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Pioggia e neve ma la perturbazione è già finita. Sim: ''Il caldo di ottobre? Estremo e fuori scala. Il riscaldamento globale ci sta traghettando verso un clima nuovo e ostile''

Mentre dalla prossima settimana dovrebbero tornare di nuovo ad alzarsi le temperature la società metereologica italiana analizza il mese di ottobre: ''Il caldo tardivo di ottobre 2022 risulta di portata storica ed eccezionale in Europa centro-occidentale, Italia inclusa, specie nelle regioni del Nord''

Di L.P. - 04 novembre 2022 - 12:44

TRENTO. Una pioggerella a valle con qualche centimetro di neve in quota me nelle prossime ore tornerà a splendere il sole su tutte le Alpi. Meteotrentino prevede per oggi ''attenuazione delle precipitazioni in mattinata con fenomeni in esaurimento a partire da ovest e progressive ampie schiarite nel pomeriggio con vento da nord forte in montagna e fohn in molte valli. Sabato in gran parte sereno, ma più freddo e ventoso. Domenica soleggiato salvo qualche nube alta in transito con temperature rigide anche nei fondovalle al mattino. Inizio settimana stabile, prevalentemente soleggiato, con temperature in ripresa''.

 

Insomma torna il tempo bello e le temperature resteranno miti. Il tutto dopo un ottobre assolutamente fuori scala (seguito da una delle estati più calde e siccitose di sempre). La Società Meteorologica Italiana (Smi) Nimbus, la maggiore associazione nazionale per lo studio e la divulgazione di meteorologia, climatologia e glaciologia il cui presidente è Luca Mercalli, analizza così il mese di ottobre: ''Il caldo tardivo di ottobre 2022 risulta di portata storica ed eccezionale in Europa centro-occidentale, Italia inclusa, specie nelle regioni del Nord. All'osservatorio Smi del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri il mese si chiude il 31 ottobre con una temperatura media di 18,2 °C che spazza via con un incredibile margine di 1,8 °C il precedente primato di ottobre 2001, nella serie iniziata nel 1864''.

 

''L'anomalia termica, pure sbalorditiva, è di +4,2 °C rispetto all'attuale (e già caldo) trentennio di riferimento 1991-2020 - prosegue Smi - ma sarebbe perfino di +4,9 °C considerando il precedente periodo 1961-1990 il cui clima era meno alterato dal crescente effetto-serra. Tra tutti i 1904 mesi che compongono la serie di misura di Moncalieri, si è trattato di quello con la seconda anomalia termica più forte (+4,2 °C rispetto al 1991-2020, dunque), a un soffio dal caso record di giugno 2003 (+4,3 °C). Chiamiamo le cose con il loro nome: non si tratta di "estate indiana" o "estate di San Martino", come talora è stata definita... ma di un episodio estremo e fuori scala per il nostro clima, inserito nella preoccupante rampa del riscaldamento globale che - proprio come da decenni segnalano i modelli di clima futuro - ci sta traghettando verso un clima nuovo e ostile agli ecosistemi terrestri e all'umanità.

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