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Il Veneto vota sì al servizio militare obbligatorio. Bisesti: ''Favorevoli anche in Trentino''

La Lega del Trentino plaude all'iniziativa dei vicini veneti che chiedono una legge statale per tornare alla leva e al servizio civile

Di L.P. - 19 settembre 2018 - 20:30

TRENTO. "Siamo perfettamente d'accordo nel reintrodurre la leva obbligatoria convinti che sia un provvedimento utile per ricreare rispetto per le istituzioni e senso di comunità". Mirko Bisesti saluta favorevolmente quanto accaduto in Veneto dove nella seduta di mercoledì è stato approvato dal consiglio regionale il progetto di legge statale volto a reintrodurre il servizio di leva obbligatorio per tutti i cittadini italiani, per un periodo di otto mesi, fatta salva la possibilità di fare il servizio civile. Cavallo di battaglia leghista il progetto piace anche al segretario della Lega del Trentino che si dice pronto a sostenerlo in caso di vittoria alle elezioni del 21 ottobre.

 

''Ovviamente non è la priorità assoluta - spiega Bisesti - se andremo al governo ci saranno tantissime cose da fare prima e, infatti, quello della leva obbligatoria è un progetto che non rientra nel progetto di coalizione. Ma lo sosteniamo e siamo contenti che il Veneto abbia fatto il primo passo in questa direzione".

 

“Sono certamente soddisfatto per l’approvazione della proposta legislativa – ha spiegato l’assessore regionale del Veneto alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, primo firmatario del progetto statale - che rappresenta un momento importante per valorizzare una cultura della solidarietà. Tuttavia rilevo con un po’ di rammarico l’incredibile manovra ostruzionistica da parte del Pd, ovvero proprio da quel partito che quando era al governo aveva proposto di modificare molte parti della Costituzione, ma non di cambiare l'articolo 52 della medesima che quindi, si presumeva, considerasse valido”.

 

La scelta tra servizio civile o militare, prevista in maniera paritaria per gli uomini e le donne, stando al testo ''veneto'' potrà essere fatta da ciascun soggetto prima dello svolgimento del servizio, da assolversi nel periodo di tempo tra la maggiore età e il compimento dei ventotto anni compatibilmente con il percorso scolastico del cittadino, che non sarà in alcun modo posto in secondo piano. Per la scelta del servizio militare sì potranno valutare le diverse opportunità di ferma in vigore al momento dell’emanazione della presente legge, mentre per quanto riguarda il servizio civile, il cui svolgimento era inizialmente previsto presso le associazioni nazionali o locali accreditate di protezione civile, nel testo finale è stato esteso anche ad altre opzioni civili.

 

Come la pensiamo noi l'abbiamo già scritto in passato. La palla ora passa a Roma con la consapevolezza che il Trentino, da dopo il 21 ottobre, potrebbe essere tra quelli che sosterrà l'iniziativa.

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