Elezioni universitarie, Gioachin "Il nostro impegno per un welfare studentesco solido e serio"
Sulle borse di studio: "Andremo avanti per arrivare alla soglia Isee di 23 mila"
Un’affluenza sopra le attese con ben 11 punti percentuali in più rispetto le precedenti elezioni e la netta vittoria di Udu e Unitin, non solo negli organi centrali dell’Ateneo ma anche nei vari dipartimenti. Questi sono i principali dati registrati al termine delle lezioni universitarie trentine. L’Unione degli Universitari è la lista che ha riscosso il maggior successo ed è per questo che abbiamo deciso di intervistare Filippo Gioachin coordinatore dell’Udu di Trento.
L’affluenza degli studenti al voto quest’anno è andata quasi oltre le aspettative. Cosa è successo?
“Per quanto riguarda l’affluenza sicuramente è una della note più positive in queste giornate di elezioni. Il lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento degli studenti sono funzionati ed hanno dato i loro frutti. Già due anni fa riuscimmo ad alzare il livello di partecipazione al voto e si sta quindi registrando un trend positivo portato avanti anche con i mezzi di comunicazione che funzionano meglio. Il nostro auspicio è che questo trend possa aumentare ancora nei prossimi anni”.
Parlando di risultati, l’Udu e Unitin hanno primeggiato ovunque.
“Anche due anni fa ci sono stati ottimi risultati per la nostra lista. Quello che è stato sempre il nostro storico avversario (ndr ListOne), quest'anno non aveva la forza per portare avanti la campagna negli organi centrali. A differenza di altri, comunque, in questi anni abbiamo ottenuto importanti risultati, dalla riforma sulla tassazione all’assistenza sanitaria per gli studenti fuori sede e tanto altro. Ci siamo coordinati molto bene nei dipartimenti. Il risultato di oggi è un riconoscimento importante”.
Avete trovato qualche sorpresa dai risultati?
“Siamo stati sorpresi dal risultato avuto a Giurisprudenza dove l'altra lista comunque presentava una buona rosa di candidati. Avevamo fatto delle stime ma erano evidentemente al ribasso. Sociologia rimane sociologia perché è la nostra roccaforte”.
Quali sono i temi che porterete avanti immediatamente?
“Vogliamo proseguire sul percorso delle borse di studio portando avanti questo tema con una rappresentanza più forte. Spingeremo per avere una soglia a 23 mila che è quello che deve puntare l’Università di Trento. Vogliamo creare un solido e serio welfare studentesco affinché qualsiasi universitario abbia il diritto a quelli che sono i servizi e i riconoscimenti che già esistono in altri atenei .
Cercheremo di creare diverse convenzioni trovando un punto di accordo tra l’Università e gli esercenti, per dare più possibilità di vivere all'interno della città che non è tra le più economiche. Per le aule studio cercheremo di renderle più fruibili.
Continueremo poi a monitorare la riforma sulla tassazione e punteremo ancora di più sull’internazionalizzazione della nostra Università lavorando molto sulle mete di mobilità internazionale e partecipando maggiormente alla scritture dei bandi.
Una lunga barba ti ha accompagnato negli ultimi quattro anni. Ieri, però, l’hai tagliata. Come mai?
“Era una scommessa. Ci eravamo dati l’obbiettivo di 3 mila voti di lista dopo i 1800 della scorsa volta. Ne sono arrivati 4 mila ed è già un grazia che non mi abbiano costretto anche a rasarmi i capelli”.