Sedie a rotelle con droni per muoversi con maggiore sicurezza e Agenti Virtuali per sviluppare soft skills, la ricerca Spindox aderisce a due consorzi internazionali
Le due iniziative Rexasi-Pro e Sermas sono state ammesse a finanziamento per la ricerca e l’innovazione in Unione europea. La Spindox Labs avrà il ruolo di coordinatore e di partner
TRENTO. La ricerca Spindox entra a far parte di due consorzi internazionali nell’ambito del programma Horizon Europe. Al via i progetti Rexasi-Pro e Sermas, le due iniziative ammesse a finanziamento per la ricerca e l’innovazione in Unione europea.
La Spindox Labs avrà, rispettivamente, il ruolo di coordinatore e di partner. La relazione uomo-macchina si conferma al centro di un ampio campo di sperimentazione che vede questa realtà approfondire soluzioni orientate a migliorare l’approccio alle tecnologie attraverso l’esperienza dell’utente.
In questo contesto, il Gruppo – attraverso Spindox Labs – rientra come coordinatore e partner di due importanti progetti del programma Horizon Europe finanziati dalla Commissione europea, nell’ambito della ricerca e innovazione dell'Unione europea.
I due progetti sono stati, complessivamente, finanziati per circa 8 milioni di euro. A inizio ottobre si è tenuto il kickoff meeting di Rexasi-Pro, progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon – Research and innovation actions, finalizzato a fornire supporto a persone con ridotta capacità motoria attraverso sistemi di navigazione sociale autonomi e affidabili basati su Intelligenza artificiale.
L'obiettivo è quello di rilasciare un quadro ingegneristico per supportare sedie a rotelle autonome affidabili per persone dalla ridotta capacità motoria. Sedie a rotelle intelligenti, dotate di sensori di bordo affidabili, saranno addestrate con algoritmi di navigazione in ambienti chiusi e aperti. I droni intelligenti collaboreranno con le sedie a rotelle intelligenti per mappare correttamente gli ambienti e monitorare con precisione qualsiasi entità fissa o in movimento.
Realtà virtuale e Imitation Learning saranno utilizzati per prefigurare scenari operativi molteplici e consentire agli algoritmi di aderirvi, di volta in volta, sulla base delle esperienze pregresse. Modelli di navigazione bioispirati, addestrati attraverso comunicazione implicita e esplicita degli utenti, saranno utilizzati con l’obiettivo di accrescere in questi ultimi la fiducia nelle tecnologie adoperate. Il progetto, avviato il 1 ottobre, sarà completato in tre anni, con termine di chiusura fissato al 30 settembre 2025.
Il finanziamento complessivo ammonta a 3.551.158 euro e il consorzio internazionale di progetto è coordinato dal managing director di Spindox Labs, il trentino Cristiano Carlevaro. Il Consorzio include il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), il German Research Center for Artificial Intelligence (Dfki), il King’s College London (Kcl), l’Universidad de Sevilla, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) attraverso l’Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale, il gruppo di consulenza in politiche pubbliche di sviluppo Euronet Consulting – Belgio, aziende leader nel settore automazione e robotica quali Aitek - Italia, Autosystems hovering solutions - Spagna e V-research Srls - Italia.
"Il programma – ha affermato Mauro Marengo, Ceo di Spindox Labs – ambisce a fornire soluzioni che migliorino l’autonomia di movimento in sicurezza per le sedie a rotelle utilizzate da persone la cui capacità motoria è compromessa in modo temporaneo o permanente. Si tratta di fasce di popolazione non trascurabili, cui assicurare mezzi tecnologicamente affidabili e strumenti di assistenza sicuri, in linea con le disposizioni guida più recenti in materia etica per i sistemi intelligenti".
A Reggio Emilia via libera il progetto Sermas (Socially-acceptable Extended Reality Models and Systems), finanziato sempre tramite Horizon Europe, il progetto vede Spindox Labs tra gli otto soggetti partner di una ricerca coordinata dall’Università di Modena e Reggio Emilia con Lorenzo Sabattini, professore associato presso il Dipartimento di scienze e metodi dell’ingegneria.
L‘obiettivo del progetto è impiegare soluzioni di eXtended Reality per ricreare situazioni in cui l’utente può interagire con degli agenti intelligenti senza provare diffidenza o disagio. Per fare questo si cercherà di infondere a tali agenti caratteri propri dell’umano, quali, per esempio, intelligenza emotiva, memoria delle relazioni, capacità d’interazione empatica. Complessivamente, il finanziamento per le attività progettuali ammonta a 4.444.228 euro.
Il loro svolgimento richiederà 36 mesi per conscludersi nel settembre del 2025. Le soluzioni verranno sviluppate attivando un network di innovatori e piccole medie imprese a livello europeo e verranno applicate a vari scenari.
In un primo scenario le soluzioni verranno applicate come punti di accesso a sedi e uffici. Verrà sviluppato un Assistente Virtuale da posizionare in un ufficio pubblico che interagirà con gli utenti attraverso voce e linguaggio e che sarà affiancato da un Receptionist Intelligente che potrà dare indicazioni agli utenti anche per mezzo di movimenti e postura, diversificati a seconda dello spazio circostante e della relazione visiva instaurata con i presenti. In grado di riconoscere automaticamente la presenza umana, saranno preposti, oltre che a funzioni di accoglienza, anche a fornire informazioni, a indirizzare verso i servizi, a raccogliere i dati dei nuovi clienti, sempre ricorrendo a registri comunicativi colloquiali e amichevoli.
Il secondo scenario punta sull’utilizzo di queste soluzioni in ambito educativo. Gli utenti saranno immersi in un ambiente virtuale e interagiranno con degli Agenti Virtuali che fungeranno da mentori per l’insegnamento di soft skill e comportamenti in contesti specifici. In entrambi gli scenari sarà determinante il coinvolgimento degli utenti nelle prime fasi di progettazione. La sfida per Spindox è duplice, ha sottolineato Paolo Costa, chief marketing and communications officer del Gruppo: "L’attenzione al modo in cui l’umano interagisce con l’artificiale va accompagnata da un elemento decisivo: una narrazione inclusiva dei cambiamenti in corso, che non lasci nessuno esitante dinanzi agli scenari aperti dall’innovazione".