Meut, una simulazione del Parlamento Europeo per imparare l’arte del compromesso
100 studenti dal 10 al 12 novembre 2016 discuteranno due proposte di legge del Parlamento Europeo, simulando un vero dibattito presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Trento
TRENTO. Immaginate la discussione di una proposta di legge nel Parlamento Europeo di Strasburgo: ora immaginate una discussione dove gli studenti possono essere protagonisti, dove tutti vengono coinvolti in prima persona nel dibattito. Immaginate una discussione in una città dove operano numerose associazioni europeiste, una città la cui Università offre una vasta gamma di corsi volti a studiare e comprendere le istituzioni europee. Immaginate una discussione del Parlamento Europeo a Trento.
La simulazione si terrà dal 10 al 12 novembre 2016 presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento. La sera di giovedì avrà luogo la cerimonia di apertura, seguita da un dibattito su un tema d’attualità e da un rinfresco, mentre venerdì e sabato saranno interamente dedicati alla discussione delle proposte della Commissione alternativamente nel Parlamento e nel Consiglio.
Le proposte che abbiamo scelto sono state realmente presentate dalla Commissione europea a Parlamento e Consiglio. Ci siamo focalizzati su temi che oggi più che mai infiammano il dibattito politico: le questioni di immigrazione e parità di genere. In particolare si tratta in un caso della proposta 427/2011 “Eurosur” sull’approvazione del sistema di controllo delle frontiere e, nell’altro, della proposta 299/2012 “Gender balance” sul bilanciamento delle quote di genere tra gli amministratori.
Oltre a comprendere il funzionamento dell’Unione europea, la nostra intenzione è quella di creare un dibattito veramente produttivo. Quello che infatti caratterizza questa esperienza è il dibattito visto non come contrasto tra una maggioranza e un’opposizione, ma come compromesso. La politica europea non è fatta di scontri e verità assolute. L’Europa è un mosaico di culture e realtà diverse e la colla che la tiene insieme è il compromesso che i singoli stati e fazioni politiche riescono a trovare tra loro.
Ecco perché è importante coltivare l’arte del compromesso ed ecco perché vogliamo che questa venga trasmessa e compresa durante la nostra simulazione. Spesso si sente parlare di Europa, e nemmeno in toni troppo lusinghieri, ma non si sente mai parlare di come l’Europa realmente funzioni. La sensazione della maggior parte dei cittadini è che i politici europei non siano altro che “politici troppo pagati e burocrati senza scrupoli” e che le assurde proposte che vengono votate non siano altro che un metodo per rendere la vita del comune cittadino ancora più difficile e complessa. Eppure, per capire meglio come stanno veramente le cose spesso bisogna mettersi nei panni dell’altro.
Nulla di nuovo in Europa: in diverse città infatti si sono già svolte simulazioni di “Model European Union” (MEU), alle quali avevano partecipato alcuni membri della nostra associazione decidendo quindi di riproporre l’evento localmente. A febbraio 2016 è partito il progetto ed eravamo una decina dell’associazione Meut (Model European Union Trento): coordinatore, content team, local team, fund raising team, head journalist e head partecipant.
Ci trovavamo nel giardino dell’Università a organizzare l’evento preparando proposte, guide, contattando i vari enti presenti sul territorio e pensando a tutte le soluzioni che la realtà attorno a noi poteva darci. Così, grazie alla collaborazione del Centro Europeo Jean Monnet dell'Università di Trento, con il sostegno del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, abbiamo dato luce a questa simulazione del processo decisionale europeo.
Abbiamo voluto riservare l’evento agli studenti dell’ateneo trentino, coinvolgendo studenti da tutte le facoltà indipendentemente dalla loro preparazione e conoscenza delle tematiche che verranno trattate. Abbiamo ricevuto 250 candidature non solo da studenti dei Dipartimenti di Sociologia, Economia e dalla Facoltà di Giurisprudenza, bensì da giovani provenienti da tutti i percorsi di studi (Lettere, Ingegneria, Matematica) che difficilmente approfondiscono queste materie durante la loro vita accademica. Abbiamo dovuto scremare i candidati sulla base di un punteggio assegnato ad età e lettera motivazionale, per riuscire a selezionare 100 partecipanti tra eurodeputati, ministri e giornalisti.
Proprio così: giornalisti. Infatti, per rendere il tutto più realistico, abbiamo deciso di includere nella simulazione anche i giornalisti, che avranno il compito di riportare tutti gli eventi delle giornate in un giornale creato ad hoc per l’occasione: si occuperanno di intervistare i politici durante le conferenze stampa a fine giornata ed avranno a disposizione i canali social di Meut per far trapelare scoop e indiscrezioni.
Un'esperienza completa per un'iniziativa il cui valore è stato riconosciuto dalla collaborazione con Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e Parlamento Europeo - Ufficio d'Informazione a Milano e dal patrocinio istituzionale della Commissione europea e della Provincia di Trento.