Bondone, poca neve (nonostante l'ultima perturbazione) e il bacino è un miraggio, approvata la proposta di Stanchina: "Studio di fattibilità e tempi certi per l'opera"
Il bacino, per il consigliere provinciale di Campobase, deve integrarsi in un futuro incerto. "E' necessario poi considerare che la protezione della natura e dell'ambiente è sempre di più una leva del turismo. Non solo innevamento ma anche scorta idrica per affrontare periodi di siccità e per funzioni antincendio"
TRENTO. E' scesa la neve naturale nelle scorse ore ma non sufficiente a rafforzare l'offerta, si resta a circa 2 chilometri di piste aperte alle Viote che non riesce a esprimere per il momento la sua potenzialità. A ridosso delle festività di Natale e Capodanno, la disponibilità dei tracciati si aggira intorno al 6%. E si continua a parlare di bacino. L'idea è di predisporre uno studio di fattibilità e di avere tempi certi.
"Purtroppo ha nevicato solo 3-4 centimetri: tempo poco nuvoloso ma con forte vento", l'aggiornamento del Centro Fondo delle Viote. "Siamo aperti con un anello della pista Cercenari artificiale di 1.200 metri e il campo scuola da 450 metri. La temperatura dell'aria è di -3 gradi e quella della neve di -1,2 gradi".
L'avvio è stato positivo, c'è stata una risposta interessante della clientela ma l'offerta ridotta è un fattore. "Il discorso - ha spiegato Nicola Fruner, direttore del Centro fondo Viote - ricade sulla disponibilità di acqua, sempre poca, per avere un'offerta ottimale. Il tracciato è perfetto ma il chilometraggio, purtroppo, limitato" (Qui articolo).
Un tema, quello delle risorse idriche, molto a cuore anche di Trento Funivie, che preme forte sulla realizzazione di un bacino, possibilmente il più in quota possibile. Gli enti pubblici, Provincia e Comune, sono favorevoli a supportare la richiesta (Qui articolo). Tuttavia le proposte di localizzazione dell'opera sono state messe tutte nel cassetto. La difficoltà è di prevedere un'opera, comunque con un impatto, nella zona delle Viote, un'area particolarmente pregiata.
In sostanza la discussione è in stallo e intanto è iniziata la stagione invernale, sci alpino e sci nordico. Nel frattempo si cerca di sbloccare, anche politicamente, la partita. Nel corso della discussione per il bilancio, in piazza Dante è stato approvato un emendamento di Roberto Stanchina, la proposta firmata dall'esponente provinciale di Campobase ha ricevuto il semaforo verde dell'assessore Roberto Failoni.
L'obiettivo? Localizzazione certa, idem per i tempi di realizzazione, cioè due anni. "L'ipotesi di realizzare un nuovo bacino idrico, contemplata nella Variante al Prg 2019 del Comune di Trento, si inserisce in una strategia più ampia che non guarda solo al futuro dell'area sciistica", dice Stanchina. "L'idea è di accompagnare gli impianti del Bondone verso standard più elevati che passa attraverso un innevamento programmato e continuo, soprattutto in periodo di scarsità di neve".
Un'opera che dovrebbe inserirsi nel progetto del collegamento diretto tra la città e il Bondone con la costruzione del mega-impianto. "La prospettiva è che la funivia renderebbe la montagna ancora più accessibile e competitiva. C'è la necessitò di rendere la stagione sciistica più stabile con il bacino, senza però perdere di vista il contesto della delicatezza ambientale e degli impatti della crisi climatica".
Il bacino, per il consigliere provinciale di Campobase, deve integrarsi in un futuro incerto. "E' necessario poi considerare che la protezione della natura e dell'ambiente è sempre di più una leva del turismo". L'opera però può rispondere a ulteriori esigenze. "Non solo innevamento ma anche scorta idrica per affrontare periodi di siccità e per funzioni antincendio".
In questa proposta si inserisce la programmazione di uno studio di fattibilità "per trovare la localizzazione e le caratteristiche più adatte, ma anche per considerare le ricadute finanziarie. Il piano dovrebbe valutare tre proposte in alternativa a quelle attualmente valutate da arrivare pronti a inaugurare l'opera tra due anni", conclude Stanchina.