Trump, Musk e i tagli alle istituzioni scientifiche, Mercalli: “Usa un faro mondiale per la ricerca, ora gravemente penalizzato anche il settore del clima”
La Società meteorologica italiana e il suo presidente, Luca Mercalli, hanno condiviso la dichiarazione della prestigiosa American Meteorological Società “a sostegno delle istituzioni scientifiche federali” americane “incluse quelle che si occupano di ricerca e sviluppo nei settori della meteorologia e del clima, gravemente penalizzate da tagli finanziari, licenziamenti di massa e censure da parte dell'amministrazione Usa”

TRENTO. Con la crisi climatica Trump aveva abbondantemente 'chiuso' già in campagna elettorale (Qui Articolo), promuovendo una politica energetica incentrata sullo sfruttamento delle risorse fossili e sancendo l'uscita – di nuovo: lo aveva già fatto durante la sua prima presidenza – degli Stati Uniti, il secondo Paese per emissione di Co2, dagli accordi di Parigi. Nella pletora di direttive e ordini esecutivi siglati dal presidente però, la scienza e la ricerca sul clima e sulla meteorologia sono finite nuovamente sotto attacco negli Stati Uniti, dove tagli e licenziamenti di massa (la Cbs parla di quasi 900 licenziamenti) hanno interessato negli ultimi giorni anche la Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), l'agenzia statunitense che si occupa, tra le altre cose, proprio dell'analisi climatica e delle previsioni meteo. Una mossa che ha spinto l'American Meteorological Society a lanciare un appello, condiviso nel nostro Paese anche dalla Società meteorologica italiana e dal suo presidente, Luca Mercalli, per “un forte supporto alla Noaa” e alle altre “agenzie federali scientifiche” finite nel mirino dei tagli della nuova amministrazione Usa (e di Elon Musk).
“La leadership scientifica degli Stati Uniti – scrive l'Ams – è a rischio a causa delle recenti e continue riduzioni delle capacità scientifiche federali. Le conseguenze per il popolo americano saranno grandi e di vasta portata, inclusa una maggiore vulnerabilità agli eventi meteorologici pericolosi. La forza lavoro scientifica federale e gli investimenti federali nella scienza sono fondamentali per il successo del settore meteorologico: la partnership tra organizzazioni pubbliche, private, accademiche e non governative che forniscono informazioni e servizi per proteggere le persone, le imprese e l'ambiente. Le stime del valore delle informazioni meteorologiche e climatiche per l'economia degli Stati Uniti superano i 100 miliardi di dollari l'anno, circa 10 volte l'investimento dei contribuenti americani attraverso le agenzie federali coinvolte nelle scienze e nei servizi legati al clima (come la Noaa ndr). Si tratta di un sistema riconosciuto e altamente rispettato a livello internazionale per moltiplicare valore e benefici per il popolo americano”.
I recenti licenziamenti e la riduzione del personale all'interno della forza lavoro scientifica a livello federale, continua però la nota: “Rischiano di causare danni irreparabili e di avere conseguenze di vasta portata per la sicurezza pubblica, il benessere economico e la leadership globale degli Stati Uniti. La Noaa, che include il National Weather Service, è un partner fondamentale nel settore meteorologico, fornendo informazioni cruciali su meteo e clima che aiutano a mantenere il popolo degli Stati Uniti informato, preparato e al sicuro”. Il ruolo del Noaa include anche la raccolta di osservazioni scientifiche, la conduzione di studi e approfondimenti, lo sviluppo e il miglioramento di modelli meteorologici e climatici, nonché la fornitura di servizi pubblici come previsioni meteo e avvisi: prodotti liberamente accessibili a privati, imprese, Ong, istituzioni, università.
“Condividiamo la dichiarazione – scrivono Mercalli e la Smi – della prestigiosa American Meteorological Society a sostegno delle istituzioni scientifiche federali, incluse quelle che si occupano di ricerca e sviluppo nei settori della meteorologia e del clima, gravemente penalizzate da tagli finanziari, licenziamenti di massa e censure da parte dell'amministrazione Usa. L'attività quotidiana di chi lavora al monitoraggio, alla ricerca e al funzionamento dei modelli di previsione meteorologica e proiezione climatica, nonché alla formazione e divulgazione in tali ambiti, genera prodotti, informazioni e servizi di cui, a cascata, beneficiano il settore privato, l'economia e l'intera collettività, non solo negli Stati Uniti ma con ripercussioni globali”.
Un lavoro, continua il presidente della Società meteorologica italiana: “Che permette di sostenere l'economia, l'agricoltura, i trasporti, la protezione dell'ambiente da cui dipendiamo, e sopratutto salvare vite umane e beni materiali in occasione dei sempre più frequenti eventi atmosferici estremi. Gli Stati Uniti sono stati finora un faro mondiale per qualità e produttività della ricerca scientifica e, riguardo al nostro settore, anche per la pubblica e gratuita condivisione di immense banche dati (pensiamo agli enormi archivi online del National Weather Service e dei National Centers for Environmental Information). Un patrimonio che, nel momento di massima evoluzione della conoscenza umana, non possiamo permetterci di perdere”.
La Noaa è da tempo uno dei bersagli dei promotori di "Project 2025", un programma politico ultraconservatore al quale Trump sembra volersi ispirare: come spiega Internazionale, nelle novecento pagine del documento la Noaa è definita "uno dei principali motori dell'industria dell'allarmismo climatico" e se ne chiede lo smantellamento (oltre che la privatizzazione del National weather service).
"Per l'Amministrazione Trump - scrive l'Italian Climate Network - la 'colpa' dell'Agenzia (la Noaa ndr) sarebbe quella di essere uno dei principali strumenti scientifici, fondamentale voce tecnica sempre accompagnata dai relativi dati, sui cambiamenti climatici e i loro impatti. Fumo negli occhi per un'amministrazione votata dall'industria fossile. E proprio la Noaa, dopo annunci e minacce, è stata vittima di un'ondata di licenziamenti in tronco di scienziati e scienziate, lavoratrici e lavoratori, 'rei' agli occhi di Trump e Musk di minare gli interessi della nazione. La scusa è quella di razionalizzare e contenere la spesa pubblica, ma è del tutto evidente che le ragioni sono semplicemente quelle di mettere un bavaglio alla scienza, in particolare alla scienza climatica e meteorologica, licenziando chi lavora da decenni su questi temi e con la volontà di sequestrare e oscurare tutti i dati, anche negli archivi storici".