Fuga di gas dai gasdotti Nord Stream: “Nube di metano potrebbe arrivare in Italia in giornata”
Negli ultimi giorni quattro diverse fughe di gas sono state registrate nel Mar Baltico dai condotti Nord Stream 1 e 2: nell'ambiente si è liberata una grande quantità di metano che ha formato una nube la cui coda, dopo aver interessato in particolar modo Svezia e Norvegia, potrebbe arrivare in giornata nel nostro Paese. Non ci sarebbero però rischi di inquinamento né per la salute dei cittadini
TRENTO. In base alle stime di un istituto di ricerca norvegese (Nilu), sarebbero quasi 80mila le tonnellate di metano già fuoriuscite nel Mar Baltico dai condotti danneggiati dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, che negli ultimi giorni hanno registrato 4 perdite. Per i Paesi europei l'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un sabotaggio compiuto dalla Russia, anche se al momento mancano prove definitive: quel che è certo è che nell'ambiente si è liberata una grande quantità di metano che ha formato una nuvola, la cui coda, dopo aver interessato in particolar modo Svezia e Norvegia, potrebbe arrivare in giornata nel nostro Paese.
A spiegare cosa sta accadendo, come riportato dall'Ansa, è Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, sui dati raccolti proprio da Nilu in base ai quali la nube si è divisa in due parti. Non c'è comunque nessun pericolo né di inquinamento né per la salute dei cittadini, dice l'esperto, dato che la nube si è molto diluita in atmosfera. Il metano poi è un gas climalterante, che incide quindi sul fenomeno del riscaldamento terrestre, ma non inquinante.
Come detto, in mattinata la nube di metano aveva interessato particolarmente Svezia e Norvegia, portando le concentrazioni, secondo i media locali, a livelli record. Quando si sono verificati gli attacchi ai condotti, i due gasdotti non erano in funzione ma erano comunque pieni di gas naturale, che risalendo in superficie è poi fuoriuscito in atmosfera.