Piano guida Destra Adige, dalla funivia Trento-Bondone al polo fieristico, belle idee da mettere nero su bianco. Ma sembra carburante buono per la campagna elettorale
Una cartografia che prevede una parte residenziale e quindi una serie di opere pubbliche per il verde, percorsi ciclopedonali e spazi commerciali. Un piano (non un progetto) elaborato da Patrimonio su richiesta del Comune. Tante le incognite a cominciare dalla possibilità di reperire i fondi necessari per dare vita alle idee
TRENTO. Il collegamento con "Trento Alta" e il Monte Bondone e il Centro espositivo polifunzionale, il Cibio e il parco archeologico-acropoli alpina sul Doss Trento. E' il piano guida della Destra Adige, impostato nel 2015, e che è arrivato sui banchi del Consiglio comunale in questo tramonto di consiliatura.
Una cartografia che prevede una parte residenziale e quindi una serie di opere pubbliche per il verde, percorsi ciclopedonali e spazi commerciali. E ancora uno studentato universitario, un grande parcheggio da almeno 2.000 stalli e le ciminiere dell'ex Italcementi quale testimonianza dell'archeologia industriale. Questo il riassetto urbanistico elaborato da Patrimonio del Trentino per la Destra Adige.
Gli uffici provinciali hanno messo sul tavolo del Comune questo piano, scaturito dopo aver ascoltato la Giunta comunale nella prima parte del 2018, quindi i tecnici dei servizi dell'amministrazione del capoluogo, il gruppo di lavoro del Prg, la Commissione urbanistica e la Provincia.
Un piano che viene affinato in questi ultimi mesi dalla Giunta Andreatta, ma che poi è destinato a entrare nel vivo dopo le elezioni amministrative. L'agenda è piuttosto fitta da agosto a settembre tra conferenza dei servizi del Comune e i diversi passaggi istituzionali quali Circoscrizioni, commissione e consiglio comunale.
E' un piano guida, quindi non un progetto. Una serie di concetti per costruire un'agenda programmatica, una variante del Prg che richiede diversi passaggi prima di trovare una quadra. Sono 20 le opere inserite sulla cartografia che potrebbero cambiare il volto di Trento.
Il condizionale è d'obbligo in quanto sono linee e guida sulle quali lavorare e investire, soprattutto trovare fondi in tempi di oggettiva contrazione di risorse a livello comunale e provinciale. Tante belle idee e bene si fa a metterle nero su bianco, che però richiederebbero periodi molti lunghi e che rischiano un po' anche di illudere il capoluogo che Trento sarà diversa in quella zona.
Prima di tutto perché ormai la consiliatura è agli sgoccioli, quindi può limitarsi alle approvazioni: il piano guida piace e quello potrebbe essere il futuro, sarà poi la prossima Giunta a capire quanto e come realizzare le opere. Anche perché la situazione sembra diversa rispetto alla riqualificazione dell'area ex Michelin diventata Le Albere.
Lì era tutto o quasi pronto, un'area più circoscritta, anche progettualmente, la parte immobiliare pronta a investire e capitali pubblici accantonati per dare slancio, studi e progetti già vidimati. In questo caso manca tutto o quasi, soprattutto lato risorse, per un'offerta più diversificata che deve tenere conto anche della morfologia. C'è il grande impianto Trento-Bondone, un'opera che da sola richiede intorno ai 50 milioni di euro e tantissima decisione: una infrastruttura che poi va, infatti, in concorrenza a livello provinciale perché i soldi non sono infiniti e ci sono altri territori che reclamano impianti e spazi. E ancora c'è il parcheggio di attestamento che si collega al nuovo ponte ciclo-pedonale e un grande parco urbano.
Fermo da tempo, ecco anche riemergere il nuovo polo fieristico, la richiesta è stata avanzata dal Comune di Trento: un centro multifunzionale in grado di lavorare 12 mesi e facilmente raggiungibile dalla città. Il Piano guida avrebbe individuato un'area da 11.328 metri di quadrati di superficie per ospitare fiere, concerti e mostre. Un modo per superare le difficoltà logistiche: la Blm Group Arena è, giustamente, appannaggio di Aquila Basket e Trentino Volley, mentre l'Auditorium ospita circa 650 persone.
Capitolo ciminiere dell'ex Italcementi. Il Piano guida le prevede, come testimonianza della fabbrica, una memoria del passato. Ma mantenerle costa tre volte tanto: 525.089 euro per consolidarle e 174.599 euro per demolirle. Ma sono alcuni interventi, mentre il più realizzabile nel breve periodo sembra lo studentato, già in fase più avanzata. Un bell'elenco di cose da fare, carburante buono per la campagna elettorale appena cominciata, ma il futuro? Salvo enormi scossoni e accelerazioni, sempre possibili se la politica vuole e ci crede, il volto della Destra Adige potrebbe comunque rimanere questo per molti altri anni.