Coronavirus, i test salivari trentini validi per ottenere il Green pass e verranno usati nelle scuole ''sentinella'': ''Strumento per la sorveglianza sanitaria''
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato a fine agosto il piano per il monitoraggio della circolazione Covid nelle scuole attraverso i test salivari, sviluppati e prodotti in Trentino dal Dipartimento Cibio e dall'Apss con il supporto della Provincia. Durante l'estate sono stati utilizzati da 5 cooperative. Massimo Pizzato: "Un ottimo riscontro, ora si passa in un contesto più complesso"

TRENTO. "Aderiamo al progetto sentinella del ministero e quindi i test salivari vengono introdotti nella scuole primarie e secondarie di primo grado". A dirlo Massimo Pizzato, virologo del Cibio e coordinatore del corso di laurea di Medicina e Chirurgia a Trento. "Tutto è in fase di definizione negli ultimi dettagli e ragioniamo con Provincia e Azienda provinciale per i servizi sanitari per estendere questa metodologia di sorveglianza sanitaria agli istituti superiori".
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato a fine agosto il piano per il monitoraggio della circolazione Covid nelle scuole attraverso i test salivari, sviluppati e prodotti in Trentino dal Dipartimento Cibio dell'Università di Trento e dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari con il supporto della Provincia.
Ora il ministero intende mettere in campo un programma di testing per monitorare e ridurre la diffusione del virus e limitare isolamenti e quarantene, cercando così di evitare il ritorno alla Didattica a distanza. Inoltre i test salivari sono stati validati anche per il rilascio del Green pass (Qui articolo).
"Sono stati autorizzati e anche questi test, affidabili e sensibili come i tamponi nasofaringei sono validi per ottenere la certificazione verde. Invece nel progetto ministeriale delle scuole 'sentinella' - spiega Pizzato - consentono una campionatura rappresentativa della popolazione scolastica. Si valuta anche un utilizzo più in profondità e la possibilità anche di ricomprendere gli istituti superiori, ma sono necessari ancora alcuni giorni: il Cibio mette a disposizione strumenti e attrezzature, il personale e il know-how, la discussione viene approfondita con Provincia e Apss per delineare le migliori strategie e soluzioni".
Il piano prevede test molecolari salivari condotti, su base volontaria, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio nazionale. Le “scuole sentinella” vengono indicate dalle autorità sanitarie locali in collaborazione con gli uffici scolastici.
La popolazione scolastica in Trentino è di 25.941 e 15.259 alunni rispettivamente per le scuole primarie e secondarie di primo grado; la richiesta ministeriale è quella di invitare a effettuare il test quindicinale 562 e 331 giovani per una numerosità quindicinale di 337 e 198 ragazzi, sempre tra scuole primarie e secondarie di primo grado.
Numeri simili per quanto riguarda l'Alto Adige con 27.458 alunni delle scuole primarie e 16.380 iscritti alle secondarie di primo grado. Il fabbisogno per gli altoatesini è di rispettivamente 595 e 355 giovani per gli inviti quindicinali e 357 e 213 per la numerosità di campionatura.
I test salivari vengono utilizzati sul territorio provinciale da inizio luglio. Una fase applicativa per affinare l'utilizzo con 5 enti aderenti (Kaleidoscopio, Adam 99, Progetto 92, poi CusCamp Unitn e Aerat per le attività con il campus calcio Trento) all'interno del progetto pilota "Screening dei bambini con test salivare" nell'abito dei centri estivi e dei campeggi per giovani.
"In questi mesi abbiamo analizzati un centinaio di salivari ogni settimana e non sono stati rilevati contagi e positività - spiega Pizzato - anche perché il numero di test è stato ridotto e molto casuale. Non andiamo a diagnosticare i sintomatici in modo mirato, ma è un'azione preventiva di monitoraggio e sorveglianza sanitaria. La ricezione delle famiglie è stata molto buona perché questo strumento non è invasivo, risulta particolarmente adatto ai bambini, pur restando comparabile come affidabilità al tampone nasofaringeo. Abbiamo inoltre trovato la disponibilità e un accordo con l'associazione Anffas del Trentino per valutare l'appropriatezza di questo strumento anche sulle categorie più fragili".
Superati gli iter burocratici e ottenute le varie autorizzazioni, questo progetto è riuscito a coinvolgere diverse parti del mondo sanitario, universitario e imprenditoriale: il processo è interamente "Made in Trentino", il laboratorio è gestito dal Cibio e parlano trentino anche le provette che sono state brevettate dal centro di ricerca dell'Università di Trento per superare a piè pari la carenza dei materiali. I kit sono inoltre prodotti da un'azienda del territorio.
Ora si passa a contesti più complessi quali la sorveglianza nelle scuole. La stima fin dall'inizio è stata quella di arrivare all'analisi di 3 mila test salivari al giorno con refertazione tra le 24 e le 48 ore. L'analisi viene portata avanti nei laboratori del Cibio-Centro di biologia integrata dell’università di Trento a Mattarello. Attualmente il Centro impiega 6 neolaureati con un'età media di 25 anni.
"Questa settimana si conclude il lavoro e il progetto che coinvolge le cooperative. In questa fase riusciamo a fornire il referto, consultabile tramite il portale TreC/FastTrec, in 24 ore dalla consegna del campione. Poi passiamo agli istituti, un fattore importante è quello di riuscire a strutturare una logistica capillare e un'anagrafica ma in generale per questi aspetti organizzativi sul territorio ci avvaliamo e ci affidiamo al supporto dell'Apss. L'ipotesi è quella di prevedere ulteriori assunzioni per farsi trovare pronti a fronteggiare qualsiasi scenario", conclude Pizzato.