“Peter Brunel è il Leonardo da Vinci della cucina: una vera fusione tra arte e scienza”, dopo la stella Michelin arriva il libro con le ricette dello chef
Lo chef stellato ha saputo sintetizzare idee e pensieri all’interno della sua cucina traducendoli in amore e attrazione per gli ospiti: “Il libro si chiama ‘La scienza degli ortaggi’ e oltre a una serie di aneddoti racconta quelli che sono i miei studi, le mie passioni e la mia filosofia”. L’assessore al turismo: “Un grande spot per il territorio”

ARCO. Leonardo da Vinci, il jazz e i bonsai, sono questi i tre elementi che secondo il fisco nucleare Alessandro Garofalo meglio sintetizzano la figura di Peter Brunel, lo chef stellato che con il il suo locale a Linfano di Arco ha saputo conquistare l’ambito riconoscimento della guida Michelin. Garofalo, che da oltre 25 anni è al timone di una società che si occupa di innovazione ed è un amico dello chef fassano, è stato scelto per la prefazione del libro di Brunel: “La scienza degli ortaggi”.
La pubblicazione racchiude alcune delle ricette più celebri che sono state proposte nel Peter Brunel Ristorante Gourmet. Particolare risalto è stato dato al mondo vegetale, in particolare agli ortaggi tant’è vero che il libro è diviso in otto capitoli ciascuno dedicato a una “classe” di ortaggi diversa. Non solo, perché nella pubblicazione curata da Camilla Riccadonna ed edita da “Trenta Editore” si possono trovare anche degli aneddoti che riguardano la vita dello chef.
“Per me la cucina di Peter è come un bonsai – racconta Garofalo nella sua prefazione – l’armonia è raggiunta dall’opposizione di pieni e vuoti, è un trionfo dell’essenziale”. Secondo il fisico nucleare, che nel suo peregrinare ha avuto modo di entrare in contatto con una quarantina di chef stellati, ogni portata del Peter Brunel Ristorante Gourmet può essere considerata al pari di un’opera d’arte. “Una vera fusione tra arte e scienza proprio come accadeva in Leonardo da Vinci”. E poi c’è la parte più frizzante, il jazz, un binomio perfetto fra individuo e collettività, unito all’improvvisazione: “Vedere Peter al lavoro con la sua brigata è come stare accanto a dei musicisti durante una jam session”, conclude.
“Il libro si chiama ‘La scienza degli ortaggi’ e oltre a una serie di aneddoti racconta quelli che sono i miei studi, le mie passioni e la mia filosofia”, spiega Brunel. Anche se la cucina dello chef non è esclusivamente vegetariana le verdure occupano da sempre uno spazio importante. “Sposo molto il territorio, mi piace valorizzare quello che è l’elemento, l’ingrediente, alle volte trasformandolo. Nelle mie ricette metto umiltà, passione e tanto amor proprio è così che si arriva a fare una grande cucina che però va sempre raccontata perché ogni tanto i miei piatti sono particolari”.
Brunel ha saputo sintetizzare idee e pensieri all’interno della sua cucina traducendoli in amore e attrazione per gli ospiti. Un obiettivo che è stato impreziosito anche da una stella Michelin per il “miglior servizio di sala 2021” e da due forchette del Gambero Rosso. Ora però a cosa si punta? “Innanzitutto a fare bene – scherza Brunel – se poi arrivano altre stelline siamo felicissimi ma la cosa più importante è lavorare con il cuore e avere il ristorante pieno”.
Più che soddisfatta della collaborazione anche Barbara Carbone Ceo di Trenta Editore, la casa editrice che si è occupata della pubblicazione. “Lavorare con Peter è stata un’esperienza. Siamo una casa editrice specializzata nella gastronomia nata nel 2004, in questo lungo percorso abbiamo potuto costruire varie collaborazioni con molti chef. Brunel è un vulcano, un personaggio interdisciplinare che è capace di raccontare una cucina di territorio ma anche una serie di esperimenti, di ricerche, di innovazioni e di tecniche che sono state una rivelazione. Se alcuni chef durante il lockdown hanno potuto dedicarci più tempo – conclude Carbone – lo stesso non vale per Peter che pur avendo il ristorante chiuso ha continuato a portare avanti le sue idee”.
Alla presentazione del libro era presente anche l’assessore al Turismo Roberto Failoni, grande estimatore della buona cucina. Una passione che affondale le radici nella sua professione di albergatore. “Sono venuto qui con grande curiosità – dichiara l’assessore – nei mesi scorsi abbiamo fatto una scommessa mettendo a disposizione dei fondi per incentivare le aziende a investire su qualità e sulla redditività. L’esperienza che si può fare da Peter Brunel, con il racconto dei prodotti trentini e la ricerca dei sapori che c’è dietro, credo sia un grande spot per la nostra Provincia. Avere eccellenze come questa è fondamentale per il territorio”.