Blitz del Collettivo Refresh contro il taglio delle borse di studio e la nuova biblioteca
Il Collettivo studentesco si è riunito davanti alla Facoltà di lettere per manifestare contro la soglia Isee 21.500 e la nuova biblioteca a Le Albere: "Giochi speculativi sulla pelle degli studenti. Decisioni classiste"
TRENTO. "Sgancia la borsa" e "Voi bloccate lo studio e noi blocchiamo la città", questi i principali slogan urlati dagli studenti del Collettivo Universitario Refresh, scesi in strada questa mattina dalle 9.30 per protestare contro il taglio delle borse di studio e i nuovi parametri Isee 21.500.
"Oggi come collettivo universitario Refresh - dice Jacopo Rui - ci siamo riuniti davanti alla Facoltà di lettere per condannare e denunciare il passaggio dal vecchio Icef al nuovo Isee, che comporterà dall'anno prossimo un taglio di 1.300 borse di studio per le fasce 3 e 4. Una decisione presa sulla pelle degli studenti universitari trentini, che sono la principale fonte di vita cittadina e un indotto importante verso una città tra le più ricche d'Italia e una scelta fortemente classista e elitaria".
Rispetto ai parametri fissata nella delibera approvata nei mesi scorsi, che prevedevano di non scendere sotto la soglia Isee a 20.000 e di mantenere il 100% degli aventi diritto beneficiari, la Provincia ha stabilito di alzare a 21.500 la soglia Isee.
La protesta giunge all'indomani della decisione della Giunta provinciale di aver alzato la soglia Isee a 21.500. Questa traguardo è stato raggiunto al termine del tavolo di lavoro composti dall'assessorato alla ricerca e università, dal Dipartimento della conoscenza, dall'Università di Trento e dall'Opera Universitaria. Una soglia raggiunta grazie all'annunciato stanziamento aggiuntivo di 1 milione di euro garantito dal presidente Ugo Rossi e dall'assessore Sara Ferrari all'Università di Trento a fronte dell'assunzione degli oneri connessi alle politiche di internazionalizzazione da parte dello stesso Ateneo.
"Siamo preoccupati - prosegue Rui - prima prevedono il taglio delle borse di studio, poi si permettono di costruire una nuova e costosissima biblioteca, delocalizzata rispetto alle facoltà e all'interno del quartiere fantasma de Le Albere. Gli studenti non vengono considerati, anzi sono un portafoglio per Provincia e Ateneo. In questo momento condanniamo fermamente questo tipo di passaggi e giochini politici, economici e speculativi che continuano a infierire sulla pelle degli studenti. Non concepiamo come un ateneo che è in credito verso la Provincia di 200 milioni continui a non ascoltare gli studenti e continui a ignorare le richieste di chi fa fatica a mantenere una delle rette più care in Italia e a vivere in una delle città più ricche della penisola".