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Crisi climatica: aumenta sulle Alpi la diffusione del parassita di canidi e piccoli mammiferi dannoso per la salute umana. Ecco lo studio

A riportare la notizia è l'Università di Pisa, che ha lavorato insieme agli esperti della Fondazione Edmund Mach per realizzare uno studio sull'effetto del cambiamento climatico nella distribuzione di Echinococcus multilocularis, un parassita di canidi e piccoli mammiferi che può causare nell'uomo una grave malattia con esiti potenzialmente fatali

Di Filippo Schwachtje - 07 marzo 2023 - 17:18

TRENTO. “Per effetto del cambiamento climatico la distribuzione di Ecchinococcus multilocularis, un parassita di canidi e piccoli mammiferi dannoso per la salute umana, è in espansione”. A dirlo sono gli esperti dell'Università di Pisa e della Fondazione Edmund Mach, che hanno lavorato insieme ad uno studio incentrato proprio sull'evoluzione futura della distribuzione del parassita sul territorio europeo. I risultati, ottenuti grazie all'aiuto di tecniche di machine learning, sono basati su scenari di cambiamento climatico e di uso del suolo nel Vecchio continente e suggeriscono “un aumento generale di aree molto idonee per questo parassita verso le latitudini settentrionali (Gran Bretagna e penisola Finno-Scandinava) e nell'intera regione alpina, mentre ne prevedono una diminuzione in Europa centrale (Germania, Polonia, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca)”.

 

Come riportato nello studio, pubblicato sulla rivista Global Change Biology (e condotto dal professor Alessandro Massolo del Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa in collaborazione come detto con la Fem), gli esperti hanno lavorato partendo dai dati sulla distribuzione del parassita e individuando una serie di fattori (tra i quali in particolare le temperature, la presenza di foreste o di aree urbane e la distribuzione delle precipitazioni) per elaborare delle proiezioni future, integrando varie discipline quali l'ecologia animale, la modellizzazione ecologica, la parassitologia e l'epidemiologia. Proiezioni nelle quali si evidenza “lo spostamento dell'area di endemicità dall'Europa centrale (nord-est della Francia, Svizzera e Germania) verso latitudini più settentrionali”. Come sottolineato, la dinamica interesserà anche le Alpi (negli scorsi anni della questione si era interessato anche l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, che aveva confermato un focolaio a bassa prevalenza nel Nord-Est italiano). Per quanto riguarda la penisola italiana si prevede invece un calo dell'idoneità ad ospitare il parassita in futuro, come nei Balcani e nella penisola iberica.

 

Echinococcus multilocularis, spiegano gli esperti dell'Università di Pisa, è un verme piatto che come anticipato circola tra canidi (selvatici e domestici) e piccoli mammiferi (soprattutto roditori) e che causa una grave patologia denominata Echinococcosi alveolare che ha spesso esiti fatali nell’uomo. Si tratta del secondo più importante parassita trasmesso per via orale all’uomo in Europa, e terzo al mondo dopo la Taenia solium e l’Echinococcus granulosus. “Il cambiamento globale in corso sta influenzando drammaticamente la diffusione e l’emergere di molte malattie infettive, sia nelle popolazioni umane, sia in quelle animali – spiega il professor Massolo – si stima infatti che oltre il 60% delle malattie infettive umane conosciute e circa il 75% di quelle emergenti siano causate da agenti patogeni di origine animale; comprendere dunque l'impatto del cambiamento globale sulla distribuzione e la prevalenza dei parassiti è una questione cruciale per la salute pubblica”.

 

La piccola tenia, spiega l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie: “Colpisce i carnivori selvatici e domestici e i piccoli roditori in un tipico ciclo di vita preda-predatore. Il ciclo inizia con l’ospite definitivo che elimina con le feci le uova infette, disperdendole nell’ambiente. Le uova possono quindi contaminare frutta, verdura, erba o altro alimento di cui si nutrirà l’ospite intermedio, che contrarrà a sua volta l’infezione. La volpe rossa rappresenta in Europa il principale ospite definitivo di E. multilocularis, in cui il patogeno riesce a svilupparsi fino alla forma adulta e riprodursi. I piccoli roditori, come le arvicole, fungono invece da ospiti intermedi e ne ospitano le forme larvali. L’uomo diventa ospite intermedio solo accidentalmente”.

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