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"Determinati a costruire la funivia Trento-Bondone", l'assessore Failoni a il Dolomiti: "Valutiamo tutte le ipotesi percorribili, compreso l'intervento della Provincia"

La strada principale per la funivia Trento-Bondone resta quella di affidarsi al project financing per il secondo lotto da Sardagna a Vason ma la Provincia non esclude nulla. L'assessore Roberto Failoni: "C'è attesa e siamo determinati a voler andare fino in fondo e completare l'opera fino in cima"

Di Luca Andreazza - 09 April 2024 - 09:51

TRENTO. "Valutiamo tutte le ipotesi percorribili". A dirlo a il Dolomiti è l'assessore Roberto Failoni. E il riferimento va alla funivia Trento-Bondone. "C'è la determinazione di andare in fondo e quindi fino in cima".

 

La strada principale resta quella di attenersi al piano iniziale, cioè il coinvolgimento dei privati per realizzare il secondo troncone, quello che da Sardagna (via Vaneze) porta a Vason, ma non si esclude nulla. La Provincia potrebbe metterci le risorse necessarie per completare il collegamento. 

 

"Ragioniamo sulle varie opportunità perché c'è la volontà di costruire un'opera completa", aggiunge Failoni. "E' determinato il presidente Fugatti in primis ma tutti siamo convinti di questa possibilità". Attualmente la previsione è di due lotti. La stazione di partenza ex Sit, intermedia all’ex Italcementi, intermedia a Sardagna.

 

Il secondo lotto passa per la stazione intermedia a Vaneze e approda alla stazione di arrivo a Vason. Lo schema prevede un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro, con una compartecipazione della Provincia di Trento, con i finanziamenti messi a disposizione dal ministero, circa 37,5 milioni di euro (Qui articolo), mentre la parte restante è stata messa inizialmente a carico dei privati nell’ambito del project financing (Qui articolo).

 

I costi di gestione sono stimati in 3,2 milioni di euro all'anno. Partenza con i cantieri nel 2027 e completamento dell'opera nell'arco di 2 anni (progettazione definitiva, espropri definiti minimi e appalti); capacità di intercettare 600 mila passeggeri annui fino a Sardagna, numero che sale a 910 mila se si va su fino a Vason; "autofinanziamento" al 40% attraverso la politica tariffaria e circa 13 minuti di viaggio su fune contro i 30-45 minuti su gomma. Tra gli obiettivi di sviluppo indicati il rilancio dell’attrattività turistica del monte Bondone. L’impianto potrà favorire la destagionalizzazione, la nascita di nuovi servizi e iniziative, l’incremento dell’occupazione alberghiera

 

Un progetto sul quale preme anche il Comune di Trento, palazzo Thun non ha mai nascosto l'ambizione di pensare alla costruzione della funivia che collegherebbe il capoluogo alla sua montagna (Qui articolo). E anche recentemente il sindaco Franco Ianeselli ha rimesso sul tavolo l'opera considerata dalla grande valenza strategica (Qui articolo).

 

Ora il project financing resterebbe la soluzione prioritaria ma c'è una sostanziale apertura alla costruzione totale e in via diretta, con l'aggiunta dell'ammanco attraverso il bilancio provinciale. Le risorse? "La Provincia ha dimostrato che se è determinata trova le coperture", evidenzia Failoni. "E se si dovesse rendere necessario ci sarà questo impegno. E' un investimento che potrebbe essere previsto su un periodo lungo perché ci vorrebbero 2 o 3 anni per la costruzione".

La procedura a evidenzia pubblica per il collegamento funiviario Trento-Monte Bondone con la relazione descrittiva, le immagini e rendering per informare circa le esigenze di Provincia e Comune sembra essere stato accolto con freddezza dal mercato.

 

Ma sul punto l'assessore ribatte che "non c'è freddezza ma attesa. Adesso siamo in fase di definizione degli ultimi passaggi della progettazione e poi andremo a ragionare con i possibili attori sull'opera con i dati e in maniera definitiva. I costi sono piuttosto stabili, però serve una chiarezza sul progetto, anche per le imprese per valutare un investimento e la sostenibilità della realizzazione del collegamento funiviario da Trento fino in cima al Bondone", conclude Failoni.

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