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Tirato per la Giacca (da Fugatti e Panizza), il presidente del Trento è pronto a candidarsi a sindaco: sul tavolo sembra rimasto solo il suo nome ma la spinta è già esaurita

Poteva davvero impensierire il centrosinistra una candidatura forte come quella dell'imprenditore trentino ma i mesi passati a ''bagnomaria'' tra conferme e smentite indirette, i 'no grazie' degli altri candidati, e il fatto che si è giunti davvero allo scadere dei tempi, hanno fortemente depotenziato la discesa in campo del numero uno del Trento Calcio  

Di Daniele Loss e Luca Pianesi - 10 January 2025 - 19:49

TRENTO. Alla fine Mauro Giacca - quasi certamente - dirà "sì". Controvoglia, tornando sui propri passi, per nulla convinto (o almeno non nella percentuale in cui dovrebbe, vista l'importanza della partita), pressato e quasi supplicato da Lega e Patt nella figura di Franco Panizza in particolare (Fratelli d'Italia no: il partito di Giorgia Meloni avrebbe seguito tutt'altra strada e agito secondo una strategia ben diversa) che, per il ruolo di candidato sindaco a Trento, non hanno mai avuto un'alternativa credibile.

 

Per la chiusura del cerchio sarà sufficiente attendere qualche giorno, forse addirittura sarà una questione di ore. Manca solo l'ok definitivo del diretto interessato, che non ha ancora sciolto tutte le riserve, cercando quasi di "resistere" sino all'ultimo, prima di gettarsi in un'avventura della quale avrebbe fatto volentieri a meno. Ma le alternative sono praticamente ridotte a zero e dunque si attende solo il suo ok.

 

Poco meno di due mesi fa, proprio a Il Dolomiti (Qui l'intervista), Mauro Giacca aveva ammesso di essere lusingato dall'idea.

 

"Mi hanno fatto grande piacere gli attestati di stima che ho ricevuto - aveva dichiarato l'imprenditore trentino - e il fatto che più di una persona abbia pensato a me per un ruolo così importante. Se mi chiedete se tutto ciò ha smosso qualcosa dentro di me e creato dell'interesse da parte mia, beh la risposta è sì. Attenzione: non ho detto "sì" a nessuno, ma confermo di non aver detto nemmeno "no". Se mi chiederanno di sedermi attorno ad un tavolo per parlarne lo farò e ascolterò cosa avranno da dirmi. Certo è che se e sottolineo se, dovesse essere, dovrà esserci una grande condivisione perché, nella vita, non mi piace essere imposto a nessuno. In tutti gli ambiti. A maggior ragione questo, perché nel caso specifico stiamo parlando del bene della città".

 

Erano seguite interlocuzioni e, nel giro di pochi giorni, tutte le forze politiche di centro destra, chi più convintamente e chi meno, avevano deciso di convergere su Giacca, che era la prima, ma anche unica, scelta. E, a metà novembre, la sua possibile candidatura aveva creato qualche "pensiero" nel centro sinistra, visto che si tratta di un imprenditore di successo, assai conosciuto in città e, aspetto tutt'altro che trascurare, con la possibilità d'investire in prima persona nella propria campagna elettorale. Insomma, un candidato forte, sicuramente molto di più rispetto ai due - prima uno e poi l'altro - proposti dal centro destra nel 2020, quando partì Baracetti e arrivò (fermandosi ad un desolante 30,22%) Merler.

 

Giacca non aveva detto "sì" e, con il passare dei giorni, si era reso conto che il compito di sindaco, ma anche l'impegno di una campagna elettorale "tosta" da condurre in città (con il centrosinistra avantissimo comunque), non sarebbero stati minimamente compatibili né con la sua attività imprenditoriale, né con il suo ruolo di presidente del Trento Calcio, per il quale ha un progetto ambizioso che prevede, nel giro di qualche anno, l'approdo in serie B. Dunque ha ringraziato e si è chiamato fuori, consigliato da tanti amici che gli hanno suggerito di restare lontano da un'avventura così complicata. E Mauro Giacca l'ha detto a tante persone che le "chiacchiere" (verificate) sarebbero rimaste tali. 

 

Lega e Patt, però, non hanno mollato la presa: la mancanza di qualsiasi altra alternativa ha indotto sia il Carroccio che le Stelle Alpine a spingere forte sull'acceleratore. Il Governatore Fugatti si è speso in prima persona, così come il presidente del Partito Autonomista (o quel che ne resta) Franco Panizza. Che, in occasione di un evento natalizio, avrebbe assicurato ai presenti - in confidenza, ma non troppo - che Giacca sarebbe stato il candidato sindaco del centro destra e successivamente si è prodotto in un pressing costante con l'obiettivo di strappare il "sì" dell'imprenditore trentino.

 

Il rapporto d'amicizia che esiste tra Fugatti e Giacca è cosa nota, a tal punto che il presidente del Trento Calcio partecipò come "guest star" ad uno degli incontri di presentazione della biografia del Governatore durante la campagna elettorale per le Provinciali 2023: l'evento si svolse in una libreria Artigianelli, a Trento, vuota davanti ad una ventina di persone, compresi gli addetti ai lavori (Qui articolo).

 

Ebbene se Mauro Giacca salirà a bordo della "macchina", sarà soprattutto per non deludere l'amicizia che lo lega al Governatore e all'ex assessore Bisesti, che ha lavorato sin dal primo momento al "matrimonio". E poi è arrivato il pressing di Franco Panizza. Poco importa (e questo è l'aspetto politicamente "drammatico") se l'imprenditore abbia pochissime speranze di portare la contesa al ballottaggio: al centro destra, in questo momento, interessa avere un candidato che riesca almeno a ripetere il risultato di cinque anni fa e contenere i danni.

 

Se, invece, in extremis l'imprenditore trentino si chiamerà fuori (e, a questo punto, la cosa sarebbe clamorosa), si leverà da quello che potrebbe diventare un vero "impiccio" per lui. Eh sì, perché condurre la campagna elettorale e poi, dopo quella che appare come una sconfitta più che probabile, ritrovarsi a dialogare con il proprio avversario non è proprio quanto di meglio si possa desiderare. Soprattutto se in "ballo" ci sono partite importanti, ad iniziare dal nuovo stadio. Da una parte Fugatti e dall'altra Ianeselli, da una parte la Provincia e dall'altra il Comune. Tirato per la... giacca, Giacca quasi sicuramente accetterà. Rischiando, a questo punto, di diventare a tutti gli effetti un uomo Lega/Patt (ad oggi sempre più facce della stessa medaglia talmente sono 'legati' i loro rappresentanti e scusate il gioco di parole) con buona pace anche della sua 'creatura', quel Trento Calcio che in quanto squadra della città dovrebbe appartenere un po' a tutti i trentini, di destra, centro o sinistra e non finire 'bollata' da una discesa in campo che con il calcio non c'entra niente

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