Contenuto sponsorizzato

''Non abbiate paura di sbagliare. La formazione che avete ricevuto va oltre le conoscenze disciplinari'', il rettore ai 400 giovani alla cerimonia delle lauree

In piazza Duomo a Trento 400 giovani laureati. Dal testimonial, che ha appena dato le dimissioni da Twitter, un invito a uscire dalla comfort zone per cambiare e crescere. Dal rappresentante di laureati e laureate un invito a vivere a pieno ritmo tutte le opportunità

Foto di Cattani Faggion
Pubblicato il - 22 ottobre 2022 - 17:49

TRENTO. "Ogni appuntamento rinnova il senso del nostro essere Università e del lavoro di tutte le persone che contribuiscono a rendere l’Ateneo di Trento un ambiente ideale di studio e ricerca". Così il rettore Flavio Deflorian alla cerimonia di laurea. "Oggi, siete qui nonostante la pioggia, per un giorno speciale, che invita alla riflessione. Con questa cerimonia, infatti, state attraversando un confine simbolico, una svolta invisibile che segna la fine di un percorso e l'inizio di una nuova avventura. Per arrivare alla laurea avete affrontato difficoltà e momenti di sconforto sconosciuti agli studenti degli ultimi decenni. E' un successo che non verrà riportato sulla pergamena, ma che voi ricorderete, facendo tesoro dell’esperienza per gli anni a venire. Tra pochi giorni sarò, come i vostri genitori al fianco di mia figlia nel momento della laurea. Capisco bene quello che provate oggi".

 

Una cerimonia che si rinnova dal 2015. E oggi, sabato 22 ottobre, piazza Duomo ha accolto 400 giovani per la cerimonia di laurea numero dodici in un clima gioioso che non si è rabbuiato nemmeno per la fitta pioggia.

Dal rettore è arrivato un incoraggiamento ad affrontare avversità, cambiamenti, incertezze ed emergenze con la consapevolezza di avere "tutti gli strumenti per superarle. La formazione che avete ricevuto, infatti, va ben oltre le competenze e le conoscenze disciplinari. L’Università di Trento - prosegue Deflorian - ambisce a formare i cittadini e le cittadine del futuro, in grado di partecipare attivamente alla vita sociale e produttiva del Paese, di rispondere con creatività e intelligenza alle sfide di un contesto in profonda e continua trasformazione, pieno di incertezze e spesso di difficoltà. Siate coraggiosi e non abbiate paura di sbagliare. È proprio in momenti come questo che il vostro talento e la vostra determinazione possono fare la differenza e contribuire a creare un futuro migliore. Trasformate le crisi in opportunità e mettetevi in gioco con ambizione e audacia, nel lavoro come nella vita".

 

Presenti alla cerimonia anche la prorettrice vicaria Paola Iamiceli, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e il sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

"Sono le competenze dei giovani la chiave per far crescere il nostro territorio. E' quindi fondamentale saper trattenere e attrarre i talenti, un obiettivo strategico che le istituzioni trentine cercano di raggiungere anche con iniziative come la campagna per i professionisti della sanità. La capacità di trovare soluzioni ai problemi sempre nuovi è essenziale, in particolare in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Alla base di tutto c’è la conoscenza, sia che riguardi i mestieri, sia la ricerca pura dei laboratori. Questa è la direzione. Il nostro è un territorio che ha saputo investire sulla crescita della sua Università, con un’offerta competitiva di cui fa parte la facoltà di medicina, una scommessa che sta avendo ragione nei numeri e per la quale ringrazio l’ateneo per aver colto gli stimoli della comunità. Su questa strada occorre proseguire. La Provincia conferma il suo pieno supporto, al mondo universitario e della ricerca, per lo sviluppo del Trentino", dice Fugatti, mentre Ianeselli aggiunge: "E' un mondo che ha più che mai bisogno di voi, della vostra conoscenza dei problemi, delle vostre idee per quanto riguarda le soluzioni. Non so se ne siete consapevoli, ma siete voi la nostra speranza. Per quanto mi riguarda siete voi la chiave che ci può aprire le porte del futuro e allontanare quegli scenari da fine del mondo spesso evocati in questi giorni. E poi un ringraziamento: "Per il contributo che avete dato in questi anni alla nostra città. Considero l'università – e in particolare la nostra, che è tra le migliori d'Italia – un incubatore di talenti che, per contiguità e contaminazione, non può non far crescere anche il territorio che la ospita. Se Trento è migliorata in questi ultimi lustri, se è diventata più aperta e accogliente, lo dobbiamo anche a voi e alla vostra vivacità intellettuale".

Un forte invito a non lasciarsi bloccare dalla paura è arrivato da Alberto Parrella, laureato in Economia e Management nel 2013 e in Innovation Management nel 2015, senior product manager di Twitter Inc., chiamato come testimonial. Si è soffermato su quale sia stata la costante nel suo percorso di crescita personale e professionale: cosa l’abbia spinto ad andare da Caserta (la sua città natale) a San Francisco (dove oggi lavora) passando per Londra, Trento (dove ha vissuto la sua esperienza universitaria con tutte le relative opportunità, come l’Innovation Lab): la paura, paura di sbagliare e fallire, del cambiamento, di rimanere soli. "Sentirsi inadeguati significa anche affacciarsi oltre le nostre sicurezze, la nostra comfort zone: avere paura significa spesso essere davanti ad un'occasione di cambiamento e crescita".

Ha raccontato alcune delle sue paure, come quella di dover scegliere tra l’offerta di Twitter che gli arrivava da Londra e quella di un’azienda di Milano. Alla fine, ha scelto proprio l’opzione che percepiva come più rischiosa. Ha ripreso: "Non adagiarsi è necessario. Ad esempio, il mio lavoro mi permette di mostrare le mie idee a 250 milioni di utenti con un click; qualcosa a cui è stato è stato difficile abituarsi ma che ora non mi intimorisce più. Anzi, è proprio non sentire più questa paura che mi ha spinto a dare le dimissioni, proprio l’altro ieri, da Twitter perché ho trovato nuove opportunità altrove (in una startup perlopiù). Sono terrorizzato ma anche elettrizzato". Il suo augurio? Puntare su curiosità, ambizione (mai superbia) e preparazione.

Un invito a fare tesoro dell’esperienza universitaria è arrivato da Omar Zoghlami, laureato in Matematica e ora iscritto al corso magistrale Advanced Mathematics, che ha preso la parola in rappresentanza dei laureati e laureate presenti in piazza. "Spesso, in matematica, l’idea risolutiva risulta apparire in modo molto più chiaro quando il problema viene attaccato da punti di vista differenti, cosa che accade in maniera molto naturale quando si ragiona insieme" e "l’università ha un ruolo determinante nel promuovere questo continuo scambio di idee, anche da un punto di vista meramente fisico, grazie ai luoghi che essa mette a nostra disposizione, al di là delle lezioni". Si è detto "davvero soddisfatto della scelta che ho fatto, specie in un’università come la nostra dove, grazie anche alla forte rappresentanza, gli studenti sono una priorità e le possibilità che ci vengono offerte sono veramente tante". Perché "la vita di uno studente universitario non è circoscritta all’università, molte esperienze che ne sono caratterizzanti avvengono fuori dai corridoi, dalle aule, dalle sale studio e finalmente stiamo iniziando a viverle a pieno ritmo".

Questa volta alla cerimonia erano presenti anche sei migliori laureati e laureate del Collegio Clesio: Vittorio Maria Coraducci, Luca Dal Forno, Greta Granocchia, Luca Marchiori, Anna Saiani e Alessia Tecchio.

 

A ricordare le caratteristiche della struttura è stato Jorge Jovicich, vice direttore del Collegio Clesio. L’edificio, nel centro storico di Trento, in questo momento accoglie 84 allievi e allieve, a cui offre un ambiente stimolante e multiculturale per tutto il loro percorso di studi. Alla struttura si accede attraverso una selezione basata su criteri di merito. Il bando di concorso esce una volta l’anno. Per rimanere nel collegio è necessario mantenere un alto rendimento.

A concludere il programma il canto del Gaudeamus Igitur, inno universitario, la proclamazione da parte del rettore e il lancio dei tocchi sulle note dell’Halleluja di Händel. L’accompagnamento musicale dal vivo è stato eseguito dalla Corale Polifonica e Orchestra UniTrento. Alla cerimonia era attivo il servizio Lis (Lingua dei segni italiana) a cura di Ens (Ente nazionale sordi Onlus). L’evento è stato organizzato dall’Università di Trento in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e con il Comune di Trento.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
24 gennaio - 20:20
In un'intervista al Sole 24 Ore il ministro Pichetto Fratin ha confermato d'aver firmato lo schema del disegno di legge delega sul nucleare, ma [...]
altra montagna
24 gennaio - 18:00
Domenica 26 gennaio in Val di Fiemme e Fassa torna la Marcialonga, giunta quest'anno alla sua 52ª edizione. La gara di sci di fondo più [...]
Cronaca
24 gennaio - 20:37
Il giovane, studente universitario a l’Aquila, stava arrampicando in località Fossa di Valleona quando è precipitato. Fatale la [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato