Maldini, duro e leale sempre: l'ex capitano del Milan si è raccontato tra risate e battute
L'incontro tra la leggenda dei rossoneri e il giornalista Oliviero si è caratterizzato più per la simpatia dell'ex calciatore che per gli aneddoti, molti dei quali già sentiti, ma non ha deluso il pubblico
TRENTO. In un evento dedicato al record come il Festival dello Sport di Trento, Paolo Maldini è forse lo sportivo che più dovrebbe godere del diritto di vedersi riservato un posto d’onore dove poter celebrare i suoi ineguagliabili numeri.
Al di là di quello che avrebbe prevedibilmente rischiato di essere, dal punto di vista contenutistico, un qualcosa di già sentito nelle svariate interviste rilasciate da un calciatore che ha calcato i campi del calcio professionistico per venticinque stagioni, l’intimità che il giornalista Olivero è riuscito a creare attorno a quella che sembrava una chiacchierata a tu per tu con un amico non ha certo deluso le aspettative del pubblico.
I principali primati dell’ex numero 3 rossonero sono stati snocciolati e commentati dai due protagonisti sul palcoscenico dell'Auditorium Santa Chiara tra un filmato e l’altro che riportava alla mente di tutti, come se ce ne fosse bisogno, i momenti più significativi della carriera di un capitano che, a domanda specifica, si è definito duro e leale in campo come nella vita.
Come detto, se nulla di nuovo è emerso dai racconti di un campione del quale tutti sanno tutto, non sono però mancate situazioni che hanno movimentato l’incontro e che hanno invece fatto emergere un lato forse più nascosto di Paolo Maldini, celato, normalmente, da una grande riservatezza: la simpatia.
Sì, perché lo scambio tra l’ex capitano a il giornalista, “reo” secondo Maldini di aver privilegiato troppo, nella scelta dei filmati da proiettare, quelli in cui il suo Milan ha subito clamorose sconfitte piuttosto che celebrarne i tanti trionfi, ha scatenato dei momenti di grande ilarità in sala.
Al termine della “chiacchierata”, lo stesso calciatore ha voluto concludere creando un po’ di scompiglio in platea autografando un pallone e lanciandolo casualmente al tifoso più fortunato.