800 metri di quota, storia di Alice Pedon che ha scelto di vivere coltivando le stelle alpine: ''Quando le raccolgo mi danno un'energia unica''

Dopo aver ottenuto il diploma di coltivazione delle erbe officinali in Alto Adige, ha scelto di crescere la stella alpina tra le Dolomiti Bellunesi. “Attraverso le ricerche che ho fatto sulle proprietà della stella alpina ho appreso molte cose interessanti. Adesso è una specie protetta ed è assolutamente vietato raccoglierla nel suo ambiente naturale, ma nella tradizione popolare aveva molti usi per le sue proprietà antinfiammatorie''

Di Valentina Ciprian - 13 luglio 2023 - 10:16

BELLUNO. Nell’immaginario collettivo, la montagna e la stella alpina sono da sempre unite in un binomio indissolubile. Chi, come Alice, frequenta i monti fin da quand’era bambina, non può fare a meno di associare questo piccolo fiore dalle molte proprietà, alla bellezza e alla forza dei paesaggi alpini. Alice è Alice Pedon e le stelle alpine le coltiva - insieme ad altre piante officinali e alimurgiche - nella sua azienda agricola biologica Naturalpina, per ricavarne prodotti cosmetici e decorativi di alta qualità. Dopo aver ottenuto il diploma di coltivazione delle erbe officinali in Alto Adige, ha scelto di crescere la stella alpina nel suo orto alpino a 1800 metri di altitudine, tra le Dolomiti Bellunesi.

 

“Anni fa, in Alto Adige, ho seguito un percorso di formazione specifico. In provincia di Bolzano, infatti, serve un diploma per poter coltivare le piante officinali e farne una prima trasformazione e ho scelto di intraprendere questa strada anche se la mia azienda agricola biologica si trova in provincia di Belluno - spiega Alice Pedon -. Al termine del corso era richiesta la presentazione di una tesina tematica su una pianta a scelta e io optai per la stella alpina, perché secondo me è emblematica della montagna, del nostro paesaggio e del nostro territorio. È un’idea che ho sempre portato con me, una pianta con la quale sento una sorta di affinità elettiva”.

 

La stella alpina non è solo il fiore simbolo della montagna, ma è anche una pianta dalle molteplici proprietà e con caratteristiche sorprendenti. “Attraverso le ricerche che ho fatto sulle proprietà della stella alpina, che mi affascinavano moltissimo, ho appreso molte cose interessanti - racconta la titolare di Naturalpina -. Adesso è una specie protetta ed è assolutamente vietato raccoglierla nel suo ambiente naturale, ma nella tradizione popolare aveva molti usi per le sue proprietà antinfiammatorie. Di certo è ricchissima di antiossidanti e per questa caratteristica viene utilizzata nel settore della cosmesi, dove si lavora l’estratto ottenuto dalla pianta essiccata. Quello che poi facciamo noi, di fatto, con le nostre stelle alpine”.

 

 

Storicamente originaria dell’Asia, la stella alpina è una pianta rustica e perenne, che vive bene in condizioni difficili come quelle delle zone alpine. Anzi, sono proprio l'altitudine e le condizioni climatiche particolari dell’alta montagna a determinarne aspetto e proprietà. “Una cosa bella è proprio il suo portamento, compatto e tenace - illustra Alice -. La stella alpina può essere coltivata anche a quote più basse, a 400-500 metri di quota, ma la sua anatomia cambia, e questo determina poi caratteristiche diverse nell’estrazione. È una pianta estremofila, cioè presenta una concentrazione più alta di principi attivi se cresce in una situazione a lei affine, in alta quota, dove le condizioni climatiche sono estreme e stressanti: pensiamo ai raggi del sole o all’esposizione al vento. Questi fattori fanno sì che sviluppi una peluria, una sorta di lanuggine sui petali, che serve proprio per difenderla dai raggi UV, dal vento e dal peso della neve. Più ci si sposta ad altitudini maggiori più rimane bassa, invece ad altitudini inferiori tende ad esempio ad allungare lo stelo”.

 

 

Una curiosità. Il nome scientifico della stella alpina è Leontopodium alpinum: viene dal greco e significa piede di leone, piede leonino (lèon = leone e pòdion = piede), un termine che ricorda proprio la peculiarità della lanuggine che la contraddistingue.

 

Dopo il corso in Alto Adige, nell’avviare la sua azienda agricola biologica Naturalpina Alice Pedon ha scelto le piante da coltivare a Belluno e quelle da far crescere nell’orto alpino a 1800 metri di altitudine, nel cuore delle Dolomiti, nei dintorni del passo Falzarego. “Non è stato facile lavorare la terra in alta quota, perché bisogna preparare un terreno impervio, in pendenza, spesso pieno di sassi e dove le erbe infestanti sono più ostinate rispetto alla pianura e ripulendole si rischia di danneggiare le radici delle stelle alpine - spiega Pedon - Ho cercato le piante più adatte, finché sono arrivata a trovare un vivaio che riproduceva fedelmente il cultivar spontaneo, in termini di proprietà e di caratteristiche anatomiche. Oggi riproduciamo noi le piantine e abbiamo studiato un sesto d’impianto adatto alla coltivazione in quota”.

 

 

Solitamente, la fioritura dura per tutta l’estate. “Adoro il momento della raccolta: una fase che solitamente dalle nostre parti inizia a giugno, ma dipende dalle annate e dalle temperature. Quando raccolgo questi fiori mi danno un sacco di energia. Quelli più grandi e più belli li tengo per essiccarli e utilizzarli per confezionare fiori pressati, segnalibri, bomboniere e ordini personalizzati. I clienti li apprezzano, perché essendo un fiore protetto, vietato da raccogliere in natura, nel nostro negozio possono trovarli”, racconta Alice, che poi a Il Dolomiti spiega come sia nata la scelta di coltivare proprio la stella alpina.

 

“L’obiettivo principale della nostra coltivazione di piante officinali è sempre stato quello di ottenere anche una linea di cosmesi, che abbiamo chiamato Dolomite Botanicals e si ispira proprio alle piante alpine. L’estratto viene ricavato principalmente dal fiore: contiene acido leontopodico e altri composti polifenolici, presenti nelle sommità fiorite che hanno dimostrato capacità antiossidanti. La stella alpina è tradizionalmente impiegata nella medicina popolare come rimedio antinfiammatorio. Studi in vitro hanno confermato la presenza di sostanze che producono un’azione antinfiammatoria. Tali studi hanno inoltre dimostrato che l’azione antiossidante può essere sfruttata per limitare il danno ossidativo da raggi ultravioletti: l’estratto di stella alpina protegge le cellule dai danni indotti dai raggi UVA + UVB, con diversi meccanismi d’azione come lo “scavenging” (lavaggio) dei radicali liberi e l’assorbimento dei raggi ultravioletti. Questi studi hanno condotto all’utilizzo dell’estratto nel trattamento di infiammazioni cutanee di vario genere, come ingrediente di numerosi preparati cosmetici. Risulta essere molto lenitiva, con un effetto antiage e antimacchia sulla pelle”.

 

 

L’estratto di stella alpina viene utilizzato per produrre diversi prodotti proposti da Naturalpina: tra i più apprezzati ci sono la crema viso e la crema corpo, ma l’estratto rientra anche nella formulazione dello shampoo e del balsamo da applicare sui piedi. Oltre alla linea Dolomite Botanicals, che nel nome completo rende omaggio al territorio di origine delle piante (Buchenstein in tedesco, Fodom in ladino), l’azienda agricola biologica bellunese propone anche prodotti alimentari realizzati con piante officinali, piccoli frutti e mele di montagna di antiche varietà, recuperate per tutelare la biodiversità di un tempo, e oli essenziali di conifere. Si possono trovare in vendita nel negozio di Belluno (in via Giamosa 150) e nello shop online sul sito www.naturalpinadolomiti.it

 

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
10 marzo - 20:34
Cliccando su ogni singola voce si apre la pagina dedicata con gli orari d'apertura, ma non viene indicato immediatamente se il parcheggio è a [...]
Società
10 marzo - 20:19
Solo 6000 i proprietari che fino ad oggi hanno eseguito la profilazione genetica, anche se è difficile sapere il numero esatto. Troppe le [...]
Società
10 marzo - 19:13
Sabato è nato a Riva il "Garda Stube - Augustiner Biergarten", un ponte tra Trentino e Baviera. L'imprenditore Lorenzo Risatti: "Non è [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato