Tra cultura, innovazione e tradizioni i piatti di chef Brunel incontrano le eccellenze delle Famiglie Trentine del Vino e i formaggi di malga di Trentigrana in 8 serate uniche
Un progetto che valorizza alcune delle più grandi eccellenze del territorio, compresi i prodotti di Trentigrana e i vini di 12 cantine tra le più importanti del territorio partendo dal ''raccontare una storia che parte dal lontano ‘500, alla scoperta dei menu dei monasteri Benedettini, Francescani, delle Clarisse e degli Agostiniani''
ARCO. Metti una sera cena nel locale ''novità dell'anno 2021'' per la Guida del Gambero Rosso, con a disposizione alcuni dei migliori vini d'Italia delle più importanti famiglie del vino del Trentino, ai ''fornelli'' uno degli chef più quotati del Paese (Stella Michelin e due forchette del Gambero Rosso), la pasticcera numero uno per la Guida l'Espresso (Maria Novella Salani) e al servizio il miglior maître in circolazione per la Guida Michelin (Christian Rainer). Aggiungi uno dei prodotti d'eccellenza del territorio come il Trentingrana e le parole cultura, passione, storia, tradizione, innovazione e hai ottenuto il menù perfetto per innalzare l'offerta culinaria trentina a dei livelli altissimi, da primato appunto.
E ieri tutto questo è stato presentato al ristorante di Peter Brunel a Linfano d'Arco. Un progetto davvero interessante per tutti gli amanti della cucina, del bere buono e del bere bene, della cultura e dell'arte. ''Il nostro intento - ha spiegato Peter Brunel all'inaugurazione del progetto - è quello di scavare nelle radici della tradizione e riscoprire quell'antico legame che c'è tra le aziende vinicole e le antiche abazie recuperando i piatti della festa dei monaci rivisitandoli in chiave moderna. Creando una cordata di amici pronti a valorizzare il territorio e la cultura del nostro Trentino e a raccontare una storia che parte dal lontano ‘500, alla scoperta dei menu dei monasteri Benedettini, Francescani, delle Clarisse e degli Agostiniani''.
E infatti ogni appuntamento (8 serate uniche spalmate tra il 2021 e il 2022) avrà come protagonisti due portate povere, un piatto più complesso e un dessert a base di uovo. Le ricette saranno modellate dallo chef per creare un connubio con cinque vini scelti tra le etichette delle cantine che partecipano all’evento. Dodici cantine delle ''Famiglie Trentine del Vino'', di fatto le più importanti della provincia (ci saranno i prodotti di Endrizzi, Abate Nero, Ferrari, Gaierhof, Andrea Forti Wines, Bolognani, Dorigati, Monfort, Marzadro, Pedrotti, Revì e Villa Corniole), in solitaria o in abbinata, a seconda della serata, che accompagneranno i commensali in una vera e propria esperienza culturale prima ancora che culinaria.
''Ci teniamo molto a far passare la valenza culturale di questo progetto - ha aggiunto Paolo Endrici presente all'appuntamento sia con i suoi prodotti, quelli della Cantina Endrizzi, sia come presidente dell'associazione ''Famiglie Trentino del Vino'' -. La nostra azienda è stata fondata nel 1885 quando il Trentino era ancora parte dell'Impero Asburgico ma sin dall'inizio i fratelli Endrici hanno ampliato i loro orizzonti commerciali tra Germania, Svizzera, Austria e Serbia. La nostra è una vocazione internazionale che però ha nelle radici sul territorio la sua forza''.
''Per citare le parole del professor Scienza - ha aggiunto il figlio Daniele Endrici - tradizione e tradimento hanno la stessa radice a livello di linguaggio. Noi partiamo dalla tradizione ma, nella storia, l'abbiamo anche tradita per crescere e migliorare sempre di più: un esempio su tutti? Quando nel 1907 la fillossera ha distrutto i vigneti in Trentino siamo stati tra i primi ad importare varietà francesi di vitigni, come il Merlot e poi Cabernet-Sauvignon abbinandoli con i nostri, come il Teroldego. Abbinamenti che oggi sono tradizione ma allora potevano essere letti come tradimenti. Il nostro obiettivo è l'eccellenza e far crescere il territorio ed è per questo che crediamo moltissimo in questo progetto che mette insieme grandi elementi di forza del nostro sistema''.
Uno di questi è senza dubbio il Consorzio Trentingrana - Gruppo Formaggi del Trentino che sarà protagonista in queste otto serate della rassegna enogastronomica. ''Porteremo in tavola l’eccellenza dei formaggi di malga prodotti dai Caseifici Associati e selezionati dallo chef Brunel - ha chiarito Renzo Marchesi presidente del Consorzio Trentingrana -. Sono prodotti che arrivano dalle diverse valli del Trentino da latte di alpeggio e saranno presenti all’interno delle ricette proposte dallo chef nel corso delle serate. Inoltre, ogni appuntamento si chiuderà con un piatto degustazione che includerà a rotazione anche altri otto formaggi di malga, tipici della tradizione delle diverse vallate del territorio, ognuno accompagnato dai migliori vini e spumanti locali e da speciali abbinamenti studiati dallo chef''.
I Caseifici produttori, associati nella realtà cooperativa del Consorzio Trentingrana – Gruppo Formaggi del Trentino, si presentano così con una selezione di vera eccellenza per questi eventi gourmet. E anche qui storia e cultura si fondono: storicamente, infatti, in Trentino, fino agli inizi dell’800, il formaggio per antonomasia era quello prodotto in malga nei mesi estivi. Nel corso di questi due secoli il Trentino ha perfezionato un sistema agro-zootecnico unico nel suo genere, in
grado di valorizzare al meglio le preziose caratteristiche del latte di malga. Ad arricchire il tutto ci saranno le opere d'arte di Marco Filippone, l'iniziativa promossa dal fisico Alessandro Garofalo che consegnerà dei bigliettini ai commensali chiedendo loro di associare ad ogni portata strumenti musicali, odori, superfici, rumori secondo il modello della figura retorica della sinestesia. ''Al termine di queste otto serate - ha concluso il padrone di casa Peter Brunel - l'energia che sarà stata sprigionata, le idee e tutto quanto sarà stato detto, raccontato, elaborato finirà per comporre un libro''.
Un progetto a tutto tondo, perché Metti una sera a cena da Peter Brunel e vedrai che il viaggio tra papille gustative, ricordi, cultura, passione è assicurato. Il progetto è sostenuto anche da Confcommercio Trentino (all'incontro di Arco ha partecipato anche il vicepresidente Massimo Piffer) e dalla Provincia di Trento che credono fermamente che eventi di questa portata possano dare un valore aggiunto al territorio inestimabile trasformandosi in volano di crescita culturale, sociale ed economica per tutto il Trentino.