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Bella Ciao in persiano per Mahsa Amini, la 22enne morta a Teheran dopo l'arresto per non aver indossato correttamente il velo
I morti causati in Iran dalla violenta repressione delle forze di polizia sarebbero già decine, ma i messaggi in memoria della giovane si moltiplicano sul web, dove nelle ultime ore è diventato virale il video di una giovane ragazza che canta una toccante versione di “Bella Ciao” in lingua persiana
TEHERAN. Non si fermano in Iran le proteste dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni deceduta in carcere dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia religiosa iraniana per non aver indossato correttamente il velo. Negli ultimi giorni nelle piazze del Paese si sono riversati migliaia di manifestanti e la reazione delle autorità ha già causato decine di vittime e, secondo la polizia iraniana, centinaia di arresti.
In Iran è in atto una rivoluzionare femminista e anti Fascista, guidata da donne coraggiose che chiedono liberata & dignità…cantano “Bella Ciao" in lingua persiana, per onorare #Mahsa_Amini, uccisa dal regime oscurantista iraniano, alleato di Putin.pic.twitter.com/wKJqSjRbGC
— Rula Jebreal (@rulajebreal) September 24, 2022
Al di là delle azioni e delle proteste in strada però, i messaggi in memoria della 22enne si sono moltiplicati anche sul web, dove è diventato virale nelle ultime ore il video di una giovane ragazza che canta una toccante versione di “Bella Ciao” in lingua persiana.
در ویدیویی که به دست ایران اینترنشنال رسیده، نیروهای امنیتی در اسفراین به سمت معترضی که در حال پاره کردن بنری حکومتی است، مستقیما شلیک میکنند pic.twitter.com/TT6f2DpD7h
— ايران اينترنشنال (@IranIntl) September 22, 2022
Le manifestazioni nella giornata di sabato hanno toccato almeno 80 città in tutto il Paese e le forze di polizia avrebbero usato in diverse occasioni anche armi da fuoco e lacrimogeni per disperdere la folla. Le azioni di protesta più simboliche negli ultimi giorni hanno visto protagoniste proprio le donne iraniane: molte sono scese in strada e nelle piazze togliendosi e bruciando il velo, per poi tagliarsi pubblicamente i capelli.
