Covid, eccesso di mortalità del 76% maggiore tra i Repubblicani rispetto ai Democratici negli Usa: “Risultato del diverso atteggiamento nei confronti del vaccino”
I risultati sono emersi da uno studio pubblicato dal National Bureau of Economic Research americano: "La ben documentata differenza nell’attitudine alla vaccinazione e nell’adesione dichiarata tra Repubblicani e Democratici ha già avuto serie conseguenze sulla gravità e sull’andamento della pandemia negli Stati Uniti"
TRENTO. “Stimiamo un tasso di eccesso di mortalità sensibilmente più alto per i Repubblicani rispetto a quello dei Democratici, con la quasi totalità della differenza concentrata nel periodo successivo all’ampia diffusione dei vaccini nei due Stati presi in considerazione nel nostro studio, Ohio e Florida”. Una differenza che a livello numerico, riportano i ricercatori della Yale School of Public Health in un working paper rilasciato dal National Bureau of Economic Research, si traduce in un tasso di mortalità in eccesso del 76% maggiore tra i Repubblicani rispetto ai Democratici tra marzo 2020 e dicembre 2021. Secondo gli autori del report, scrive la Nbc, la causa principale sarebbe da ricercare nella maggior esitazione e scetticismo nei confronti della vaccinazione da parte dei Repubblicani anche se secondo uno studio precedente (arrivato alla stessa conclusione in termini di mortalità) avrebbero giocato un grande ruolo anche l’utilizzo delle mascherine ed il distanziamento sociale, entrambe misure criticate in diverse occasioni dalla base del partito.
Nello studio rilasciato dal Nber si riporta come da aprile a dicembre 2021, quando i vaccini si sono diffusi ampiamente tra la popolazione negli Stati Uniti, il tasso di mortalità in eccesso in Florida ed Ohio è stato addirittura del 153% maggiore tra i Repubblicani rispetto ai Democratici. “L’appartenenza politica – scrivono gli autori del report, Jacob Wallace e Jason L.Schwartz (Yale School of Public Health) insieme a Paul Goldsmith-Pinkham (Yale School of Management) – è emersa come un potenziale fattore di rischio per il Covid-19”. Il lavoro dei ricercatori ha preso in considerazione oltre 570mila decessi di persone al di sopra dei 25 anni avvenuti tra gennaio 2018 e dicembre 2021, stimando nel periodo il tasso di mortalità in eccesso come l’aumento del numero di decessi osservati rispetto a quelli previsti sulla base di fattori come la stagionalità, la posizione geografica, l’età eccetera. Prima della pandemia, i dati dei ricercatori hanno infatti riportato tassi di mortalità in eccesso intorno allo 0%, mentre nell’inverno 2020-2021 entrambi i gruppi (Democratici e Repubblicani) hanno visto un simile (e importante) aumento.
Tuttavia, continuano i ricercatori, nell’estate del 2021 (dopo che negli Stati Uniti i vaccini si sono diffusi ampiamente) il tasso di mortalità in eccesso per i Repubblicani è cresciuto, arrivando a raddoppiare quasi quello dei Democratici. Un gap che si è poi ampliato ulteriormente nell’inverno del 2021. “Tra marzo 2020 e dicembre 2021 – scrivono gli autori del report – il periodo del nostro studio che si sovrappone con la pandemia, i tassi medi di mortalità in eccesso erano del 76% più alti per i Repubblicani, una differenza che è amentata fino al 153% dopo il 5 aprile 2021, quando tutte le persone adulte hanno potuto vaccinarsi in Florida e in Ohio”. Il netto cambiamento nei tassi prima e dopo la disponibilità dei vaccini, continuano i ricercatori, suggerisce un ruolo molto importante giocato dai vaccini stessi. “Utilizzando i tassi di vaccinazione a livello di contea – continuano gli esperti – troviamo evidenze che la vaccinazione contribuisce a spiegare le differenze nell’eccesso di decessi in base all’appartenenza a un partito politico, anche tenendo in considerazione le varie aree e le differenze di età”.
Il gap infatti, concentrato in quelle contee dove i tassi di vaccinazione sono stati i più bassi, si materializza come detto solo dopo l’ampia diffusione dei vaccini tra la popolazione. “In generale – concludono i ricercatori – i nostri risultati suggeriscono che l’appartenenza politica è diventata un fattore sostanziale di rischio in Ohio ed in Florida solo dopo la diffusione dei vaccini. La mancanza di dati in merito alla vaccinazione a livello individuale limita la nostra abilità di delineare ampie conclusioni, ma i risultati suggeriscono che la ben documentata differenza nell’attitudine alla vaccinazione e nell’adesione dichiarata tra Repubblicani e Democratici ha già avuto serie conseguenze sulla gravità e sull’andamento della pandemia negli Stati Uniti. Se queste differenze nella vaccinazione per appartenenza politica continueranno, il tasso di mortalità in eccesso rimarrà probabilmente più alto tra i Repubblicani nelle prossime fasi della pandemia”.