Contenuto sponsorizzato

Oltre 2mila studenti potrebbero non riuscire a pagare l'affitto: mancano le borse di studio finanziate dal Pnrr. Opera: "Non possiamo anticipare con i nostri fondi"

E' da fine febbraio scorso che gli studenti aspettano la seconda rata della loro borsa di studio. La denuncia di Unitin: "Questi fondi spettano a ragazzi che partono da situazioni economiche svantaggiate. Tanti stanno già facendo molta fatica solo dopo 10 giorni". La presidente di Opera: " L'unica cosa che abbiamo potuto fare è consentire a chi alloggia nei nostri studentati e nelle nostre residenze di posticipare il pagamento dell'affitto"

Pubblicato il - 14 marzo 2023 - 19:38

TRENTO. Sono circa 2.500 gli studenti universitari che rischiano di non riuscire a pagare l'affitto (e altre spese) a causa di un ritardo nell'erogazione della seconda rata della borsa di studio finanziata grazie a risorse proveniente dai fondi del Pnrr. E' grave l'allarme lanciato dai rappresentanti degli studenti di Unitin e dai vertici di Opera Universitaria.

 

"A fine febbraio a tutti gli studenti borsisti dell'Università è arrivata una mail - dichiarano Lorenzo Emer, rappresentante di Unitin in cda di Opera - per comunicare l'ulteriore ritardo nell'erogazione della seconda rata della borsa di studio. Stanno fioccando le segnalazioni soprattutto relative all'affitto da pagare. Ricordiamo che la borsa di studio viene assegnata molto spesso a studenti che partono da situazioni economiche svantaggiate. Per loro è necessario averla, tanti stanno già facendo molta fatica solo dopo 10 giorni".

 

Le borse di studio vengono infatti assegnate dal primo anno di università e ne possono usufruire tutti gli studenti fino alla fine degli studi, compresi i dottorandi, spiega Emer. L'accredito di queste risorse sarebbe dovuto avvenire settimane fa, verso fine febbraio. "Ciò purtroppo non è ancora avvenuto - aggiunge -, a causa di alcuni problemi burocratici che coinvolgono il Mur e la Corte dei Conti".

 

"Non è una situazione facile, considerando che gli studenti al momento sono schiacciati tra caro affitti e costo della vita - sostiene Emer -. Quelli che ci scrivono si erano organizzati sulla base di questi fondi. E' difficile trovare dei colpevoli: per ora ci siamo attivati per trovare delle soluzioni alternative per riuscire a intervenire velocemente. Da settimane non ci stiamo occupando d'altro".

 

I rappresentanti sono in costante contatto con l'Opera universitaria, l'ente che mette a disposizione degli studenti fuori sede numerosi alloggi in residenze collettive o appartamenti. "E' la prima volta che  riceviamo fondi ministeriali - dichiara la presidente dell'Opera Universitaria Maria Laura Frigotto, intervistata da il Dolomiti -. Noi diamo circa 10 milioni di euro all'anno di borse di studio, che arrivano dalla Provincia autonoma di Trento".

 

Quest'anno però sono arrivati dei fondi straordinari con il Pnrr: "Lo Stato ci assegna quindi circa un 25% sul totale - spiega -. Solitamente noi non dividiamo la cifra in due tranche, ma liquidiamo tutto in un'unica volta a fine dicembre. Siamo uno degli unici enti a livello nazionale che dà agli studenti i soldi prima e non alla fine del loro anno accademico. E proprio per questo noi siamo quelli che stanno subendo il danno maggiore in questo momento". 

 

Tra le possibilità per far fronte alla situazione Opera ha considerato come opzioni "l'anticipo con fondi propri e l'opportunità di far leva su qualche forma di flessibilità di bilancio". "Purtroppo però non è possibile - sostiene Frigotto -, anche in questo caso per questioni burocratiche. Non possiamo anticipare i fondi Pnrr, che devono arrivare direttamente al beneficiario. L'unica cosa che abbiamo potuto fare al momento è consentire a chi alloggia nei nostri studentati e nelle nostre residenze di pagare l'affitto non appena riceveranno i soldi, quindi posticipare il pagamento della rata".

 

Questo però copre solo una parte degli studenti. "Siamo preoccupati per tutti quelli inseriti sul mercato privato - prosegue la presidente -. Abbiamo circa 2.500 borsisti, di cui intorno al 60% fuori sede. Di questo 60% la metà hanno una residenza in Opera".

 

Il contributo per questi studenti viene deciso in base a diversi criteri, tra cui l'Isee: "In media si parla di 4.500 euro circa all'anno, arrivando fino a 7 mila euro per le fasce più basse". Nonostante le continue pressioni da parte di Opera al Ministero "le tempistiche non sono ancora chiare - conclude Frigotto -, ma stiamo facendo il possibile per accelerare. Almeno siamo riusciti a ridurre i tempi di registrazione alla Corte dei Conti e al Ministero". 

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
23 gennaio - 20:40
Il patron dell'(ex)auto dei progressisti alla corte del più conservatore dei presidenti e il cortocircuito per chi, a sinistra, guida Tesla è [...]
Cronaca
23 gennaio - 20:20
Segnalazioni di un'auto bianca fuori da scuola e di una persona che riprende i bimbi con il cellulare. Due piccoli sarebbero anche stati [...]
Politica
23 gennaio - 19:32
Toccherà, dunque, a Ioppi, 55 anni ed esponente del Partito Democratico, cercare di resistere all' "assalto" del centro destra, che non ha ancora [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato