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''Grazie Festival dello sport (e Trentino Sport Tech Arena)''

 Si è appena concluso il Festival dello sport e il bilancio sembra già positivo. Ora la macchina organizzativa pensa alla seconda edizione. Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta da Francesco Anesi

Foto di Daniele Mosna
Di Francesco Anesi - 18 ottobre 2018 - 21:00

TRENTO. Si è appena concluso il Festival dello sport e il bilancio sembra già positivo, tanto che Gazzetta e la macchina operativa del Trentino sono pronti a rilanciare la kermesse per la seconda edizione.

 

Oltre 150 protagonisti e numerosi eventi , ma soprattutto tantissima partecipazione, il pubblico ha risposto presente e si è riversato in centro a Trento tra le varie location.

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera ricevuta da Francesco Anesi.

 

"A pochi giorni dalla conclusione del Festival dello sport, co-organizzato dal Sistema Trentino e da La Gazzetta dello Sport, vale la pena fermarsi e dire grazie, facendo un passo alla volta (come i montanari ci insegnano – come direbbe Abraham Lincoln “The best thing about the future is that it comes one day at a time”).

 

Un grazie va al direttore scientifico del Festival dello Sport, Gianni Valenti, che è anche Vice-Direttore Vicario della Gazzetta dello Sport: ci ha creduto, si è impegnato in mille riunioni, ha “marcato a uomo” tutti i più di 200 ospiti che hanno avuto – a loro volta – fiducia e sono venuti a Trento.

 

Assieme a Maurizio Rossini, Amministratore Unico di Trentino Marketing, hanno dimostrato che cosa si può fare unendo immaginazione, professionalità e sport. Eleanor Roosevelt direbbe “The future belongs to those who believe in the beauty of their dreams”. I maestri di questa splendida orchestra e gli organizzatori hanno creduto nella bellezza dei loro sogni, a loro appartiene in futuro. Chapeau!

 

Non c’è però nessun “uomo solo al comando” – e va ringraziata la Squadra. Si tratta di una squadra complessa, ma c’è – ed è reale e umana. Se Henry Ford diceva che “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”…questa squadra lo ha messo in pratica.

Organizzare un evento che coinvolge e fa partecipare 50.000 persone non è semplice, far dialogare più anime istituzionali non è solo un esercizio intellettuale, eseguire un progetto richiede coraggio, fiducia e tante altre virtù.

 

Per dirla come Arrigo Sacchi: “Per superare la crisi, dobbiamo smetterla di considerare la furbizia una virtù e l'arrangiarsi un'arte: il perfezionismo deve battere il nostro pressappochismo radicato”.

Non siamo stati furbi, non ci siamo accontentati di arrangiarci, abbiamo perfezionato le idee e unito le forze con “spirito di squadra”.

 

La squadra, capitanata da Marilena De Francesco e composta da Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Università di Trento e tanti stakeholders territoriali ed internazionali – non ha fatto da sé (e per tre…o per mille…), ma un’infinità di persone è stata coinvolta in questa grande operazione di immaginazione collettiva.

Un grazie al “Popolo Rosa” del Festival dello Sport. Abbiamo più popoli in Italia e (forse) ci manca un unità di popolo – soprattutto in tempi di populismi e personalismi. Abbiamo il “Popolo Arancione” che anima il Festival dell’Economia ogni anno, sotto la direzione scientifica del Prof. Tito Boeri. Non ci aspettavamo che il “Popolo Rosa” prendesse il sopravvento sulla città e sul Trentino, arrivasse a superare l’asticella delle 50.000 presenze e fosse educatamente sportivo e sportivamente educato.

 

Un grazie al Trentino che conferma la sua vocazione su sport (e innovazione) e ci ha creduto. Non è accidentale che il Festival dello Sport sia stato organizzato a Trento. Storicamente e secondo l’indice di sportività de Il Sole 24 Ore, nell’arco di 11 anni, il Trentino ha conquistato il titolo di Provincia più sportiva d’Italia per ben quattro volte (2007, 2011, 2014 e 2016), arrivando altre sei volte seconda e una volta terza. Trentino Sviluppo e l’Università di Trento stanno articolando grandi visioni pro futuro e per il futuro del binomio sport-innovazione.

 

Non è un caso che Trentino Sviluppo e Università di Trento abbiano dato vita ad un acceleratore (pubblico) di startup focalizzato verticalmente sullo sport. Non è fortuito che una cinquantina di startup sportive animino il territorio in campi diversi che vanno degli sport invernali alla vela, dalla bike economy ai motori.

Non è casuale che la Provincia Autonoma di Trento sia stata identificata dall’Unione Europea come un leader e sia la prima Regione italiana ad essere entrata in Clusport, un network di collaborazione inter-regionale sullo sport (tecnicamente, Smart Specialisation Platform for Industry Modernisation).

 

Un grazie alla “Trentino Sport Tech Arena”, che ha rappresentato l’eccellenza – trentina ed internazionale – nel settore di sport, innovazione e nuove tecnologie. La Gazzetta dello Sport – ed in particolare Andrea di Caro, Giulio di Feo e Antonino Morici (tre maîtres à penser nei rispettivi campi e nelle complementari declinazioni) abbiano condotto grandi Conversazioni nel mezzo della “Trentino Sport Tech Arena” e di questo “Dome” piantato in Piazza Cesare Battisti. Avevamo spiegato ex ante ed in anteprima (prima del Festival) cosa sarebbe successo nella “Trentino Sport Tech Arena”.

 

Grandi personaggi si sono alternati nelle riflessioni: da Kike Levy (Facebook) a Luca Gelmini (responsabile del sito Corriere.it), da Javier Tebas (Presidente de La Liga Spagnola) a Dino Ruta (SDA Bocconi), da Marco Giordani (R.T.I.) a Davide Tesoro Tess (Sky Italia), da Alessandro Araimo (Discovery Italia) a (Nielsen Sports) a Pierluigi Collina (FIFA), da Nicola Rizzoli a Mattia Guarracino (Sampdoria Esports) – e due grandi donne leader carismatiche e autorevoli come Elsa Memmi (NBA) e Veronica Diquattro (DAZN).

 

Molte riflessioni sono fiorite (alcune con, altre senza spine). Ringraziamo di cuore tutti – perché tutto è stato reso possibile dalla buona volontà, dall’organizzazione quasi-militare e dalla spontaneità delle idee.

Un grazie a tutti i relatori e le relatrici (soprattutto nazionali ed internazionali – che hanno fatto un viaggio unico assieme alla Squadra del Festival dello Sport ed al Popolo Rosa), gli sportivi e le sportive, i leader e le leader dello sport – perché hanno reso possibile tutto questo.

 

Un grazie a chi ci ha creduto – e un grazie alla “minoranza silenziosa”, ma anche a chi non ci credeva…perché solo se sapremo cogliere con lo “spirito” di questi giorni la bellezza, potremmo davvero credere nei nostri sogni (per parafrasare ed invertire i termini di Eleanor Roosevelt).

Sarà compito degli organizzatori cogliere nel segno e convertire gli indecisi.

 

Ma facciamo un altro passo che ci porti verso la cima di questa sfida locale e globale. Ci sarà un altro Festival dello Sport ed un altro ancora (l’accordo tra Trentino Marketing e La Gazzetta dello Sport è – almeno – triennale, rebus sic stantibus).

Questa partnership deve radicarsi nel territorio perché il Trentino deve riscoprire questa vocazione su sport e innovazione.

 

Non si tratta di clausole contrattuali o aziendali, ma di ritrovare una vision ed una fiducia di sistema – anche istituzionale.

 

Per vincere la sfida strategica, il Sistema Trentino ed il Sistema Italia deve andare al di là del Festival-evento (il Festival dello Sport come evento) e ri-appropiarsi del Festival-filosofia (il Festival dello Sport come filosofia di questi giorni extra-ordinari).

 

La filosofia del Festival potrebbe essere codificata in una sorta di “Carta di Trento”, che riproponga l’agenda europea (si ricordo la “Tartu Call for a Healthy Life Style” firmata nel 2017 da 3 Commissari Europei), che possa essere sottoscritta direttamente da istituzioni e da uomini/donne di sport e che possa rispecchiare la filosofia sportiva di questi che sono stati definiti da Urbano Cairo come gli “Stati Generali dello Sport Italiano”. E chissà che questo non porti davvero al rinnovamento dello sport italiano, sostenga il Presidente CONI (recentemente elevato al rango di membro CIO) e tutti gli stakeholders del mondo dello sport e possa far fiorire da Trento una riflessione nuova su sport (e innovazione).

 

Questa Carta può essere aperta a più istituzioni ed a più aziende (non di solo dominio dei partner del Festival, che per primi ci hanno creduto), ma anche agli sportivi, agli innovatori ed a tutti…mezzi elettronici e tecnologici facilitano la condivisione ed il lancio di un messaggio di questo tipo.

Senza dubbio alcuno, i maestri di questa orchestra, le Squadre, il “Popolo Rosa”, il Trentino, la “Trentino Sport Tech Arena”, 200 relatori/relatrici, 50.000 partecipanti, scettici e meno sapranno cogliere il senso di questa sfida e “faranno squadra”.

 

Forza, Festival dello Sport! Buono Sport (e buona innovazione) a tutti!"

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