“Putin è un pazzo”. Le intercettazioni dei soldati russi pubblicate dal Ny Times: “Ci ordinano di uccidere i civili e trascinarli nella foresta”
Il quotidiano americano ha pubblicato, dopo mesi di lavoro di traduzione e verifica, una lunga serie di intercettazioni catturate dalle autorità ucraine in marzo a Bucha, la cittadina alle porte di Kyiv teatro di un massacro di vittime civili nelle prime fasi dell'invasione russa dell'Ucraina. Eccone alcune
KYIV. “Ci hanno ordinato di uccidere tutti i civili che vediamo perché potrebbero comunicare la nostra posizione. A quanto pare è questo che faremo, cazzo. Ucciderli e trascinarli nella foresta. Sono già diventato un assassino. È per questo che non voglio uccidere altre persone, specialmente quelle che ho guardato negli occhi”. A parlare, spiegando alla sua fidanzata l'orrore che le forze d'invasione di Mosca hanno portato in Ucraina, è Sergey, uno dei tanti soldati russi che in marzo le autorità ucraine hanno intercettato a Bucha (la cittadina alle porte di Kyiv diventata tristemente conosciuta per il terribile massacro di vittime civili), mentre chiamava la sua compagna. Intercettazioni che, dopo mesi di lavoro di traduzione e verifica, il New York Times ha ora pubblicato.
“Siamo a Bucha”, “La nostra offensiva è in stallo. Stiamo perdendo questa guerra”, “Metà del nostro reggimento è andata”, “Ci hanno ordinato di uccidere tutti quelli che vediamo”, “Quando torno a casa, lascio. Si fotta l'esercito”, “Putin è un pazzo. Vuole prendere Kyiv, ma non c'è modo che saremo in grado di farlo”. Le frasi pubblicate dal quotidiano americano restituiscono l'amarezza, la paura e la rabbia dei militari russi ed il risentimento nei confronti delle autorità di Mosca e del presidente Putin. Il Times ha ottenuto le registrazioni di migliaia di chiamate effettuate a marzo e intercettate, come detto, dalle autorità ucraine. I giornalisti hanno quindi verificato l'autenticità delle chiamate, lavorandoci per mesi. Nelle intercettazioni i soldati raccontano dei terribili massacri di civili ucraini, delle violenze, dei saccheggi, delle terribili condizioni del loro equipaggiamento.
“Mamma, questa guerra è la decisione più stupida che il nostro governo abbia mai preso credo” dice Sergey. “Cos'altro dicono? Quando finirà Putin tutto questo? Cazzo” chiede Ilya alla sua partner, che risponde: “Dice che tutto sta andando secondo il piano e la timeline”. “Si è sbagliato di grosso” sottolinea Ilya. “Li abbiamo catturati – dice in un'altra chiamata Sergey alla fidanzata – li abbiamo spogliati ed abbiamo controllato i loro vestiti. A quel punto bisognava decidere se lasciarli andare, ma in quel caso avrebbero potuto comunicare la nostra posizione. Quindi si è deciso di sparargli nella foresta”. “Gli avete sparato?” chiede la fidanzata. “Certo che gli abbiamo sparato” risponde Sergey. “Perché non li avete fatti prigionieri?”, “Perché avremmo dovuto dargli da mangiare, e non abbiamo abbastanza cibo nemmeno per noi”.
Quando le forze russe si sono ritirate alla fine di marzo, le autorità ucraine hanno scoperto 1.100 cadaveri nella regione di Bucha, alcuni con le mani legate. "Stavamo guidando nella città, ritornando alle nostre posizioni - racconta Aleksandr ad un parente -. I cadaveri erano distesi per strada, nessuno li aveva recuperati. Ci sono arti sparsi in giro, già fottutamente gonfi. Nessuno li sta raccogliendo. Non sono nostri; sono fottuti civili". In una conversazione successiva Sergey dice a sua madre: "C'è una foresta dove è stata allestita la sede centrale della divisione. Ho camminato lì dentro e ho visto un mare di cadaveri in abiti civili. Un mare. Non ho mai visto così tanti cadaveri nella mia cazzo di vita. Non puoi vedere dove finiscono".
Nel corso dell'invasione, dice il Times, i soldati hanno riportato anche ciò che potrebbe equivalere a più crimini di guerra: il saccheggio. Occupano le case dei civili, dormono nei loro letti e prendono i loro vestiti. quando scoprono il denaro, lo rubano. “Cerca un appartamento in Orenburg” dice invece Aleksandr alla partner. “Perché?”, “Siamo andati in questa casa. Io e Misha abbiamo aperto una cassaforte con una chiave. C'erano dentro 5,2 milioni di rubli”. “Rimettili a posto” dice la fidanzata. “Non sono un idiota – la risposta – ho un intero appartamento in tasca”. “Che Tv vuoi? Lg o Samsung” chiede invece Sergey alla compagna. Lo stesso militare in un'altra intercettazione dice alla madre che “non abbiamo visto un singolo fascista qui, questa guerra è basata su false premesse”.