Sale a piedi al rifugio Telegrafo ma lungo il sentiero trova buste e contenitori di plastica: "Vergogna: li ho portati a valle con me"
"Chi ha abbandonato questa spazzatura dovrebbe vergognarsi". Così l'alpinista che negli scorsi giorni, lungo il sentiero che conduce al rifugio Telegrafo Gaetano Barana, ha rinvenuto buste e confezioni di plastica abbandonate: "Li ho portati a valle con me e gettati nel cassonetto"
VERONA. Non è la prima volta che capita e, purtroppo, non sarà nemmeno l'ultima. Che (anche) in quota vi approdino dei maleducati è ormai un dato di fatto e a raccontarlo nel tempo sono stati in primis i rifugisti, spesso costretti a ripulire i sentieri da bottiglie e confezioni di plastica abbandonate da escursionisti con scarso senso civico.
"Il camion della spazzatura non passa qui – aveva non a caso raccontato a Il Dolomiti la rifugista Emma Menardi, che insieme al compagno e alla sua famiglia gestisce il rifugio Nuvolau di Cortina d’Ampezzo – utilizziamo la teleferica non soltanto per far arrivare i prodotti che ci servono ma anche per portare indietro tutto ciò che va infine smaltito. Disimballiamo il cibo a valle, in modo tale da risparmiare un bel po' di lavoro in un secondo momento".
"La maggior parte degli escursionisti arriva qui con la scatoletta di tonno, due o tre buste di affettati e la confezione di formaggio, per non parlare delle bottiglie", rivelava la rifugista, raccontando che molti camminatori approdano al Nuvolau chiedendo ai gestori non soltanto di poter gettare sacchetti e bottigliette vuote ma anche di poter smaltire "cacche dei cani e mozziconi di sigarette: ritrovarmi ogni giorno a trasportare feci e mozziconi non è proprio il più piacevole dei mestieri e è per questo che chiediamo sempre a ognuno (ma spesso invano) di fare la propria parte".
Un problema, quello della spazzatura in quota, che interessa anche le zone più "selvagge" e non ancora prese d'assalto, come la Val Travenanzes, dove qualche tempo fa un escursionista aveva trovato rifiuti fra boschi e scorci mozzafiato (QUI ARTICOLO), a testimonianza del fatto che non sempre i danni all'ambiente siano riconducibili alle 'massicce' presenze in quota.
Lo stesso è avvenuto negli scorsi giorni lungo il sentiero che conduce al rifugio Telegrafo Gaetano Barana, che sorge a quota 2.147 sul Monte Baldo, quando un alpinista ha rinvenuto sacchetti e contenitori di plastica fra i sassi. Un fatto denunciato anche sui social attraverso un post ricondiviso sulla pagina ufficiale della struttura in quota: "Una bellissima giornata, ma mi sono arrabbiato quando sul sentiero ho trovato questa immondizia che ho portato nel cassonetto. Chi l'ha abbandonata dovrebbe vergognarsi", ha fatto notare l'uomo.