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Un centinaio di persone per dire ''No'' alla croce astile da 18 metri sul Baldo: ''E' un patrimonio di tutti. Depositato un ricorso per fermare l'opera''

Un'idea che fin da subito ha sollevato diverse critiche. Il progetto sarebbe quello di issare sul Baldo una croce alta 18 metri dedicata a Papa Giovanni Paolo II. Una manifestazione per fermare l'opera: "Non mettiamoci una croce sopra"

Di Luca Andreazza - 12 settembre 2021 - 19:44

MALCESINE. "Non mettiamoci una croce sopra", questo lo striscione portato in quota per protestare contro l'ipotesi di posizionare sul versante veronese del Baldo una croce astile di 18 metri. Un centinaio le persone che hanno partecipato alla manifestazione. Protagoniste diverse associazioni del mondo ambientalista quali Mountain wilderness con Franco Tessadri che segue il ricorso presentato in tribunale per fermare l'opera. 

 

La sezione di Ala della Sat ha ricordato che il Baldo è di tutti, mentre il Cai di Verona ha evidenziato come il progetto sia stato presentato a giochi fatti: la popolazione è stata messa davanti al fatto ormai compiuto. "E' stato presentato un ricorso contro l'accordo di programma. L'opera - commenta Stefano Testa, consigliere di minoranza di Malcesine 2.0 - è stata finanziata dal Comune: un'operazione giustificata con la possibilità di aumentare il flusso turistico. Il piano dovrebbe essere sospeso, anche se l'amministrazione procede con l'iter: la Regione dovrebbe prendere atto che non c'è un imperante interesse pubblico. Attendiamo un passaggio al Tar". 

Recentemente il Comune di Malcesine ha ricevuto la bandiera nera di Legambiente per avere concesso a privati l’uso di una superficie di particolare pregio ambientale e naturalistico per realizzare una croce di 18 metri sul Monte Baldo a scopi prettamente commerciali (Qui articolo).

Un'idea che fin da subito ha sollevato diverse critiche. Il progetto sarebbe quello di issare sul Baldo una croce alta 18 metri dedicata a Papa Giovanni Paolo II. Un piano che viene valutato dalla Regione Veneto, favorevoli la Curia di Verona e il Vaticano, mentre tutto il fronte degli ambientalisti con alla guida Sat e Cai, ma anche Wwf e Italia Nostra, è totalmente contrario. 

 

Una vicenda che è arrivata anche in piazza Dante con Paolo Zanella (Futura), il quale ha chiesto se la Provincia intende interloquire con il Veneto in merito a questa ipotesi (Qui articolo), mentre anche nella Regione Veneto non mancano voci contrarie a questo piano: "Un gioiello rischia di essere travolto da un progetto che non rispetta la fragilità e le peculiarità di quel luogo" (Qui articolo).

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