Udu-Unitin piglia tutto alle elezioni universitarie e l'affluenza è da record
Udu e Unitin vincono la corsa a tutti gli organi centrali dell'università. La lista composta da "Unione degli universitari" e "Uniti per migliorare l'Università" si impongono anche nelle facoltà e dei dipartimenti. Affluenza record al 32%
TRENTO. Il risiko universitario si colora di Udu-Unitin. I dati raccontano un quadro che lascia poco spazio a dubbi e interpretazioni. Si tratta di un plebiscito che vede la formazione guidata dallo 'sbarbato' Filippo Gioachin (si è dovuto tagliare la barba per scommessa, ndr) trionfare raggiungendo l'87% delle preferenze pari a oltre 4.000 voti. Restano solo le briciole per Team Atreju e Ateneo Studenti - Student Office che terminano la benzina rispettivamente al 5% e al 6%.
L'Unione degli universitari e Unitin non hanno solo dominato in periferia (facoltà e dipartimenti), ma la lista si è aggiudicata anche gli organi centrali come il Senato accademico, il Comitato paritetico per il diritto allo studio, la Commissione per lo Sport, il Consiglio di amministrazione dell'Opera Universitaria.
Per riguarda i voti di lista negli organi centrali per le due rappresentanze studentesche in Senato accademico Udu Trento ha raccolto 2.092 voti, Unitin 2.047 e Team Atreju Trento 397.
Per le 4 nel Comitato paritetico per il diritto allo studio e la valorizzazione del merito: Team Atreju Trento ha preso 594 voti e Udu – Unitin 3.838.
Per le 2 nella Commissione per lo sport Team Atreju Trento ha ricevuto 641 voti e Udu – Unitin 3.826.
Per i tre rappresentanti nel CdA dell’Opera Universitaria, Udu - Unitin ha preso 3.865 voti e Team Atreju Trento 609.
Per quanto riguarda i nomi degli studenti, dai risultati emerge che nel Senato ci saranno Lorenzo Tait (lista Unitin) e Daniele Facci (lista Udu Trento). Nel Comitato paritetico sono stati eletti Alessio Morini, Filippo Gioachin e Luca Longhi della lista Udu-Unitin e Luca Sbaraini della lista Team Atreju Trento, nella Commissione Sport Carlotta Barina e Andrea Sommavilla di Udu-Unitin, mentre nel Consiglio di amministrazione dell’Opera universitaria Chiara Bellini, Luca De Benedittis e Luca Bocchio Ramazio.
Elezioni studentesche significative, in quanto si è raggiunta l'affluenza record del 32%: circa 5.000 studenti (gli aventi diritto sono 15.555) si sono recati alle urne sparse nelle diverse facoltà per esprimere la propria preferenza.
Tutte le facoltà e tutti i dipartimenti hanno superato il quorum di votazione: Fisica al top con un'affluenza oltre il 60% degli aventi diritto, mentre Giurisprudenza è il fanalino di coda con il 18%. A Psicologia è boom di votazioni: +21% rispetto alla precedente tornata elettorale, Sociologia al +13% e bene anche Economia e Lettere al +8%. Frenano invece Economia e Giurisprudenza (-1%).
Federico Crotti, rappresentante della lista Udu-Unitin, e autore della miglior performance a Sociologia traccia per il Dolomiti il punto sulle elezioni appena concluse.
Chi è Federico Crotti?
"Vengo da Bergamo e faccio il terzo anno a Sociologia. Al liceo ho fatto fin troppo associazionismo studentesco: sono stato rappresentante di istituto, rappresentante in consulta, presidente di consulta, alle superiori ero coordinatore e dirigente nazionale di un’associazione studentesca. Quando sono arrivato a Trento due anni fa e mi hanno chiesto di candidarmi, non sono riuscito a rifiutare. Una volta che sei coinvolto in questo mondo e sei abituato, si fa fatica a farne a meno perché è un’esperienza davvero molto bella. A Trento ho fatto per 2 anni il rappresentate a Sociologia, mentre quest’anno ho deciso di candidarmi anche al Senato".
Che funzione ha il Senato accademico a Trento e come funziona il processo elettorale?
"Il Senato Accademico, insieme al Consiglio di Amministrazione, è uno degli organi più importanti per l’università. Gli altri atenei hanno un CdA decisionista, che valuta e delibera praticamente su tutto, a Trento invece esiste un ordinamento abbastanza particolare. Quando è stato scritto il nuovo statuto, è nato il Senato: un organo che ha preso in carico anche le competenze del Consiglio d'Amministrazione, sdoppiandolo. Questi due organi sembrano avere competenze simili in quanto fungono da raccordo di tutto l’ateneo e decidono su tutte le questioni interne. Comunque è importante sottolineare che il processo elettorale non finisce con le elezioni: alla fine è il consiglio degli studenti che decide tutto".
E’ un caso che molti candidati Udu siano al primo anno?
"Esatto, abbiamo candidato tanti ragazzi del primo anno. Un problema di Trento è che c’è un grosso ricambio tra studenti triennali e magistrali: moltissimi universitari che studiano qui in triennale cambiano poi sede per la magistrale. Candidando studenti del primo anno abbiamo la certezza che per due anni si può creare una continuità di lavoro e sia possibile rappresentare gli studenti con costanza".
Cosa ti ha spinto a entrare in Udu?
"In Udu non ho mai avuto un incarico ufficiale. Mi sono trovato nell'associazione in quanto reputo il modello del sindacato studentesco molto efficacie perché non ci si può limitare a essere un partito solo in occasione delle elezioni: allo studente devi stare accanto sempre. Noi iniziamo fornendo le guide ai test agli studenti che vengono a immatricolarsi, diamo la contro-guida quando si iscrivono e facciamo supporto agli studenti quando hanno problemi durante l’anno. Il voto per noi è solo una parte del lavoro che facciamo e che ci permette di fare molte cose grazie alla rappresentanza, ma visto il modello della nostra associazione potremmo davvero fare a meno delle elezioni".
Obiettivi che porterete avanti?
"La mia speranza è di riuscire a portare avanti la lista dei 50 punti che ci siamo posti. Tra questi alzare la soglia ISEE per l’accesso alle borse di studio a 23.000, rivedere i criteri di merito richiesti per accedere ai benefici Opera in base al dipartimento di afferenza e valorizzare il questionario di valutazione della didattica. Ma i punti all'ordine del giorno sono tanti, come incentivare l’organizzazione degli eventi di orientamento al mondo del lavoro in tutti i dipartimenti oppure avviare una sperimentazione per un'aula studio aperta 24 ore su 24.
Non dimentichiamo quindi il polo di Rovereto che nel tempo è stato trascurato molto: quest'anno abbiamo cercato di lavorare insieme a Urla, un'ente che a Rovereto è radicato in quanto esiste da tempo.
Il programma è molto complesso in termini di argomenti, ma al contempo attuabili: tutti i nostri punti sono stati scelti valutando le esperienze nel resto d’Italia.
Per esempio a Perugia hanno diverse convenzioni e Trento potrebbe tranquillamente perseguire questo modello. La mobility card per il Trentino è già realtà e dall'anno prossimo sarà operativa: l'obiettivo in questo mandato è cercare di renderla attiva all'interno dell’Euregio, a Bolzano siamo già in contatto con i rappresentanti.
In caso di elezione, lo stimolo principale è quello di riuscire a portare avanti gli ultimi due anni di lavoro. Quando sono stato eletto due anni fa, non mi sarei mai aspettato di riuscire a ottenere risultati come la riforma delle tasse oppure la mobility card a tasso invariato per tutti gli studenti. Adesso dobbiamo raccogliere tutti i frutti degli anni passati e evitare che vadano sprecati".
Commenti sulle elezioni di quest'anno e sull'affluenza alle elezioni in generale?
"In questi due anni abbiamo cercato di investire parecchio sulla comunicazione: è inutile avere proposte concrete e interessanti se agli studenti non arrivano. Per questo motivo abbiamo lavorato tantissimo sulla pagina Facebook e sulle pagine dei dipartimenti, Inoltre abbiamo puntato sugli aperitivi per riuscire ad autofinanziarci tutti i materiali che veicoliamo ogni mese nei dipartimenti.
Per l’affluenza degli studenti quest’anno siamo molto soddisfatti. E’ chiaro che queste non sono elezioni politiche e non si può raggiungere il 70% perché tra gli studenti in mobilità internazionale e quelli che non frequentano, le persone realmente attive sono davvero poche. Il 30% su tutto l’ateneo è un risultato fantastico, non è mai successo prima che a Fisica non avessero abbastanza schede per far votare gli studenti, mentre a Sociologia abbiamo raddoppiato i risultati dello scorso anno, idem a Rovereto. Insomma davvero un grosso risultato".