Scuola, carenze formative. Parolari contro Gerosa: "Esautora il Consiglio del Sistema Educativo e invita al confronto gli insegnanti che non rappresentano la categoria"
La consigliera provinciale Francesca Palorari: "Se la legge sulla scuola prevede organi e assegna ad essi precisi e specifici compiti, l’Assessora non può disapplicare la legge e scegliere discrezionalmente con chi vuole confrontarsi"
TRENTO. "Sul tema delle carenze formative e degli esami di riparazione l’Assessora all’Istruzione esautora il Consiglio del Sistema Educativo provinciale (CSEP), l’organo di rappresentanza delle componenti della comunità scolastica".
A dichiararlo è la consigliera provinciale del Partito Democratico Francesca Parolari, che ha deciso presentare un'interrogazione alla Giunta provinciale di Trento in merito al fatto che "risulta che l’Assessora all'Istruzione Francesca Gerosa abbia organizzato per il 24 gennaio prossimo un incontro rivolto a massimo due insegnanti per scuola al fine di raccogliere il loro parere sulle carenze formative".
I docenti in questione, viene specificato, compongono i Consigli d'Istituto delle scuole trentine e "in questa veste non hanno alcun potere di rappresentare la categoria". E l'oggetto dell'interrogazione è racchiuso in una domanda diretta: "Quali le ragioni della mancata audizione del Consiglio del Sistema Educativo provinciale sui temi che riguardano la scuola e della sua scarsa incisività?".
Ad essere rimarcato è come non risulti che un'analoga richiesta di parere "sia stata rivolta al CSEP", benché sia questo l'organo che dovrebbe esprimersi sul tema e non i Consigli d'Istituto, fra i cui compiti "non risulta esserci quello di esprimersi sull’offerta formativa provinciale".
Il Consiglio di Istituto, viene sottolineato nell'interrogazione, è l'organo di governo della singola istituzione e ha compiti d'indirizzo, di programmazione e di valutazione delle attività dell'istituzione. "I rappresentanti degli insegnanti all’interno di questo organo hanno quindi un ruolo e una funzione ben precisa e ben delimitata – prosegue Parolari – e non possono essere legittimati ad esprimersi in nome e per conto dei colleghi in ordine all’offerta formativa e se viene loro richiesto cosa pensano in ordine alle carenze formative, essi non possono che rispondere a titolo esclusivamente personale".
"Diverso sarebbe il peso del parere del CSEP qualora venisse audito in merito, e non si comprende per quale ragione ciò non avvenga – continua Parolari – com’è nel caso specifico delle carenze formative, e si proceda interpellando insegnanti singoli che, come detto, non possono rispondere a nome della categoria. E quando invece è stato interpellato, come nel caso della richiesta di parere sull’insegnante faber, ciò è avvenuto successivamente alla presa di posizione pubblica dell’Assessora sminuendo di fatto il ruolo del Consiglio".
Nell'interrogazione viene poi sollevata un'altra questione, relativa alla pagina web del CSEP che "risulta scarna di contenuti che non sono neppure aggiornati" con Parolari che chiede "come mai non siano pubblicati i verbali delle riunioni".
"Non si può non rilevare un ridotto dinamismo del CSEP, benché sia di recente nomina" rimarca Francesca Parolari, puntualizzando: "Pur a fronte dei poteri di analisi e propositivi riconosciutigli dalla legge e nonostante le tematiche e le questioni che interessano il mondo dell’istruzione siano numerose, complesse e bisognose di approfondimento, la sua azione appare procedere con scarso impulso".
Riassumendo le principali questioni dell'interrogazione, alla Giunta Provinciale viene chiesto "se corrisponde al vero che la piattaforma web dedicata al CSEP è scarna di contenuti e che quelli presenti non sono aggiornati, e per quale ragione i verbali delle riunioni non sono pubblicati sul sito nonostante il regolamento lo preveda".
Infine, relativamente alla questione principale, "se corrisponde al vero che l'Assessora all'Istruzione abbia organizzato l'incontro con i rappresentanti degli insegnanti presenti all'interno dei consigli d'Istituto. E se ciò corrisponde al vero per quale ragione, con quali finalità e sulla base di quale disposizione l’Assessora alla Istruzione si rivolge agli insegnanti eletti nei Consigli delle istituzioni scolastiche, privi del potere di rappresentatività del corpo docente, piuttosto che al CSEP, organo preposto ad esprimere pareri sull’offerta formativa e sulla valutazione dei risultati del sistema educativo provinciale, che viene palesemente esautorato".
"Se la legge sulla scuola prevede organi e assegna ad essi precisi e specifici compiti, l’Assessora non può disapplicare la legge e scegliere discrezionalmente con chi vuole confrontarsi " osserva Francesca Parolari, che conclude: "Al Consiglio del Sistema Educativo provinciale, che già non sembra condotto con la spinta propulsiva e la dinamicità necessarie, deve essere riconosciuta l’importante funzione di analisi, proposta e valutazione che gli spetta nell’ambito della organizzazione scolastica provinciale".