Russia e Cina sempre più vicine per la 'corsa allo spazio'? Battiston: “Mosca già fuori dal progetto Artemis per una presenza umana autosufficiente sulla Luna”
L'ex presidente Asi: "L'Iss è stata concepita in un'ottica di mutua interdipendenza, che le ha permesso di sopravvivere per oltre 20 anni senza essere toccata dalle questioni politiche sulla Terra. In questo momento sta resistendo anche in una fase così estrema, sebbene la guerra in Ucraina stia scuotendo le basi di questa collaborazione. Ma la Russia da 3-4 anni stava spostando il suo asse di ''amicizia'' verso la Cina”
TRENTO. Mentre sulla Terra le forze d'invasione russe continuano i loro attacchi in Ucraina, la guerra del Cremlino sta influenzando inevitabilmente i rapporti tra potenze anche in orbita, dove il progressivo avvicinamento di Mosca a Pechino per la nuova 'corsa allo spazio' sembra proseguire su diversi fronti. “Negli ultimi anni – spiega infatti a il Dolomiti il fisico ed ex presidente dell'Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston –, ben prima della guerra insomma, ci sono stati segnali di vario genere di nuove collaborazioni tra Russia e Cina: gli eventi di oggi in Ucraina però potrebbero dare luogo a possibili nuove svolte in questo settore”. Settore che, nei prossimi anni, riguarderà tra l'altro ambiti strategici come i progetti di colonizzazione lunare ed il possibile potenziamento della presenza russo-cinese in orbita bassa.
Tornando indietro di circa 30 anni, spiega Battiston: “I sistemi cinesi in un primo momento sono stati fortemente influenzati nel loro sviluppo dall'esperienza russa: l'inizio della storia spaziale di Pechino, diciamo, ha molto a che fare con Mosca”. La situazione oggi è molto diversa, con una Cina fortemente autonoma nel campo e con piani molto ambiziosi per i prossimi decenni, compreso il lancio di una stazione spaziale autonoma, l'unica nel suo genere al di fuori dell'International Space Station. A partire dagli anni '90 però, spiega Battiston: “L'attività spaziale russa è stata portata avanti a contatto con i partner Occidentali, con gli americani, gli europei, i canadesi. Diciamo che si può parlare di due fasi, una prima in cui Russia e Cina hanno collaborato strettamente nella loro attività spaziale ed una seconda in cui Mosca si è avvicinata di più al sistema occidentale”.
Questa 'seconda' fase però sembrava essersi incrinata già qualche anno fa e oggi, mentre la distanza tra l'Occidente e Mosca pare aumentare di giorno in giorno, Russia e Cina potrebbero puntare a rafforzare la loro collaborazione nel settore. Non a caso, come scrive sul Foglio Giulia Pompili, l'ambasciatore cinese a Mosca Zhang Hanhui ha detto negli scorsi giorni, durante un'intervista all'agenzia russa Tass, che: “Le due parti (Russia e Cina ndr) stanno portando avanti una cooperazione vasta e fruttuosa nel campo spaziale, attraverso l'esplorazione della Luna e dello spazio profondo, con le missioni spaziali con equipaggio, nella navigazione satellitare, nel telerilevamento della Terra e nello sviluppo e l'applicazione di tecnologie spaziali”.
Parlando proprio del futuro dell'esplorazione lunare, nota Battiston: “La Russia non è parte del programma Artemis (che gli Stati Uniti d'America hanno siglato insieme ad altri partner in Europa e Asia), nato per portare 'la prima donna e il prossimo uomo' sulla Luna e gettare le basi per una presenza umana autosufficiente sul satellite. Come detto, negli ultimi 3 o 4 anni la Russia si è progressivamente allontanata dall'Occidente, e sono già state ventilate possibili collaborazioni con la Cina per un potenziamento di presenza in orbita bassa”. Il riposizionamento della Russia insomma, sebbene già avviato, potrebbe trarre nuova linfa proprio nell'isolamento determinato dalla guerra d'aggressione in Ucraina, anche se per Mosca il passo potrebbe non essere semplice.
“I russi – dice infatti Battiston – oggi non hanno alternative all'International Space Station per operare nello spazio, a meno che non decidano di appoggiarsi totalmente alla stazione cinese. In questa fase c'è ancora un mutuo interesse per proseguire le attività sull'Iss. Fino a quando la situazione rimarrà così però non possiamo saperlo”. Quel che è certo, conclude l'ex presidente Asi: “E' che l'Iss è stata concepita in un'ottica di mutua interdipendenza, che le ha permesso di sopravvivere per oltre 20 anni senza essere toccata dalle questioni politiche sulla Terra. In questo momento sta resistendo anche in una fase così estrema, sebbene la guerra in Ucraina stia scuotendo le basi di questa collaborazione”.