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PODCAST. "Includiamo le persone disabili partendo da dove il divario sembra maggiore", SportAbili tra sci e rafting: "Un modo per dimostrare le potenzialità"

Il presidente di SportAbili, Maurizio Marcon, è ospite di "Da Quassù", il podcast de il Dolomiti realizzato dalla giornalista Marta Manzoni

Pubblicato il - 04 agosto 2024 - 20:20

TRENTO. "Siamo partiti dagli sport invernali e nel tempo abbiamo ampliato le proposte con le attività estive", queste le parole di Maurizio Marcon, presidente di SportAbili, un'azienda sociale con sede a Predazzo in val di Fiemme. "Ci rivolgiamo a tutti i ragazzi speciali di tutte le disabilità: motorie, intellettive, uditive e visive".

 

Il presidente di SportAbili, Maurizio Marcon, è ospite di "Da Quassù", il podcast de il Dolomiti realizzato dalla giornalista Marta Manzoni.

 

Da 27 anni l'associazione è impegnata a offrire attività sportive a favore delle persone con disabilità fisica sensoriale e intellettiva. Lo sport è inteso come strumento strategico di consapevolezza fisica di sé e di integrazione sociale. L’accoglienza è riservata anche alle famiglie in un percorso di condivisione di tutti i momenti che caratterizzano l’attività associativa, in particolare sportiva e ricreativa.

 

"In inverno svolgiamo prevalentemente sci alpino, nordico snowboard - aggiunge Marcon - ma abbiamo tantissimi soci da fuori dal Trentino e così abbiamo ampliato le proposte alle attività estive quali passeggiate in montagna, rafting, tiro con l'arcoequitazione e arrampicata. Mettiamo a disposizione gli ausili necessari. Siamo fortunati perché la valle di Fiemme e Cembra si presta molto a questo impegno, anche come persone perché abbiamo tanti volontari. Poi abbiamo il supporto della Provincia, dell'Azienda per il turismo e delle varie strutture che ci consentono di lavorare nel migliore dei modi".

 

Sono stati sbarrierati alcuni sentieri e sono stati portati avanti altri interventi per la fruizione dei vari progetti. "Siamo un ponte tra il mondo delle persone disabili e quello delle persone 'abili' partendo proprio da dove il divario sembra maggiore: nel mondo dello sport e delle attività ricreative attraverso il quale le persone disabili possono dimostrare le loro potenzialità a volte inespresse per la mancanza della possibilità di esercitarle. 

 

Si punta sulla formazione. "Sono continui i corsi di addestramento, per esempio rilasciamo le abilitazione ai maestri di sci del Trentino". Per diventare volontari "bisogna prima di tutto sentire la voglia di mettersi a disposizione, saper sciare e superare dei corsi". Per invece sostenere SportAbili: "C'è il 5x1000 e le donazioni, soprattutto per comprare gli ausili, strumenti che costano moltissimo".

 

Una realtà che conta 2.257 soci in tutta Italia. Lavoriamo per consentire alle persone con disabilità di essere elementi attivi e autonomi nello sport e nel tempo libero per raggiungere una propria autonomia da esercitare per esprimere in tutti i momenti che caratterizzano la vita nella sua quotidianità", conclude Marcon.

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