L'Euregio a Juncker: "Più impegno sui profughi"
Documento consegnato al presidente della Commissione europea da Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter
ALPBACH. "È il realismo – ha spiegato il presidente dell'Euregio Ugo Rossi – che ci ha portato oggi a consegnare al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker una Risoluzione per una Europa dalle soluzioni comuni in cui chiediamo di assicurare modalità eque e condivise tra tutti gli Stati membri nell’affrontare la crisi dei profughi. Ma è anche la speranza di una visione che ci porta a impegnarci in prima linea per le ragioni stesse per cui è nata l’Unione europea: la pace e la democrazia. Non tutti oggi si rendono conto che queste due beni non sono mai assicurati una volta per tutte. Sono una conquista quotidiana che quotidianamente va difesa e valorizzata».
"Ci sono problemi difficili da affrontare – ha proseguito Rossi – come quello dell'emigrazione e del controllo delle frontiere. Noi oggi vogliamo portarle un piccolo contributo, una richiesta, garantendo che ci sarà sempre il nostro impegno per cercare di dimostrare che un'Europa anche dei territori, delle regioni è possibile".
"Oggi sull'Adamello – ha detto il governatore Rossi al presidente Juncker, facendo riferimento alla Festa della Fratellanza – alpini e schuetzen stanno commemorando i caduti della prima guerra mondiale. Lo stanno facendo in quello che una volta era il confine e lo stanno facendo con uno spirito di amicizia, di fratellanza e di convivenza fra i popoli. E' lo spirito con il quale è nato l'Euregio".
Nel testo del documento (LEGGI) si esprime la preoccupazione per un fenomeno, quello delle migrazioni, "che non si sta attenuando" e che continua a produrre "un grande numero di sbarchi in Italia, dove i centri di accoglienza sono sovraffollati e si verificano disordini al confine francese".
"Tutto questo – secondo i governatori – dimostra chiaramente che strategie a livello soltanto statale non bastano per affrontare la questione dei profughi". Una questione che nel documento si chiede chiaramente sia affrontata "con il coinvolgimento di tutta l'Europa. Si chiede inoltre "che gli Stati situati alla frontiera esterna dell'Unione, come Italia e Grecia, non siano abbandonati dall'Unione Europea e dagli altri stati membri".
Dal canto suo, lo presidente della Commissione ha ribadito il suo no alla creazione di barriere e l'esigenza che l'Europa si occupi delle grandi questioni, non del particolare. "Solo in questo modo la distanza tra Bruxelles e i cittadini sarà ridotta."