Dai ragni fili di seta per le fibre del futuro, il progetto delle Università di Trento e Ferrara: potranno essere usati in robotica e medicina
Uno dei materiali realizzato dalla collaborazione delle due Università consiste in fili di seta con diametro di circa 10 micrometri, prodotti naturalmente da un particolare tipo di ragno (Cupiennius salei), rivestiti da uno strato di una lega di Ferro e Cobalto (FeCo), metallica e magnetica e con spessore di 100 nanometri
TRENTO. Fibre del futuro fatti di fili di seta e microelementi magnetici. Un progetto importante che nasce dalla collaborazione tra il dipartimento di Fisica e Scienza della Terra dell'Università di Ferrara e l'Università diTrento e che potrebbe portare anche novità in ambito dell'elettronica e della medicina.
“La seta è una fibra a base proteica, più genericamente un biopolimero, prodotta dai bachi da seta e dai ragni. Tutti sanno che la seta di baco è usata per la realizzazione di tessuti di particolare valore e bellezza; la seta di ragno non viene impiegata nell’industria tessile perché questo animale non ne produce in grandi quantità e pertanto nell’immaginario comune è prevalentemente associata alle ragnatele, che non suscitano in noi particolare attrazione In effetti, la seta ha eccezionali proprietà meccaniche, quella di ragno ancora più di quella di baco, e di biocompatibilità” ha spiegato il dottor Federico Spizzo dell’Università di Ferrara.
La seta è oggetto di attenti studi per sfruttarne le potenzialità in applicazioni tecnologiche e per riprodurne artificialmente le caratteristiche. L’Università di Trento è da tempo attiva in questo promettente campo di ricerca e la sinergia con la consolidata esperienza di Unife nel campo del nanomagnetismo ha portato alla creazione di materiali innovativi che, combinando le ottime prestazioni della seta con la funzionalità magnetica, “possono essere utilmente impiegati in campo biomedicale, elettronico e della sensoristica” aggiunge la Professoressa Lucia Del Bianco dell’Università di Ferrara.
Uno dei materiali, realizzato da Spizzo e Del Bianco insieme a Gabriele Greco e a Nicola Pugno dell'Università di Trento, consiste in fili di seta con diametro di circa 10 micrometri, prodotti naturalmente da un particolare tipo di ragno (Cupiennius salei), rivestiti da uno strato di una lega di Ferro e Cobalto (FeCo), metallica e magnetica e avente spessore di 100 nanometri.
Si è così ottenuto un filo estremamente flessibile e robusto che, grazie al rivestimento di FeCo, risulta essere elettricamente conduttivo, può essere manipolato mediante un campo magnetico applicato esternamente (attuazione magnetica) e può essere usato come sensore di stress meccanici, in virtù di una particolare proprietà della lega FeCo nota come magnetostrizione. Si tratta di una prova di principio per la creazione di un materiale con enormi potenzialità, ad esempio per l’avveniristico settore della robotica.